In una lettera aperta, datata 10 maggio 2023, indirizzata al Vicepresidente della Commissione europea e ai Commissari per la Salute e per l’Agricoltura, 20 organizzazioni europee della filiera agroalimentare hanno evidenziato che il settore è compatto ed unito nel sostenere che le nuove tecniche di miglioramento genetico (TEA o NGT) rappresentino una necessità per l’agricoltura europea.

Nella proposta politica le organizzazioni ribadiscono il loro sostegno ai piani della Commissione riguardo ad una proposta legislativa sulle piante ottenute mediante Nuove Tecniche Genomiche anche dette Tecniche di Evoluzione Assistita (NGT o TEA) e richiedono un quadro normativo favorevole e proporzionato.

Per i partner è importante non imporre misure di tracciabilità, etichettatura e coesistenza che impongano obblighi specifici agli agricoltori che coltivano varietà NGT di tipo convenzionale. Questo risulta particolarmente importante nel contesto globale, considerando le sfide legate al commercio che potrebbero sorgere nel caso in cui l’approccio dell’UE non fosse in linea con le politiche abilitanti sempre più adottate dai partner commerciali dell’Europa.

Le organizzazioni riconoscono l’importanza della trasparenza, della condivisione delle informazioni e del sostegno alla scelta dei clienti e dei consumatori. A tal proposito, vi è la possibilità che vengano utilizzati registri, come le liste nazionali delle varietà e i cataloghi comuni europei, per fornire informazioni pubbliche su tutte le varietà di piante NGT simili a quelle convenzionali. Questo sosterrebbe una scelta informata per agricoltori e coltivatori, consentendo loro di fare scelte libere e organizzare le filiere in modo adeguato. Esempio di questo approccio è il registro introdotto di recente in Canada per le varietà di piante modificate geneticamente mediante editing del genoma, che mira a garantire trasparenza, scelta e l’integrità del settore biologico.

A tal proposito anche l’utilizzo dei cataloghi internazionali delle varietà NGT potrebbe essere utile, ci sono tuttavia sfide di implementazione legate ai diversi requisiti normativi e alla diversità degli attori coinvolti in diverse giurisdizioni.

Le organizzazioni sottolineano però che la trasparenza non implica automaticamente la tracciabilità o l’etichettatura. Essa, infatti, si concentra sull’inizio delle filiere e non interferisce con le operazioni della catena alimentare e i flussi di prodotti, ma offre libertà di scelta agli agricoltori e ai coltivatori. Inoltre, l’etichettatura di un metodo di coltivazione potrebbe essere fraintesa come un avvertimento e discriminare i prodotti simili a quelli convenzionali, ingerendo così nella loro normale disponibilità. Ciò significherebbe non sfruttare appieno il potenziale delle piante NGT nel contribuire alla produzione agricola sostenibile e alla sicurezza alimentare.

Dunque per garantire che i consumatori possano fare affidamento sui sistemi di tracciabilità e etichettatura, l’UE non dovrebbe imporre tali misure per le piante NGT simili a quelle convenzionali.

In conclusione, pur accogliendo con favore le azioni politiche intraprese in tal senso, le organizzazioni incoraggiano la Commissione europea a coinvolgere attivamente le parti interessate e ad avviare un dialogo costruttivo per affrontare le questioni normative in tutti i settori correlati.

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