Con 195 sì e 4 astensioni, il Senato ha approvato oggi definitivamente, in quarta lettura, la proposta di legge “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico”. 

Durante la seduta odierna, l’Assemblea del Senato ha approvato definitivamente il ddl 988-B, “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico”. Il testo, passato alla Camera dei deputati, modificato dal Senato e nuovamente modificato dalla Camera dei deputati, ha ricevuto così il via libera finale.

Il relatore, sen. Taricco (PD), ha affermato che il provvedimento, atteso da tempo, fornisce strumenti per affrontare le sfide della nuova politica agricola, alla luce del progetto Farm to fork che prevede il 25% di agricoltura biologica, sostenibile dal punto di vista ambientale. Ha quindi ricordato i punti principali del provvedimento, che prevede l’istituzione di un marchio nazionale di agricoltura biologica, il piano nazionale per le sementi e la certificazione delle sementi, il fondo di sviluppo dell’agricoltura biologica, il sostegno alla ricerca, ai distretti di filiera, alla formazione professionale, la promozione degli accordi quadro e delle intese di filiera, e la delega al Governo per la razionalizzazione dei controlli. La Camera in terza lettura aveva soppresso ad inizio febbraio il riferimento all’agricoltura biodinamica e ha ampliato ai decreti delegati la clausola di salvaguardia per le autonomie speciali (leggi anche “Approvate alla Camera le norme sulla tutela dell’agricoltura biologica“).

Alla discussione hanno preso parte i sen. Elena Fattori (Misto), Zuliani (L-SP), Cattaneo (Aut), Caligiuri (FIBP), Lonardo (Misto), Nadia Pizzol (L-SP). La sen. Cattaneo (Aut), in particolare, ha invitato il Governo ad escludere dal tavolo tecnico i rappresentanti dell’agricoltura biodinamica in quanto partica esoterica priva di basi scientifiche. Il relatore, in replica, ha precisato che in Italia esistono tre società di certificazione e che l’agricoltura biodinamica non è una lobby, né una pratica esoterica, bensì un settore che prevede come obbligo la certificazione biologica.

Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole la sen. Laura Garavini (IV-PSI) che ha posto l’accento sulla necessità di aumentare la produzione nazionale in relazione alla situazione geopolitica, il sen. La Pietra (FdI) ha osservato che la resa dell’agricoltura biologica è inferiore a quella dell’agricoltura tradizionale, per fronteggiare i bisogni alimentari della popolazione è opportuno sostenere tutto il settore agroalimentare; il sen. Taricco (PD) ha ipotizzato che la campagna contro l’agricoltura biodinamica rappresenti un attacco indiretto all’agricoltura biologica; la sen. Naturale (M5S) ha condiviso questa preoccupazione, ricordando che le definizioni relative all’agricoltura biologica sono contenute in regolamenti europei. La sen. De Petris (Misto-LeU) ha posto l’accento sull’importanza dell’agricoltura biologica nella lotta ai cambiamenti climatici e nella valorizzazione del territorio: la crociata contro il metodo biodinamico andrebbe rivolta piuttosto contro l’impoverimento del suolo e l’impiego di sostanze chimiche. Anche il sen. De Bonis (FIBP) ha ricordato l’importanza dell’agricoltura biologica, che è un metodo di produzione da estendere, nell’interesse della salute dei cittadini, e non un settore di consumi elitari. Il sen. Bergesio (L-SP) ha posto l’accento sull’istituzione di un marchio nazionale, per sostenere l’affermazione dei prodotti sui mercati e contrastare la contraffazione del made in Italy.

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Per saperne di più sul Regolamento (UE) 2018/848 e sulle novità introdotte, leggi anche “Biologico, nuovo Regolamento 2018/848: principali novità e differenze previste per i ruminanti“.