Abstract 

Il materiale da lettiera utilizzato nelle stalle per vacche da latte ha un effetto significativo sul benessere e sulle performance degli animali. La lettiera influenza il tempo che gli animali trascorrono sdraiati e, di conseguenza, i processi di ruminazione e di produzione di latte. È quindi fondamentale comprendere completamente le proprietà dei materiali da lettiera e gli effetti dei materiali alternativi sui bovini da latte. Questo documento mira a valutare le proprietà fisiche, chimiche e biologiche dei vari materiali da lettiera, alternativi e convenzionali, impiegati per i bovini da latte in stalle con lettiera compost o a posta libera. Abbiamo analizzato 50 campioni provenienti da 17 materiali per lettiera prodotti in 3 paesi europei, e ne abbiamo valutato le proprietà fisiche, tra cui la capacità di trattenere l’acqua, la porosità, il contenuto di umidità, la densità apparente, la densità apparente della componente asciutta e la dimensione delle particelle. Sono state eseguite analisi chimiche per determinare il rapporto tra N totale, C organico totale e quello C:N. Nelle analisi biologiche, sono state valutate la conta di Escherichia coli, la conta batterica totale, la conta dei coliformi e quella di Klebsiella spp.

I risultati hanno mostrato come le proprietà fisiche dei materiali da lettiera possano influenzare le proprietà chimiche e biologiche. Tutti i materiali presentavano proprietà chimiche adeguate per essere utilizzati come lettiera. Le proprietà fisiche dei materiali da lettiera differivano ampiamente tra di loro, ad eccezione della densità apparente della componente asciutta, che non differiva. Inoltre, per ogni materiale da lettiera, è stata valutata la contaminazione ad opera di ciascun microrganismo studiato per determinare quale materiale avesse il livello di contaminazione più basso. La Posidonia oceanica, il Miscanto e la pula di farro potrebbero essere considerati dei potenziale materiali alternativi da impiegare come lettiera per vacche da latte in entrambi i sistemi di stabulazione (cioè, stalle con lettiera compost e con lettiera permanente). Questo esperimento ha evidenziato l’importanza di eseguire approfondite analisi fisiche, chimiche e biologiche prima di scegliere una tipologia di materiale come lettiera per bovini da latte.

Introduzione 

I bovini da latte solitamente danno la priorità al riposo rispetto ad altri comportamenti (Munksgaard et al., 2005; Norring et al., 2008); generalmente infatti trascorrono dalle 8 alle 16 ore/giorno sdraiati (Tucker et al., 2009). Tra gli altri fattori, il tempo che le vacche trascorrono sdraiate dipende dalla tipologia di materiale da lettiera che viene messo loro a disposizione. Le bovine preferiscono trascorrere più tempo sdraiate quando la lettiera è profonda, morbida e asciutta (Tucker and Weary, 2004; Tucker et al., 2009; Reich et al., 2010). Inoltre, vi sono prove evidenti del fatto che una corretta gestione della lettiera gioca un ruolo importante nell’incrementare la produttività degli allevamenti da latte (Yajima et al., 2017).

