In breve
In questo studio sono stati esaminati gli effetti dell’aggiunta di paglia d’orzo tritata e fieno di erba medica alla dieta dei vitelli durante i periodi pre e post svezzamento. Quarantacinque vitelli sono stati divisi in gruppi e alimentati con diversi regimi alimentari, mantenendo costante il rapporto concentrato/foraggio. Le principali variabili analizzate includevano consumo di cibo, peso corporeo, microbioma ruminale ed espressione genica dell’epitelio ruminale. I risultati hanno mostrato che la somministrazione di paglia d’orzo prima e dopo lo svezzamento ha favorito un maggior consumo di mangime concentrato e un aumento dell’espressione di un gene specifico nell’epitelio ruminale. Inoltre, sono stati osservati cambiamenti nel microbioma ruminale in base all’età. L’obiettivo dello studio era comprendere le conseguenze di questa combinazione di foraggi sulla crescita e sul benessere dei vitelli, fornendo informazioni utili per la gestione alimentare durante le fasi pre e post svezzamento.

Introduzione

L’alimentazione dei vitelli con foraggio durante il periodo pre-svezzamento solitamente viene sconsigliata quando i vitelli ricevono quantità limitate di latte. Tuttavia, nell’ultimo decennio è stato messo in discussione anche l’utilizzo del concentrato come unico alimento solido nei vitelli in pre-svezzamento a causa dei potenziali effetti negativi sul pH ruminale e della sua associazione con paracheratosi e fusione delle papille ruminali. La possibilità da parte dei vitelli di consumare foraggio nelle prime fasi di vita favorisce la ruminazione, riduce i comportamenti orali non a scopo alimentare, stimola lo sviluppo della parete ruminale, la crescita anatomica del reticolo-rumine, preserva la salute dell’epitelio ruminale e la sua capacità di assorbire i nutrienti. Tra le fonti di foraggio studiate per i vitelli giovani, l’impiego del fieno di erba medica o della paglia apparirebbe controverso. Diversi autori hanno riportato un aumento dell’ingestione di mangime concentrato e dell’ADG durante il periodo pre-svezzamento rispetto ai vitelli che non avevano accesso al fieno di erba medica. Tuttavia, altri autori non hanno osservato benefici nell’alimentazione con fieno di erba medica, mentre altri riportano una diminuzione dell’assunzione di mangime concentrato, dell’ADG o dell’efficienza alimentare. Durante il periodo post-svezzamento, una meta-analisi ha concluso che l’accesso al fieno di erba medica aumenta l’ingestione di mangime concentrato rispetto ad altre tipologie di foraggio. Più recentemente, Mitchell e Heinrichs (2020) hanno scoperto che il fieno d’erba diminuiva il DMI, l’assunzione di ME, l’ADG, l’aumento di BW (EBW) e tendeva a ridurre il BW finale rispetto all’insilato di mais e al fieno di erba medica. Inoltre, Castells et al. (2012) hanno messo a confronto 6 tipologie di foraggio nelle stesse condizioni di gestione e hanno riferito che il consumo di mangime concentrato, il DMI totale e l’ADG nel periodo pre-svezzamento aumentavano quando il foraggio tritato offerto era rappresentato da fieno di avena, paglia d’orzo o insilato di triticale rispetto al consumo dei vitelli che avevano accesso a fieno tritato di loietto, fieno di erba medica, insilato di mais o rispetto al consumo dei vitelli che non avevano avuto accesso al foraggio. Nel loro lavoro, e in molti degli studi inclusi nella meta-analisi di Imani et al. (2017), le diverse tipologie di foraggio sono state offerte ad libitum e separatamente dal mangime concentrato, e non è stato possibile isolare l’effetto della fonte di foraggio dall’effetto del livello di foraggio nella dieta, in quanto la percentuale di foraggio nella dieta finale differiva a seconda della tipologia del foraggio stesso. Le potenziali conseguenze della fornitura di foraggio sulle prestazioni dei vitelli, sul livello di fermentazione ruminale o sui cambiamenti macroscopici e microscopici dell’epitelio ruminale sono state ampiamente studiate. Tuttavia, pochi studi trattano gli effetti del foraggio sull’epitelio ruminale o sul microbioma ruminale. La paglia d’orzo e il fieno di erba medica sono i foraggi più apprezzati valutati nei vitelli pre e post svezzamento; ma l’utilizzo di uno o dell’altro sembrerebbe essere controverso. Questo studio è stato progettato per chiarire il ruolo della paglia d’orzo e del fieno di erba medica (forniti separatamente) durante i periodi pre e post svezzamento, limitando tuttavia il quantitativo di foraggio rispetto all’ingestione di mangime concentrato. 

