Si segnala che le autorità francesi, attraverso il sistema europeo di allerta rapido alimentare (RASFF), hanno comunicato l’insorgenza di casi di sindrome emolitica-uremica riconducibile al consumo di formaggi francesi a latte crudo.

I formaggi coinvolti provengono dallo stabilimento con numero di riconoscimento FR 26 281 001 CE. Le altre informazioni sono di seguito riportate:

  • Denominazione dei prodotti : SAINT- FELICIEN (confezioni da 180 g) e SAINT MARCELLIN (confezioni da 80 g)
  • Lotti: tutti I lotti da l 032 a l 116
  • Marchi commerciali: FROMAGERIE ALPINE, CARREFOUR, REFLET DE FRANCE, LECLERC, LIDL, AUCHAN, ROCHAMBEAU, PRINCE DES BOIS, SONNAILLES ET PREALPIN

Il Ministero della salute ha già provveduto ad allertare  gli assessorati regionali alla sanità affinché verifichino il rispetto delle procedure  previste. Le informazioni per i consumatori sono pubblicati nel sito dell’autorità francese.

PE.RA. Formaggi Sas, operatore del settore alimentare responsabile della commercializzazione del formaggio a latte crudo Bisù, prodotto da Fromagerie Alpine, richiama il prodotto per sospetta contaminazione da Escherichia coli di tipo O26.

(Fonte: Ministero della Salute)

Il batterio E. coli è naturalmente presente nella microflora intestinale dell’uomo e degli animali a sangue caldo. Alcuni ceppi di E. coli sono patogeni e possono essere responsabili negli esseri umani per vari disturbi che vanno da lievi diarree a forme più gravi come diarrea emorragica o grave danno renale come la sindrome emolitico-uremica, soprattutto nei bambini piccoli.

A coloro che detengono i formaggi oggetto dell’avviso ai consumatori viene chiesto di non consumarli – soprattutto per i bambini piccoli, le donne incinte, le persone immunodepresse e gli anziani – e di riportarli al punto vendita dove sono stati acquistati.

In generale, si ricorda che il consumo di latte crudo o formaggio prodotto con latte crudo può rappresentare un rischio significativo di infezione batterica nei bambini, soprattutto per i bambini sotto i 5 anni. Questo particolare rischio diminuisce con l’età fino a 15 anni quando raggiunge il livello normale, come riportato dai dati scientifici.

I bambini sotto i 5 anni non devono consumare questi prodotti. I casi registrati negli ultimi anni confermano la particolare sensibilità di questa fascia di età, in cui i sintomi possono essere drammatici.

Le qualità nutrizionali di questo tipo di prodotto, recentemente enfatizzato dall’INRA, non devono in nessun caso porre in secondo piano il rischio per la salute dei bambini.

Le persone che hanno avuto diarrea, dolore addominale o vomito dovrebbero consultare il loro medico il più presto possibile, citando questo uso e il possibile collegamento con il batterio Escherichia coli.

In assenza di sintomi entro 10 giorni dal consumo dei prodotti in questione, non è necessario preoccuparsi e consultare un medico.

 

(Fonte: Ministère de l’Agriculture et de l’Alimentacion)