Effetti dell’annata sui mais da trinciato

Le temperature elevate di questa stagione hanno favorito il raggiungimento della sommatoria termica utile alla maturazione del mais in tempi più brevi del normale. Per tale motivo, quest’anno le trinciature saranno tendenzialmente anticipate rispetto alle ultime annate. Le temperature notturne si sono spesso mantenute sopra i 20°C, una condizione ambientale che stimola la pianta a consumare parte dei carboidrati presenti nello stocco e a lignificare i tessuti. Tale condizione, insieme ad eventuali stress idrici, può aver influito negativamente sulla qualità della fibra dei mais da trinciare.

Linee guida per la trinciatura del mais:

Ecco gli aspetti fondamentali a cui prestare attenzione per ottimizzare la raccolta e la conservazione del mais trinciato:

  • LA LUNGHEZZA DI TAGLIO:
    la lunghezza ottimale dipende in gran parte dalla destinazione del trinciato raccolto e dal livello di inclusione del silomais in razione. La lunghezza del trinciato ad uso zootecnico dovrà essere maggiore in caso di razioni con elevate inclusioni di silomais, per avere un effetto stimolante sulla salivazione e sull’attività ruminale, mentre sarà ridotta in caso di inclusioni di silomais più limitate. (tab.1)

Il consiglio è di mantenere un taglio mediamente lungo (compreso tra 1,3-1,5 cm) per formulare delle razioni con una maggiore inclusione silomais. La rapida diffusione dello Shreadlage in Pianura Padana consente un taglio più lungo e netto e un contemporaneo sbriciolamento della granella e del tutolo. L’esperienza di Pioneer negli ultimi anni ha confermato anche l’utilità della tecnica nel raggiungere un adeguato livello di compattazione della massa in trincea.

I mais per trinciati biogas (tab.2) dovrebbero avere una lunghezza di circa mezzo centimetro, tenendo sempre presente che al diminuire del valore di sostanza secca del trinciato (<30%), la lunghezza di taglio deve essere leggermente maggiore.

Tale accorgimento evita di liberare una quantità eccessiva di succhi zuccherini durante il taglio, che inevitabilmente percolerebbero dalla trincea ostacolando il corretto processo fermentativo.

 

  • EPOCA DI TRINCIATURA:
    la scelta del momento di raccolta influisce sulla quantità di amido accumulata nella granella, e quindi sul contenuto energetico del trinciato. In annate calde come quella in corso, la valutazione del corretto stadio maturazione deve tenere conto dell’umidità del terreno, della sanità della pianta e della sua capacità di tenere un buon stay green, oltre che del riempimento della cariosside. Il trinciato destinato ad uso zootecnico va raccolto minimo a ½ della linea dell’amido, mentre per trinciati destinati ad uso biogas è consigliato spostare la maturazione fino a ¾ o al totale riempimento di amido. Lo spostamento in avanti della maturazione della spiga in questo caso deve tenere conto della tenuta del verde della pianta e della totale durata del periodo di raccolta.

 

L’avanzamento dello stadio di maturazione e il contestuale aumento della sostanza secca del trinciato raccolto non hanno un impatto rilevante sulla digeribilità o fermentescibilità della fibra, perché la maggiore densità energetica del foraggio compensa abbondantemente il lieve calo di digeribilità dell’NDF.

 

 

  • ROTTURA DELLA GRANELLA:
    affinché l’amido contenuto in ogni cariosside sia efficacemente metabolizzabile dall’animale per la produzione di latte o carne, è indispensabile che la granella sia adeguatamente rotta. Una cariosside si può dire rotta se è spezzata integralmente in 4 parti, mentre una cariosside solo incisa viene considerata come intera, in quanto deve essere ulteriormente masticata dall’animale per essere assimilata. Pioneer ha messo a punto un pratico sistema di valutazione della rottura della granella in azienda, che si avvale di un bicchiere graduato per il campionamento dell’insilato.

 

  • TRATTAMENTO DEL TRINCIATO:
    le temperature diurne e notturne elevate della stagione possono aver ridotto la carica microbica totale presente sulle piante, favorendo microrganismi come muffe e lieviti che ostacolano il processo fermentativo. Inoltre, la scarsa presenza e vitalità dei batteri lattici normalmente presenti sulla pianta può costituire un impedimento alla rapida acidificazione dell’insilato e, quindi, maggiori perdite di insilamento. Risulta quindi opportuno aumentare la carica microbica utile del trinciato raccolto utilizzando additivi microbiologici che controllino e promuovano la corretta fermentazione in trincea.

 

Analisi dei trinciati verdi Pioneer

Il Laboratorio Foraggi Pioneer è a Sua disposizione per analizzare la qualità dei trinciati verdi raccolti e valutarne il profilo chimico-nutrizionale, quello fermentativo e il potenziale di trasformazione in Unità Foraggere Latte/Carne o in Biogas e Metano. Tra le analisi che potrà richiedere, vi è anche la setacciatura CAT (Cut Accuracy Test), che consente di misurare le diverse frazioni granulometriche e l’omogeneità del taglio del trinciato.