Metodo

Lo scopo di questo studio era quello di valutare le potenziali conseguenze sull’ingestione, sulle prestazioni, sul comportamento, sul microbioma ruminale e sullo sviluppo dell’epitelio ruminale dei vitelli derivanti da una combinazione di paglia d’orzo tritata e fieno di erba medica aggiunti alla dieta durante i periodi pre e post svezzamento, pur mantenendo costante il rapporto concentrato/foraggio. Quarantacinque vitelli Holstein (44 ± 5.7 kg di peso corporeo [BW] e 3 ± 1.5 giorni di età) stabulati singolarmente sono stati suddivisi in gruppi sulla base del BW e assegnati in modo casuale ad un comune concentrato pellettato fornito ad libitum unitamente a uno dei seguenti piani di alimentazione con foraggio: paglia d’orzo prima e dopo lo svezzamento (S-S), paglia d’orzo prima e fieno di erba medica dopo lo svezzamento (SA), oppure fieno di erba medica prima e dopo lo svezzamento (A-A). Tutti i vitelli hanno ricevuto lo stesso quantitativo di sostituti del latte. Il foraggio veniva fornito in un secchio separato, in ragione del 7.5% (pre-svezzamento) e del 15% (post-svezzamento) del consumo totale di alimento solido del giorno precedente. Il consumo di alimento e il peso corporeo sono stati registrati, rispettivamente, giornalmente e settimanalmente. I campioni ruminali sono stati ottenuti tramite una sonda gastrica a 53, 66 e 87 giorni e sono stati raggruppati in 3 campioni di 5 animali ciascuno per la successiva analisi del microbioma ruminale. Un campione di epitelio ruminale è stato prelevato mediante endoscopia a 90 giorni per valutare l’espressione genica di OCLN, CLDN4, SLC9A1, SLC9A3, SLC16A1, SLC16A4, IL6 e TGFB1. I dati sono stati analizzati con un modello a effetti misti tenendo conto degli effetti fissi del gruppo, del foraggio, della settimana di studio e della loro interazione, e del vitello come effetto casuale.

Risultati

La tipologia di foraggio somministrato non ha influenzato il consumo di mangime concentrato, di foraggio o l’ingestione totale di sostanza secca prima dello svezzamento. Tuttavia, i vitelli S-A e A-A consumavano meno mangime concentrato e i vitelli S-A crescevano a un ritmo inferiore dopo lo svezzamento rispetto ai vitelli S-S. Tra i trattamenti, l’espressione del gene che codifica per SLC16A1 nell’epitelio ruminale era maggiore nei vitelli appartenenti al gruppo S-S. Il microbioma ruminale non differiva tra i trattamenti, mentre l’abbondanza relativa dei generi Acidaminococcus e Selenomas aumentava e i generi Alloprevotella, Bifidobaterium, Olsenella e Succiclasticum diminuivano con l’età.

Figura 1. Evoluzione (dalla settimana 1 alla settimana 13 di età) dell’assunzione di mangime concentrato (a) e foraggio (b) (in grammi di sostanza secca al giorno) dei vitelli da latte integrati con paglia d’orzo prima e dopo lo svezzamento (S-S), paglia d’orzo prima e fieno di erba medica dopo lo svezzamento (S-A), o fieno di erba medica prima e dopo lo svezzamento (A-A).

Conclusioni

In conclusione, la somministrazione di paglia d’orzo prima e dopo lo svezzamento si è rivelata più efficace rispetto alla somministrazione di fieno di erba medica nel promuovere l’ingestione di mangime concentrato dopo lo svezzamento e nel favorire un aumento dell’espressione di SLC16A1 nell’epitelio ruminale.

Tratto da: “Benefits of barley straw as a forage for dairy calves before and after weaning” di Antúnez-Tort, A. Bach, C. Cajarville, M. Vidal, F. Fàbregas, M. A. Ahangarani, and M. Terré,Dairy Sci. 106:7578–7590. https://doi.org/10.3168/jds.2023-23401