Che le mosche rappresentino da sempre un annoso problema nella gestione delle aziende zootecniche è risaputo, in quanto dal punto di vista igienico-sanitario svolgono un ruolo di vettori di microrganismi patogeni, mentre dal punto di vista del benessere animale rappresentano un elemento di disturbo per la mandria inducendo i capi ad affollarsi al fine di esporre la minor superficie possibile del proprio corpo.

Nel contrastare la loro diffusione sta prendendo piede, in linea con il tema della sostenibilità, la lotta biologica, da qualche anno già sperimentata negli allevamenti certificati “Bio”.

Questo tipo di strategia si avvale dell’utilizzo di insetti cosiddetti “utili”, capaci di ritrovare le larve e le pupe di mosche a livello della sostanza organica per deporvi all’interno il proprio uovo.

Ma come agiscono in concreto questi insetti predatori? Il dott. Stefano Cherubin di Newpharm ce lo spiega in questa video pillola.