Uno studio tedesco pubblicato su Livestock Science ha valutato l’effetto dell’aggiunta di acqua all’unifeed sul comportamento alimentare, sull’ingestione di alimento e sulle performance in lattazione delle vacche da latte ad alta produzione. I risultati hanno dimostrato una riduzione del comportamento alimentare selettivo delle bovine, con conseguenze positive sull’ingestione di sostanza secca e sulla produzione di latte. 

La formulazione di una corretta razione per i ruminanti al fine di mantenere in salute le vacche è il prerequisito principale per una produzione di latte di successo che garantisca una lunga vita produttiva all’animale.

Le vacche da latte ad alta produzione sono in gran parte alimentate con unifeed (o TMR in inglese) che devono essere formulati in modo tale da fornirgli costantemente quantitativi regolari di quei componenti presenti nella razione ricchi di energia e strutturalmente efficaci.

Le vacche, tuttavia, sono in grado di selezionare la razione fornita usando i movimenti della testa e della bocca, e di mangiare scegliendo più di frequente le particelle più piccole di cibo (Humer et al., 2018). Ciò può comportare un’assunzione maggiore di carboidrati rapidamente degradabili e un ridotto apporto di componenti fibrose, che differisce della razione calcolata. Di conseguenza, ciò può portare ad una diminuzione del pH ruminale e ad un aumento del rischio di sviluppo di acidosi ruminale subacuta (DeVries et al., 2008).

L’aggiunta di acqua all’unifeed asciutto è stata descritta da Shaver (2002) come un modo per ridurre il comportamento di selezione delle vacche durante la fase di alimentazione. Leonardi et al. (2005) sono giunti alla conclusione che la riduzione del contenuto di sostanza secca (DM) dall’81% al 64% mediante l’aggiunta di acqua porta ad una diminuzione del comportamento di selezione degli alimenti ingeriti. Di contro, altri studi hanno dimostrato un aumento del comportamento di ingestione selettiva degli alimenti dopo l’aggiunta di acqua (Miller-Cushon e DeVries, 2009; Felton e DeVries, 2010). Gli autori di questi studi hanno messo a confronto le razioni con un contenuto di DM del 44-58%, coprendo così i consueti contenuti di DM per le razioni nordamericane. Le razioni adottate negli studi citati quindi non sono – o lo sono solo a certe condizioni – comparabili alle razioni e ai contenuti di DM impiegati nell’Europa centrale, dove la percentuale di insilato d’erba nella razione è più alta e il contenuto di DM è inferiore.

Un team di ricercatori tedeschi dell’Università di Bonn, dell’Università di Göttingen e della Camera dell’Agricoltura della North Rhine-Westphalia ha quindi deciso di indagare l’effetto dell’aggiunta di acqua a un unifeed con un contenuto di sostanza secca del 42-47%, e con un’elevata percentuale di foraggio insilato, sul comportamento alimentare, sul DMI e sulle performance in lattazione, nonché le variazioni di temperatura nell’unifeed.

L’ipotesi di base era una diminuzione dell’ingestione selettiva di alimenti e un conseguente aumento del DMI delle vacche alle quali veniva fornita un unifeed più umido con contenuto di sostanza secca del 34-37%.

I trial

Durante due trial di alimentazione, 48 vacche Frisone tedesche sono state suddivise in 2 gruppi (trial I, inverno: 85 ± 28 d in lattazione (DIM); trial II, estate: 67 ± 34 DIM). Entrambi gli studi sono stati impostati come cross over con periodi di 45 giorni (Trial I) e 35 giorni (Trial II). Le razioni adottate durante ogni trial erano costituite dagli stessi componenti, avevano le stesse concentrazioni di energia e di nutrienti e avevano contenuti di DM leggermente diversi. Nel trial I, un unifeed con il 46,4% di DM (TMR asciutta) è stata miscelata con 12,5 kg di acqua per vacca al giorno, per abbassare il contenuto di DM dell’unifeed al 37,3% (TMR umida). Nel trial II, il contenuto di DM del 41,8% (TMR asciutta) è stato ridotto al 33,9% (TMR umida) dopo l’aggiunta di 14 kg di acqua per vacca al giorno. Il DMI dei singoli animali e la loro produzione di latte sono stati misurati giornalmente e la composizione del latte è stata determinata settimanalmente. Per valutare il comportamento alimentare, sono stati prelevati campioni da ciascun gruppo di alimentazione in cinque momenti nell’arco della giornata durante la prova I e in tre momenti durante la prova II. I campioni sono stati testati per quanto riguardava la distribuzione delle dimensioni delle particelle utilizzando un separatore di particelle Penn State (PSPS).

I risultati

In entrambi i trial, il comportamento alimentare selettivo si è ridotto in conseguenza dell’aggiunta di acqua. Nel caso della TMR asciutta, un cambiamento nella distribuzione delle dimensioni delle particelle nelle mangiatoie era già distinguibile 10 ore dopo la somministrazione dell’alimento. In entrambe le prove, l’aggiunta di acqua ha avuto un’influenza positiva sul DMI.

Nel trial I, le vacche consumavano 1,3 kg DM/g in più come conseguenza dell’aggiunta di acqua (p < 0,001) e nel trial II la differenza era pari a 0,6 kg DM/g dopo l’aggiunta di acqua (p < 0,001). L’aumento dell’assunzione di energia e di nutrienti da parte delle vacche alimentate con unifeed inumidito ha portato ad una maggiore produzione giornaliera di latte (Trial I: +0,6 kg/giorno; Trial II: +0,5 kg/giorno) e ad un aumento del consumo di acqua potabile (p <0,001). Durante le prime 24 ore dopo il mescolamento delle razioni nel trial II (estate), non sono state osservate differenze di temperatura tra la TMR asciutta e quella umida. Durante un lasso di tempo di 24-48 h dopo la somministrazione dell’alimento, la TMR asciutta aveva una temperatura media di 36,8°C e la TMR umida aveva una temperatura di 40,1°C, una differenza considerata significativa (p <0,001). Inoltre, nel trial II, l’aumento dell’assunzione di energia e di nutrienti si è tradotto in una maggiore resa in grassi e di proteine, e in un aumento della produzione di latte (corretto per l’energia) di 0,8 kg/giorno (p = 0,015).

Questi risultati confermano che aggiungendo acqua all’unifeed è possibile ridurre il comportamento alimentare selettivo e aumentare il DMI, sia durante i trial estivi che invernali. Dai risultati emerge anche l’importanza di un’ingestione uniforme e non selettiva degli alimenti nelle vacche da latte ad alta produzione.

Tratto da: “Influence of the addition of water to total mixed rations on the feeding behaviour, feed intake and milk performance of high-yielding dairy cows” di J. Denißen, S. Beintmann, S. Hoppe, M. Pries, J. Hummel, K.-H. Südekum. Livestock Science (https://doi.org/10.1016/j.livsci.2021.104743).