IN BREVE
Le politiche agricole e alimentari stanno sempre più cercando di migliorare lo stato nutrizionale delle popolazioni a basso reddito, specialmente riducendo il blocco della crescita nei bambini (stunting). Sebbene non sia chiaro quali settori alimentari debbano ricevere maggiore attenzione, molte ricerche indicano che un aumento del consumo di alimenti di origine animale, in particolare di prodotti lattiero-caseari, può ridurre significativamente il rischio di problemi di crescita e le carenze nutrizionali. Lo studio, basato su dati transnazionali, mostra che l’aumento del consumo di latte è associato a una notevole riduzione dei problemi di crescita infantile. Pertanto, i paesi con alti tassi di questi problemi dovrebbero promuovere strategie per aumentare il consumo di prodotti lattiero-caseari tra i bambini piccoli.
Introduzione
La malnutrizione cronica nella prima infanzia, misurata spesso come arresto della crescita (stunting), comporta costi elevati a livello individuale e sociale, come un aumento della morbilità e mortalità infantile, ritardo nello sviluppo cognitivo e scarsi risultati scolastici, con effetti negativi sulla produttività e crescita economica.
Per affrontare questo problema, sono stati fissati obiettivi globali, come la riduzione del 40% della prevalenza di questa problematica entro il 2025, e si stanno esplorando investimenti mirati nel campo della nutrizione.
Tra gli alimenti attenzionati in questo contesto i prodotti lattiero-caseari sono considerati cruciali per migliorare la crescita e lo sviluppo cognitivo nei bambini grazie al loro alto contenuto di proteine e micronutrienti essenziali.
Tuttavia, le prove empiriche sull’importanza del latte e dei prodotti lattiero-caseari nella riduzione dello stunting, soprattutto a livello nazionale, sono limitate.
Studi precedenti hanno mostrato che il consumo di alimenti di origine animale, in particolare i latticini, è associato ad un miglioramento di questa problematica, ma con metodologie e campioni limitati.
Lo studio pubblicato su Food Policy nel 2023 estende le ricerche precedenti utilizzando un ampio dataset di 91 paesi a basso e medio reddito per esaminare se l’aumento del consumo di latte è collegato a riduzioni significative dello stunting, offrendo così indicazioni utili per le politiche nazionali di nutrizione e l’agricoltura.
Metodi
Lo studio utilizza dati della World Health Organization (WHO) e della Food and Agriculture Organization (FAO) per analizzare l’associazione tra il consumo di latte e la riduzione dei problemi di crescita nei bambini sotto i 5 anni in 91 paesi a basso e medio reddito.
La prevalenza dello stunting è stata estratta dal database globale della WHO sulla crescita e malnutrizione infantile, mentre il consumo di latte è stato stimato tramite le Food Balance Sheets (FBS) della FAO.
Questi dati sono stati analizzati con modelli statistici multivariati, controllando per variabili confondenti come il PIL pro capite, l’accesso a cibo e acqua potabile, e la partecipazione femminile alla forza lavoro.
Per valutare la robustezza dei risultati, sono state effettuate ulteriori analisi utilizzando variabili dipendenti alternative, come la prevalenza del wasting (deperimento) e i tassi di mortalità sotto i 5 anni.
Risultati
La tabella 1 mostra la distribuzione regionale del campione e le medie delle variabili chiave utilizzate.
Le regioni del Sud-Est asiatico, dell’Asia meridionale e dell’Africa subsahariana (SSA) mostrano la prevalenza più alta di stunting, mentre l’Asia orientale registra i valori più bassi.
Il Sud-Est asiatico e la SSA hanno anche la fornitura di latte pro capite più bassa, suggerendo che il basso consumo di latte potrebbe contribuire ai tassi elevati di arresto dello stunting in queste regioni.
Tuttavia, l’Asia meridionale, e in particolare l’India, rappresenta un’eccezione, poiché nonostante un consumo relativamente elevato di latte, la prevalenza di stunting rimane alta, probabilmente a causa di condizioni di salute infantile e WASH (acqua, servizi igienico-sanitari e igiene) estremamente povere e altri fattori dietetici.
Nel corso del tempo, la maggior parte delle regioni ha registrato una riduzione della prevalenza di stunting, con l’eccezione della SSA, che ha visto una riduzione limitata (vedi Figura 1).
Di conseguenza, il numero assoluto di bambini affetti da stunting è aumentato da 40,2 milioni nel 1990 a 52,4 milioni nel 2019, a causa dell’elevato tasso di fertilità della regione.
Tutte le regioni di studio, eccetto la SSA, hanno visto un aumento della fornitura di latte dal 1960 (vedi Figura 2).
