Un nuovo potenziale biomarker per monitorare il bilancio del fosforo nelle vacche da latte in asciutta.

Nei ruminanti, l’apporto di fosforo (P) attraverso la dieta è oggetto di un esame sempre più critico. In molti paesi sono stati introdotti incentivi legali volti a ridurre il contenuto di P nelle razioni dei ruminanti al livello più basso possibile senza danneggiare la salute e la produttività. Il periodo di asciutta delle vacche da latte rappresenta una sfida particolare in questo contesto. Da un lato si ritiene che fornire quantità insufficienti di fosforo alle vacche in asciutta possa compromettere la digeribilità della fibra e mettere a repentaglio la salute e la produttività all’inizio della lattazione (Puggaard et al., 2011, 2014), dall’altro l’induzione di una condizione di bilancio negativo del P durante il periodo di asciutta è stata segnalata come in grado di mitigare la durata e la gravità dell’ipocalcemia periparto (Grünberg, 2014; Cohrs et al., 2018; Wächter et al., 2022).

La principale difficoltà nella valutazione oggettiva dei fabbisogni di P nei bovini deriva da una incompleta comprensione dei circuiti regolatori dell’omeostasi del P. Studi recenti condotti sui ruminanti hanno mostrato che la mobilizzazione ossea, indipendentemente dal bilancio del calcio (Ca), è un’importante risposta alla privazione di P nei bovini e negli ovini (Anderson et al., 2017; Cohrs et al., 2018; Köhler et al., 2021). L’obiettivo di questo studio pilota era quello di effettuare una prima valutazione dell’idoneità di diversi parametri biochimici del sangue attualmente in uso nella patologia clinica veterinaria per identificare le vacche con bilancio di fosforo negativo durante il periodo di asciutta. Poiché la carenza di P stimola fortemente l’attività degli osteoclasti nei bovini, abbiamo ipotizzato che i biomarker ossei potrebbero rappresentare uno strumento pratico e adatto a questo scopo. Nell’ambito di questo studio si è quindi confrontato il ruolo di diversi biomarker del sangue nel determinare l’attivazione di meccanismi regolatori in risposta alla deprivazione di fosforo (P) nelle vacche da latte in asciutta con carenze dietetiche di questo elemento.

Quindici vacche da latte multipare a fine gravidanza sono state assegnate ad una dieta con un basso contenuto di P (1.6 g/kg DM) o ad una dieta con un adeguato contenuto di P (3.5 g/kg DM) durante le ultime 4 settimane di gestazione. I campioni di sangue sono stati prelevati immediatamente prima dell’inizio del periodo di dieta sperimentale (T-bl), dopo 2 settimane di dieta sperimentale (T-1) e 4 giorni prima del parto, il che equivaleva ad almeno 3 settimane di dieta sperimentale (T-2). I parametri studiati erano le concentrazioni plasmatiche di fosfato (Pi), di calcio (Ca), il CrossLaps (CTX), un biomarker del turnover osseo, la 1,25-(OH)2-Vitamina D (1,25-(OH)2D) e l’attività della fosfatasi alcalina (AlP). Gli effetti del trattamento e del tempo sono stati studiati con misure ripetute ANOVA e i diversi parametri sono stati correlati all’assunzione di P con la dieta nei giorni precedenti il campionamento. Gli effetti del trattamento sono stati visti solo per il singolo aumento della concentrazione plasmatica di CTX in relazione ai valori basali (ΔCTX) e, in misura minore, per il rapporto Ca:P nel plasma. ΔCTX era l’unico parametro correlato all’assunzione di P a T-1 e con l’associazione più forte con l’assunzione di P a T-2. I risultati di questo studio ci forniscono le prime indicazioni riguardanti l’idoneità di ΔCTX nel determinare il livello di apporto di P nella dieta per il quale si innescano meccanismi controregolatori in caso di bilancio negativo del P durante il periodo di asciutta. Questo parametro, facilmente applicabile in un contesto sul campo, può aiutare a convalidare le attuali raccomandazioni per l’apporto dietetico di P nelle vacche in asciutta.

 

Il presente articolo è una sinossi del lavoro “A potential new biomarker to monitor the phosphorus balance in dry dairy cows” di Imke Cohrs, Sophia Wächter, Kathrin Hansen, Theresa Scheu, Mirja Wilkens e Walter Grünberg. Animal Feed Science and Technology https://doi.org/10.1016/j.anifeedsci.2022.115281.