La Febbre Catarrale degli Ovini (Blue Tongue) continua a rappresentare una sfida significativa anche per il settore zootecnico francese. Di fronte a questa emergenza sanitaria, e sin dal suo inizio, il Ministero delle Politiche Agricole ha messo in atto una serie di misure volte a contenere il contagio e proteggere il patrimonio zootecnico nazionale soprattutto tramite una massiccia campagna vaccinale (13,7 milioni di dosi acquistate) dal costo di oltre 35 milioni di euro a carico dello Stato francese. Di seguito, una breve panoramica della situazione epidemiologica e della strategia vaccinale adottata in Francia.

Due sierotipi del virus della febbre catarrale (Blue Tongue) sono presenti in Francia da diversi anni: il sierotipo 8 (BTV8) dal 2015 (dopo una prima comparsa nel 2006, la Francia è tornata libera grazie ad un’importante campagna di vaccinazione), e il sierotipo 4 (BTV4) da novembre 2017. Dal 5 agosto 2024 è stato rilevato il sierotipo 3 (BTV3).

Al 30 ottobre 2024 sono stati identificati 7.122 focolai del sierotipo 3, distribuiti in 39 dipartimenti francesi.

La risposta del Ministero

Fin dai primi segnali dell’epidemia, il Ministero ha attivato un piano d’azione coordinato che prevede:

1 – Misure di biosicurezza e sorvegliana epidemiologica. Dopo l’individuazione di due focolai di febbre catarrale degli ovini (Blue Tongue) sierotipo 3 in Belgio al confine con la Francia a fine luglio 2024, è stata istituita una zona regolamentata, che è stata progressivamente ampliata con la conferma di nuovi focolai. Le esportazioni di bovini, caprini e ovini dalla zona regolamentata verso il resto del Belgio sono stati consentiti solo per gli animali sottoposti a trattamento di disinfestazione e per quelli che hanno superato un test di screening o sono stati vaccinati.

2 – Strategia vaccinale. Dall’agosto 2024 è stata adottata una strategia contro il sierotipo 3. È stata lanciata una campagna di vaccinazione volontaria per bovini e ovini, al fine di ridurre gli impatti sanitari sul bestiame (mortalità, morbilità, aborti, calo della produzione di latte e carne). La zona di vaccinazione volontaria è stata ampliata, gradualmente, per tenere conto dell’evoluzione della malattia:

  • il 12 agosto, istituzione della zona di vaccinazione in sei regioni (Hauts-de-France, Normandia, Ile-de-France, Grand-Est, Centre-Val de Loire, Borgogna-Franca Contea);
  • il 30 agosto, estensione della zona di vaccinazione a due regioni (Auvergne-Rhône-Alpes e Pays-de-la-Loire) e sei dipartimenti (Ille-et-Vilaine, Deux-Sèvres, Vienne, Haute-Vienne, Creuse e Corrèze );
  • il 20 settembre estensione della zona alla Bretagna;
  • Il 3 ottobre estensione a tutta la Francia per la filiera ovina.

Il 5 luglio, prima ancora della rilevazione ufficiale di focolai di Blue Tongue (sierotipo 3) il 5 agosto, la Francia ha ordinato circa 11,7 milioni di dosi di vaccino, un’operazione che è costata al paese quasi 30 milioni di euro. La campagna prevede infatti che lo Stato copra il costo delle dosi, il pagamento dei veterinari e le spese accessorie.

Oggi il Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, guidato da Annie Genevard, ha disposto un ordine urgente per incrementare il patrimonio statale di vaccini. La decisione prevede la distribuzione gratuita di altri 2 milioni di dosi aggiuntive destinate agli allevatori di bovini e ovini, con l’obiettivo di rispondere in modo rapido ed efficace alla situazione emergenziale.

“La nostra strategia si sta evolvendo per monitorare il più da vicino possibile l’evoluzione della malattia e proteggere gli animali dei nostri allevatori”, ha dichiarato la Ministra Genevard. L’ordine di “emergenza imperativa” rientra nell’intento di controllare il diffondersi della malattia, in particolare con il ritorno dai pascoli estivi degli animali, fenomeno che amplia i rischi di contagio all’interno del territorio nazionale.

Nonostante gli sforzi compiuti, la lotta alla Blue Tongue richiede un impegno costante. Il Ministero, in collaborazione con gli attori del settore e le autorità sanitarie, continuerà a monitorare la situazione epidemiologica e ad adattare le strategie di contenimento in base all’evolversi della malattia.

Conclusione

La Febbre Catarrale degli Ovini (Blue Tongue) rappresenta una sfida complessa, ma la risposta del Ministero francese dimostra la determinazione a proteggere il patrimonio zootecnico nazionale. Grazie alle misure adottate e alla collaborazione di tutti gli attori coinvolti, si auspica un progressivo miglioramento della situazione epidemiologica e una ripresa del settore dell’allevamento.

Anche l’aumento delle scorte vaccinali rappresenta una risposta rapida e proattiva alle crisi sanitarie nel settore zootecnico. Inoltre, l’iniziativa del ministro non si limita alla gestione dell’emergenza; a partire da gennaio 2025, infatti, è stata programmata una “conferenza sanitaria” volta a sviluppare una visione di lungo termine, capace di prevenire e rispondere efficacemente a possibili future epizoozie.

In questo modo, il Ministero dell’Agricoltura vuole rinnovare il suo impegno verso gli allevatori e la sicurezza sanitaria del settore zootecnico, sottolineando l’importanza di una preparazione e gestione mirata delle risorse per garantire la tutela degli animali e la stabilità economica del comparto.