Negli ultimi 30 anni, la crescita più rapida nel consumo di latte si è verificata nel Sud-Est asiatico (Vietnam, Thailandia) e in Cina, così come in Asia centrale dopo la dissoluzione dell’URSS, e in Asia meridionale, in particolare in India.
La figura 3 esplora le associazioni bivariate tra la prevalenza di stunting, la fornitura di latte pro capite e il PIL pro capite.
La fornitura di latte e il PIL mostrano una forte e negativa associazione con lo stunting (A e B), mentre l’associazione tra PIL e fornitura di latte è positiva (C).
Tuttavia, i grafici evidenziano una certa eterogeneità, con paesi che, nonostante alti livelli di fornitura di latte, mostrano ancora variazioni significative nei tassi di stunting.
Questo sottolinea l’importanza di effettuare test multivariati che controllino per vari fattori confondenti e di considerare gli effetti fissi dei paesi, dato che le tradizioni di produzione e consumo di latticini sono fortemente associate a fattori climatici, geografici e altri fattori invarianti nel tempo che potrebbero influenzare la crescita del bambino.
Questi risultati mostrano l’associazione tra la prevalenza di stunting e la fornitura pro capite di latte, con vari set di variabili di controllo, tutte espresse in termini logaritmici.
La prima regressione (1) mostra il modello di base con effetti fissi per paese, confermando una forte e significativa associazione negativa tra l’aumento della fornitura di latte e la riduzione della prevalenza dello stunting: un incremento del 10% nella fornitura di latte è associato a una riduzione di 0,68 punti nella prevalenza di stunting.
La seconda regressione (2) aggiunge il controllo per la fornitura di alimenti base e altri gruppi di alimenti ricchi di nutrienti. In questo caso, il coefficiente della fornitura di latte si riduce solo leggermente.
Nella terza regressione (3) vengono aggiunti ulteriori controlli come il PIL pro capite, il tasso di crescita della popolazione, il rapporto di dipendenza infantile e l’accesso all’elettricità.
Qui, il coefficiente della fornitura di latte si riduce ulteriormente, con un aumento del 10% nella fornitura di latte associato a una riduzione di 0,31 punti nella prevalenza di stunting.
Come previsto, il coefficiente del PIL pro capite è negativo e altamente significativo, indicando che la crescita economica è un forte predittore della riduzione dello stunting, in linea con studi precedenti.
La quarta regressione (4) include ulteriori variabili di controllo che catturano l’accesso all’acqua potabile di qualità, strutture sanitarie e la partecipazione della forza lavoro femminile, ma il coefficiente del latte rimane invariato.
Conclusioni
I dati precedentemente mostrati evidenziano la decrescita delle percentuali di stunting a livello globale, sebbene queste rimangano ancora elevate in molte aree di Asia e Africa, con un aumento della popolazione di bambini affetti in Africa.
Gli autori sottolineano l’importanza del latte nello sviluppo nutrizionale e nella riduzione dello stunting, riconoscendo i limiti degli studi transnazionali e le preoccupazioni riguardanti l’errore di misurazione e l’endogeneità dei dati.
Tuttavia, la robustezza del coefficiente del latte, anche con l’inclusione di variabili di controllo come il PIL pro capite, rafforza la tesi a favore dello sviluppo del settore lattiero-caseario.
Gli autori sostengono che le strategie di sviluppo del settore lattiero-caseario dovrebbero essere adattate alle circostanze locali, considerando fattori come il potenziale agro-ecologico per la produzione di latte e la domanda esistente.
In Asia, l’incremento del consumo di latte è stato facilitato da politiche pubbliche mirate, come i programmi di alimentazione scolastica in Thailandia, che consumano una parte significativa del latte prodotto localmente.
In Africa orientale e in Asia meridionale, dove la tradizione lattiero-casearia è forte, è cruciale modernizzare la produzione e la commercializzazione del latte. Tuttavia, la bassa produttività e la limitata commercializzazione rappresentano sfide complesse che richiedono soluzioni integrate, come l’accesso ai mercati, il miglioramento genetico del bestiame e il rafforzamento delle cooperative.
L’espansione del consumo di latte nei paesi in via di sviluppo potrebbe contribuire significativamente alla riduzione dello stunting e alla prevenzione della carenza di micronutrienti.
Tuttavia, ciò richiede un supporto internazionale più forte per i progetti di sviluppo del settore lattiero-caseario, politiche nazionali sostenute e bilanciate, e collaborazioni tra pubblico e privato per massimizzare l’efficacia di queste iniziative.
Tratto da: “Growth in milk consumption and reductions in child stunting: Historical evidence from cross-country panel data”, Beliyou Haile, Derek Headey. Food Policy 118 (2023) 102485. https://doi.org/10.1016/j.foodpol.2023.102485.