Soddisfare i bisogni dell’attuale generazione senza compromettere la capacità di quelle future di soddisfare i propri.” Questa potente definizione di sviluppo sostenibile, tratta dal celebre rapporto Our Common Future del 1987 (meglio noto come Rapporto Brundtland), è ancora oggi un pilastro essenziale per comprendere non solo le origini del concetto di sostenibilità, ma anche la sua rilevanza attuale. È proprio partendo da qui che possiamo cogliere appieno il significato del Bilancio di Sostenibilità, strumento fondamentale per misurare e comunicare l’impatto di un’organizzazione sull’ambiente e sulla società.

Cos’è il bilancio di sostenibilità?

Il bilancio di sostenibilità, o report di sostenibilità, è un documento che va ben oltre i tradizionali bilanci economici, e che viene redatto annualmente, prevalentemente su base volontaria, da un’azienda, un’organizzazione o un ente. Il documento offre una visione completa e trasparente delle performance (sia positive che negative) di un’azienda in termini ambientali, sociali e di governance (ESG). In altre parole, il bilancio di sostenibilità racconta la storia di un’azienda, evidenziando non solo i risultati economici, ma anche gli impegni assunti e gli obiettivi raggiunti in materia di sostenibilità.

In particolare, il report di sostenibilità prende in esame anche le aspettative degli stakeholder, detti anche portatori d’interesse. Questi ultimi, a cui il report si rivolge, sono tutti quei soggetti coinvolti nelle attività dell’azienda, tra cui dipendenti, fornitori, azionisti, potenziali investitori, clienti, media, autorità locali e associazioni presenti sul territorio.

Per chi è obbligatorio?

L’obbligo di redigere un bilancio di sostenibilità varia a seconda del Paese e del settore di appartenenza. Attualmente, nel mondo delle aziende europee a scopo di lucro, la legge (Direttiva 2014/95/UE) richiede la presentazione del report di sostenibilità solo alle imprese quotate in borsa e a quelle di grandi dimensioni operanti nel settore bancario e assicurativo.

L’obbligo di redigere questo tipo di bilancio si sta però velocemente estendendo anche a soggetti giuridici di differenti dimensioni; infatti, dal 5 gennaio 2023 con l’entrata in vigore della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) abbiamo assistito ad una piccola ma non indifferente rivoluzione del panorama finanziario europeo.

Dal 2024, infatti, le aziende quotate con più di 500 dipendenti sono tenute al rispetto di queste norme. Dal 2025, invece, l’ambito applicativo del CSRD si estenderà a tutte le aziende quotate e a quelle che presentano almeno due dei seguenti requisiti:

  1. attivo patrimoniale superiore a 25 milioni di euro;
  2. oltre 250 dipendenti;
  3. ricavi superiori a 50 milioni di euro.

Dal 2026, anche le piccole e medie imprese quotate dovranno rispettare requisiti di rendicontazione, sebbene in forma semplificata. Le PMI quotate potranno optare per una partecipazione facoltativa fino al 2028, anno in cui sarà esteso anche a loro l’obbligo di rendicontazione.

Ovviamente la sostenibilità non è più solo una prerogativa delle grandi aziende, infatti, anche le piccole e medie imprese non quotate possono scegliere volontariamente di redigere questo documento per dimostrare il proprio impegno verso la causa e acquisire un vantaggio competitivo.

I vantaggi del bilancio di sostenibilità

La redazione di un bilancio di sostenibilità offre numerosi vantaggi alle aziende, tra cui:

  • Miglioramento della reputazione. Un bilancio di sostenibilità trasparente e credibile può rafforzare la reputazione di un’azienda e aumentarne l’attrattività per i consumatori, gli investitori e i dipendenti.
  • Gestione dei rischi. Identificando e valutando i rischi legati alla sostenibilità, le aziende possono adottare misure preventive per mitigarli.
  • Opportunità di business. La sostenibilità può aprire nuove opportunità di business, consentendo alle aziende di accedere a nuovi mercati e a nuovi clienti.
  • Miglioramento dell’efficienza. Misurando le proprie performance ESG, le aziende possono identificare aree di miglioramento e implementare misure per aumentare l’efficienza operativa.

Come redigere un bilancio di sostenibilità?

