Secondo la tradizione, il fior di latte o fiordilatte (termine che indica la mozzarella di latte vaccino), formaggio a pasta filata caratteristico del Centro Sud Italia, avrebbe le sue origini – antichissime – in Molise, pur non essendoci documenti che lo attestino con certezza.
Al momento, il riconoscimento conferito al fiordilatte è quello della STG, Specialità Tradizionale Garantita, che, contrariamente a DOP e IGP, non ha un riferimento chiaro alla territorialità.
La STG è stata attribuita nel 1996, più recenti sono invece la IGP ‘fior di latte Appennino meridionale’ (2002) e la ‘DOP Mozzarella di Gioia del Colle’ (2019).
Inoltre, la denominazione ‘fiordilatte’ è anche un PAT della Regione Campania.
Per tutelare anche il proprio prodotto, è nata l’Associazione Fior di latte molisano con sede a Campochiaro (CB), storica zona di produzione di paste filate.
L’Associazione si è fatta promotrice dell’istanza per il riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta ‘Fior di latte molisano’ ai sensi del Reg. (UE) n. 1151/2012 e del decreto 14 ottobre 2013.
La ‘riunione di accertamento pubblico’, uno dei passaggi necessari per l’ottenimento della DOP, si è svolta il giorno 20 giugno a Campochiaro, convocata dal Masaf, d’intesa con la Regione ‘al fine di verificare il rispetto della disciplina proposta ai metodi leali e costanti previsti dal Regolamento (UE) 1151/2012’.
Questa riunione, a cui il soggetto richiedente deve dare la massima visibilità, è propedeutica alla pubblicazione del Disciplinare di produzione sulla GU ‘affinché ogni persona fisica o giuridica avente un interesse legittimo e residente sul territorio nazionale possa fare opposizione alla domanda di registrazione’.
Successivamente, il Ministero, trascorsi 30 giorni dalla pubblicazione senza intralci, darà parere favorevole alla registrazione.
L’ultima parola spetta alla Commissione europea che esamina la richiesta entro 6 mesi dal ricevimento del fascicolo dal Ministero. In caso di esito favorevole ci sarà la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale europea ed infine la registrazione del nome.
Speriamo che la procedura proceda senza intoppi e che il Molise veda riconosciuta la DOP per un suo prodotto simbolo che si distingue da sempre per qualità e bontà.