Le stalle che operano intorno al punto di pareggio non costituiscono un modello d’impresa sostenibile e rischiano di essere messe davvero a dura prova dalla volatilità dei mercati. L’aumento della redditività attraverso la riduzione dei costi o il miglioramento delle prestazioni è fondamentale. La seconda ipotesi è probabilmente la più facile da realizzare, mentre la prima dovrebbe essere una semplice conseguenza. Il motivo principale risiede nel fatto che gran parte dei costi, in termini di prezzi delle materie prime, è generalmente al di fuori del controllo del produttore, senza contare che è molto difficile ridurre i costi senza incidere sulle prestazioni. Pertanto il messaggio cruciale per il latte è il seguente:

“Tagliate unicamente i costi che non incidono negativamente sulla produzione”

L’attuale crisi dei prezzi del latte ed i forti rincari delle materie prime sono i fattori trainanti dell’esigenza di un approccio innovativo. Questo articolo mira a mettere in risalto le aree su cui i produttori devono concentrarsi per migliorare l’efficienza e la redditività. Si tratta di aspetti sui quali i produttori con la maggiore redditività si impegnano su base costante al fine di distanziarsi efficacemente dal punto di pareggio.

La scarsità delle prestazioni non si traduce in un costo diretto. Se una mandria viene sfruttata al di sotto del potenziale, significa che esiste un potenziale di guadagno aggiuntivo ottenibile apportando alcuni semplici miglioramenti. In altre parole, distogliere l’attenzione dal miglioramento continuo equivale a lasciare sul tavolo un gruzzolo di denaro che non aspetta altro che di essere portato a casa!

Ridurre la produzione in risposta alle richieste delle aziende di trasformazione

Negli ultimi tempi, ai produttori di latte è stato chiesto di ridurre la produzione in risposta al calo della domanda. Molti hanno scelto di ricorrere ad una messa in asciutta precoce, mentre altri hanno optato per la riforma delle bovine poco performanti o problematiche. Resta però il dubbio su quali vacche riformare. Dal punto di vista economico, andrebbero riformate le bovine che non fruttano proventi lordi sufficienti per coprire i rispettivi costi variabili giornalieri, ovviamente a patto che non siano gravide. Le bovine gravide possono essere asciugate prima del tempo, laddove producano meno dei rispettivi costi fissi, oltre ai costi di mantenimento in asciutta. Uno degli svantaggi derivanti da entrambi gli approcci consiste nel fatto che, al diminuire della densità, la produttività dei capi rimanenti potrebbe aumentare. Questa strategia di abbattimento selettivo può essere applicata anche in condizioni normali, a patto che le bovine poco performanti possano essere sostituite con altre vacche, in caso contrario si rischia di compromettere la produttività complessiva.