La redazione di un bilancio di sostenibilità richiede un’analisi approfondita delle attività aziendali e l’individuazione degli indicatori chiave di performance (KPI) più adatti a misurare i progressi verso gli obiettivi di sostenibilità. Esistono numerose linee guida e standard internazionali che possono aiutare le aziende in questo processo, tra cui il Global Reporting Initiative (GRI).

Il GRI è l’organizzazione leader a livello mondiale nella definizione di standard per la rendicontazione di sostenibilità. Le linee guida GRI offrono un framework completo e flessibile per la redazione di report di sostenibilità, consentendo alle aziende di comunicare in modo chiaro e trasparente le proprie performance ESG.

Il processo di reporting, secondo le linee guida del GRI, si sviluppa in sei fasi.

La prima prevede la mappatura degli stakeholder, che permette di individuare i portatori d’interesse più significativi per l’organizzazione e di stabilire quali di loro coinvolgere nella valutazione degli aspetti di materialità da rendicontare.

Successivamente, si svolgono le analisi di materialità interna ed esterna, condotte dal management e dagli stakeholder, con l’obiettivo di definire gli aspetti di sostenibilità basandosi su due criteri: l’importanza del tema per le decisioni degli stakeholder e l’impatto generato dall’organizzazione. Questa valutazione, spesso supportata da questionari, interviste o incontri, segue il modello GRI, ma può essere arricchito da elementi specifici in base alle esigenze concrete dell’organizzazione.

La matrice di materialità rappresenta il risultato finale del processo di riflessione aziendale, utile per identificare gli aspetti di sostenibilità più rilevanti, sia per la rendicontazione che per l’orientamento strategico.

Nella quarta fase, una volta individuati gli aspetti materiali da includere nel bilancio, viene definito il “cruscotto indicatori“, in cui ogni aspetto è descritto con un’introduzione sull’approccio gestionale (politica interna e procedure), un’analisi degli indicatori qualitativi e quantitativi pertinenti, e una descrizione delle iniziative specifiche. La raccolta dei dati, che coinvolge tutte le funzioni e aree aziendali, è una fase particolarmente delicata, poiché ciascun settore deve fornire le informazioni relative al proprio ambito di competenza.

Infine, tutti i dati raccolti vengono elaborati e confluiscono in un documento unico, completo e accessibile al pubblico, che racconta l’organizzazione e il suo impegno ambientale e sociale a tutti gli stakeholder.

Differenze tra bilancio di sostenibilità, bilancio sociale e bilancio di esercizio

Prima di passare alle conclusioni, è opportuno fare una distinzione tra bilancio di sostenibilità, bilancio sociale e bilancio di esercizio, considerando che ogniuno di questi risponde a logiche ma soprattutto a finalità diverse, e ancora oggi talvolta le aziende fanno confusione tra i diversi mezzi di rendicontazione.

  • Il bilancio di sostenibilità, come ampiamente chiarito in premessa, si occupa di esternare l’impegno e le performance di una organizzazione rispetto agli obiettivi ESG, fornendo una visione globale dell’impatto aziendale.
  • Il bilancio sociale si concentra sulle implicazioni sociali dell’attività aziendale, quali l’impatto sul benessere del personale e le condizioni lavorative.
  • Il bilancio di esercizio è invece un mero strumento economico-finanziario, che perlappunto riassume la condizione patrimoniale, economica e finanziaria dell’azienda al termine di ogni esercizio contabile. Questo tipo di rendicontazione è obbligatoria per tutte le società ed ha lo scopo di restituire ai portatori d’interesse un quadro chiaro della salute finanziaria dell’azienda.

Conclusioni

Il bilancio di sostenibilità non è più un semplice optional, ma uno strumento strategico fondamentale per le aziende che vogliono operare in un contesto sempre più complesso e competitivo.

In un mondo dove i consumatori sono sempre più attenti alle tematiche ambientali e sociali, e gli investitori cercano opportunità di investimento sostenibili, la capacità di comunicare in modo trasparente e credibile il proprio impegno verso la sostenibilità diventa un fattore determinante per il successo aziendale.

In conclusione, il bilancio di sostenibilità rappresenta un investimento a lungo termine che può portare a numerosi benefici per l’azienda. È uno strumento che va oltre la semplice comunicazione, diventando un vero e proprio driver di cambiamento, in grado di orientare le strategie aziendali verso un modello di sviluppo più sostenibile e responsabile.

Le aziende che sapranno cogliere le opportunità offerte dalla sostenibilità saranno quelle che avranno maggiori probabilità di successo nel futuro.