L’Associazione Nazionale Allevatori Specie Bufalina spinge sul progresso genetico annunciando la pubblicazione del primo indice genomico per la Bufala Mediterranea Italiana. Un risultato ottenuto dalla collaborazione fra ANASB, Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali (DMVPA) dell’Università di Napoli “Federico II” e CNR IBBA di Milano, in sinergia con i partner IZSM, DAFNAE di Padova e CIPAB, uniti per perseguire i molteplici obiettivi designati all’interno del progetto BIG, ed offrire opportunità senza precedenti a tutto il settore bufalino. Di seguito il comunicato stampa ufficiale divulgato sul sito di A.N.A.S.B.

Alla fine degli anni novanta, la lungimirante idea e la collaborazione fra ANASB, Associazione Italiana Allevatori e l’Università di Napoli Federico II, hanno dato alla luce il numero zero del nuovo indice Genetico Bufale e Tori.

Negli anni a seguire si è assistito ad una incessante crescita e al consolidamento dell’intero comparto bufalino, nonché ad un continuo affinamento delle tecniche di allevamento, di alimentazione e riproduzione, ma soprattutto ad un uso sempre più diffuso dell’inseminazione strumentale grazie ad un flusso ininterrotto, ciclo dopo ciclo, di nuovi tori miglioratori.

A seguito di una profonda rigenerazione organizzativa realizzata nel 2018 e alla forte accelerazione verso l’innovazione che hanno portato un fortissimo incremento della base associativa di ANASB, finalmente si è giunti oggi a quel cambio di passo tanto atteso e richiesto da ogni attore della filiera bufalina, a quella determinante svolta verificatasi già da un decennio nel settore bovino con inconfutabili ricadute positive: la pubblicazione anche per la nostra Bufala Mediterranea Italiana del suo primo indice genomico.

Ragionare in termini di genomica significa scegliere i soggetti miglioratori in base ad una misurazione del loro potenziale genetico, basato su una quantificazione più accurata di ciò che è scritto nel loro DNA ed ereditato dai genitori. La grande sfida per l’attuazione di tutto ciò è disporre di chip per le analisi del DNA ad un costo accessibile per tutti gli allevatori.

Con l’uso appropriato della genomica, non solo potenziale ma fattivo, sarà possibile individuare più rapidamente tori e bufale fondatrici di nuove ed importanti famiglie, con un aumento crescente del valore genetico e della redditività aziendale, accorciando l’intervallo generazionale e salvaguardando altresì il benessere animale e l’ambiente più in generale.

Questo scenario formidabile va affrontato senza timore del cambiamento, da sempre ostacolo insito nell’indole umana.

Occorre, dunque, proiettarsi nella nuova frontiera dell’innovazione con determinazione.

In uno scenario mondiale ricco di decine e decine di razze bufaline, nessuna di egual pregio rispetto alla BMI, la nascita del nuovo indice genomico non farà altro che rafforzare la posizione di supremazia e prestigio della nostra Bufala Mediterranea Italiana.

La BMI è un bene esclusivo degli allevatori bufalini italiani e del nostro Paese.

Per il raggiungimento di questo storico traguardo occorre essere grati alla proficua e continuativa collaborazione fra ANASB e il Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali (DMVPA) dell’Università di Napoli “Federico II” e al CNR IBBA di Milano che, in sinergia con i partner IZSM, DAFNAE di Padova e CIPAB, continueranno a perseguire i molteplici obiettivi designati all’interno del progetto BIG, per offrire opportunità senza precedenti a tutto il settore bufalino.

Ma la nostra infinita gratitudine va soprattutto agli allevatori bufalini che hanno dato piena fiducia ad ANASB!!

Con soddisfazione

Il Presidente Nicola Palmieri

Il Vice-presidente Gabriele Di Vuolo

Il Direttore Generale Giacomo Bertolini

Fonte: ANASB