Dieci aree su cui intervenire per migliorare la redditività della mandria

  1. La soluzione per la contaminazione è la diluizione: aspirate sempre a produrre la massima quantità di latte possibile mantenendo una densità di bestiame tale da non incidere negativamente sulle prestazioni delle singole vacche. Un buon consiglio è quello di identificare in fase precoce le bovine poco produttive a livello di lattazione e contrassegnarle come DNB (dall’inglese “Do Not Breed”, ovvero “Non destinate alla riproduzione”). Ciò significa che è sempre presente un insieme di bovine da selezionare quando vengono introdotte nuove unità nella mandria.
  2. Vacche giovani in salute: l’unico modo per poter contare su vacche giovani in salute consiste in una corretta gestione della fase di transizione. Si dovrebbe puntare alla riduzione dello stress ed al mantenimento dell’assunzione di sostanza secca (DMI) fino al parto, nonché all’ottimizzazione della DMI dopo il parto. Gli ambienti e gli spazi, hanno anch’essi un’influenza significativa sulla salute nel periodo di transizione.
  3. Massimizzare la longevità delle bovine: un’adeguata cura delle manze si traduce in un potenziale superiore di permanenza a lungo termine nella mandria. Una buona gestione della transizione ed un comfort eccellente delle vacche riducono il numero di bovine problematiche e di conseguenza il tasso di riforma.
  4. Puntare ai bonus sulla qualità del latte: la transizione e la nutrizione sono la chiave per massimizzare il contenuto di grassi e proteine nel latte. L’igiene, la routine di mungitura e la rimozione dei capi responsabili della mastite cronica dalla mandria aiutano a tenere sotto controllo la conta delle cellule somatiche (SCC).
  5. Massimizzare il reddito al netto dei costi alimentari (IOFC: Income Over Feed Costs): per tutte le decisioni relative all’alimentazione occorre sempre tenere a mente il criterio della massimizzazione dell’IOFC per vacca o per mandria. È importante evitare di prendere decisioni sulla base dell’IOFC per litro, in quanto spesso si rischia di compromettere l’efficienza complessiva della mandria e di contraddire il precedente punto1.
  6. Acquistare e produrre foraggi di alta qualità: ricordate sempre che la qualità del foraggio è fondamentale. La qualità del foraggio prodotto o acquistato nell’azienda lattiero-casearia si ripercuote sul costo di supplementi nutrizionali ma anche sull’IOFC. Inoltre, è importante ricordare che è sempre molto difficile produrre con foraggi poveri lo stesso livello di latte ottenuto con foraggi di alta qualità, indipendentemente dal tasso di alimentazione complementare. È importante ottimizzare la resa di NDF potenzialmente digeribile (pNDF) dall’azienda da latte ed acquistare le fonti di fibre meno digeribili per preservare al meglio la salute del rumine. Non dimenticate mai che è la qualità del foraggio a dettarne il costo.
  7. Generare gravidanze: a questo riguardo bisogna fare due considerazioni principali: innanzi tutto, è importante generare gravidanze ad un ritmo uniforme, così da tenere basso il numero di giorni di lattazione (DIM) e migliorare il flusso di bovine nella stalla di transizione. Eventuali picchi in eccesso ed in difetto nel modello di riproduzione della mandria finiscono per essere fonte di problemi. In secondo luogo, è bene mirare ad ingravidare le vacche entro una media di 110 giorni di lattazione, poiché all’aumentare del numero di giorni senza gravidanza la redditività diminuisce.
  8. Tagliare i costi in modo intelligente: in parole povere, non tagliate alcun costo capace di influire sulla redditività della mandria o sulla capacità di produrre latte in modo efficiente in futuro. Il miglior modo per abbattere i costi consiste nell’aumentare il valore. Ad esempio, un foraggio a più alto tenore di energia o un mais con un maggiore contenuto di amido riducono il costo per unità di energia o per unità di amido.
  9. Monitorare i costi della manodopera: per controllare i costi della manodopera è essenziale disporre di procedure efficienti ed investire nell’automazione. La presenza di protocolli per i principali processi dell’azienda è fondamentale. Inoltre, i protocolli si traducono in grande regolarità, un aspetto molto apprezzato dalle vacche. Nell’elaborazione e nello sviluppo di un protocollo, fate in modo di garantire una corretta formazione degli addetti, ma anche la presenza di infrastrutture ed apparecchiature adeguate per l’attuazione.
  10. Ridurre al minimo gli “sprechi”: concentratevi sull’identificazione delle perdite, più comunemente chiamate “sprechi” nel settore manifatturiero. Tra gli esempi di perdite o sprechi ricordiamo il deterioramento dei cumuli di insilato, la frantumazione delle foglie sul campo, la dispersione di risorse per effetto del vento o durante l’alimentazione, la mortalità, e la riforma durante la lattazione, per citarne solo alcuni. Naturalmente ve ne sono molti altri, ragion per cui è importante non abbassare mai la guardia.

Ci auguriamo che questo articolo ispiri i produttori a passare in rassegna la propria attività ed identificare le aree su cui intervenire per migliorare le prestazioni. Un consiglio valido è quello di calcolare il valore legato al miglioramento delle prestazioni in queste 10 aree chiave per l’azienda in modo da definire correttamente la priorità di assegnazione delle risorse per migliorare la situazione.

Una cosa è certa: il costo derivante dall’introduzione di Zinpro Performance Minerals® nell’approccio nutrizionale della mandria è irrisorio se confrontato con i guadagni persi a causa di prestazioni non ottimali. L’efficienza della razione è un indicatore valido capace di riassumere il potenziale effetto di una serie di miglioramenti sulle prestazioni della mandria. La somministrazione di Availa®Dairy alle vacche da latte si traduce in un incremento dell’8% dell’efficienza della razione. Prendendo come esempio un’azienda con 1.000 vacche, parliamo di un aumento del margine di oltre 800 euro al giorno. Se si considera che il costo dell’introduzione di Availa-Dairy ed i benefici che ne derivano, si ottiene un ritorno dell’investimento di 10:1.

 

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