Sebbene alcuni sistemi di stabulazione richiedano poca o niente lettiera, la maggior parte degli allevamenti da latte ne utilizza una fornitura adeguata per garantire il comfort e l’igiene delle bovine. La funzione principale della lettiera è quella di fornire agli animali una superficie dove possano sdraiarsi che garantisca comfort termico e morbidezza, poiché è stato visto che le bovine trascorrono più tempo sdraiate quando le stalle sono morbide ed asciutte (Wolfe et al., 2018). Inoltre, la lettiera deve essere durevole nel tempo ed avere un attrito tale da consentire agli animali di alzarsi e sdraiarsi senza scivolare (van Gastelen et al., 2011). Il materiale da lettiera dovrebbe anche aiutare nel mantenere le vacche pulite e in salute, riducendo al minimo il lavoro quotidiano degli operatori (Chaplin et al., 2000). Nelle stalle con lettiera, compresi i tradizionali recinti di paglia e le stalle con lettiera compost (CBP), le vacche camminano, stanno in piedi e si sdraiano sopra la lettiera. Questi sistemi di stabulazione richiedono generalmente una quantità relativamente elevata di lettiera per assorbire l’umidità contenuta negli escrementi del bestiame che vi si depositano (Bewley et al., 2017). Oltre a fornire una superficie asciutta e morbida per il riposo delle vacche, il materiale da lettiera utilizzato nelle stalle deve avere un’adeguata capacità portante per riuscire a sostenere il peso delle vacche durante la loro deambulazione (Leso et al., 2020). Al contrario, nelle stalle a stabulazione libera (FS) con cuccette, siccome le vacche defecano ed urinano principalmente al di fuori dell’area di riposo, è  possibile mantenere un’igiene adeguata con quantità relativamente inferiori di lettiera (Bewley et al., 2017). Inoltre, poiché le vacche non devono camminare nella zona della lettiera, la capacità di sostegno dei materiali impiegati è una caratteristica meno importante nelle stalle FS.

L’efficienza di uno specifico materiale da lettiera è determinata da molti fattori, come la dimensione delle particelle (PS), la sua capacità di trattenere l’acqua (WHC), il basso tenore di umidità (MC) e l’attenuazione dell’agglomerazione (Kheravii et al., 2017). Secondo Agnew e Leonard (2003), una valutazione accurata delle proprietà fisiche del materiale da lettiera è essenziale per prevedere un’accurata ed appropriata gestione, immagazzinamento, trattamento e costo adeguato. Negli allevamenti da latte, è necessario mantenere un appropriato substrato chimico nella lettiera per promuovere l’attività microbica aerobica, specialmente in una stalla con CBP (Black et al., 2013). Quando le bovine si sdraiano, le loro mammelle possono entrare in contatto diretto con i batteri presenti nella lettiera (Cook et al., 2005; Hogan e Smith, 2012).

La capacità della lettiera di favorire la crescita batterica varia a seconda della tipologia e potrebbe dipendere dalle sue proprietà fisiche e biochimiche e dai nutrienti in essa presenti (Godden et al., 2008). I materiali inorganici, come la sabbia, non supportano la crescita batterica e possono quindi ridurre il rischio di sviluppo di mastite (Bewley et al., 2017). I materiali organici impiegati come lettiera potrebbero far aumentare il rischio di comparsa di mastite. Tuttavia, il letame che si ottiene quando si utilizza una lettiera organica è più facile da gestire e può influire positivamente sulla fertilità del suolo a causa delle maggiori quantità di MO presenti al suo interno. Inoltre, in altri sistemi di stabulazione, come la CBP, nella lettiera deve essere mantenuto un substrato chimico appropriato per promuovere l’attività microbica aerobica, che sta alla base del processo di compostaggio (Black et al., 2013). Indipendentemente dal sistema di stabulazione utilizzato, la compostabilità dei materiali da lettiera è una caratteristica desiderabile, poiché è stato dimostrato che il letame compostato migliora la fertilità del suolo e potrebbe potenzialmente ridurre l’impatto che hanno sull’ambiente gli allevamenti da latte (Leso et al., 2020). I materiali da lettiera più comunemente impiegati nei sistemi di stabulazione per le vacche sono segatura, trucioli di legno e sabbia (Janni et al., 2007; Lybæk e Kjaer, 2019; Oliveira et al., 2019). Anche altri materiali, come la paglia, i gusci delle arachidi e le chips di legno (Galama, 2014; Fávero et al., 2015; Leso et al., 2018; Leso et al., 2020) vengono comunemente usati come materiale da lettiera. Oliveira et al., (2019) e Yajima et al., (2017) hanno riportato un incremento della domanda dei materiali da lettiera, in particolare di segatura e di paglia di grano.

Questa domanda ha fatto aumentare i prezzi, spingendo gli allevatori a cercare dei materiali alternativi da impiegare. Tuttavia, è fondamentale conoscere completamente la natura di questi materiali alternativi e le loro caratteristiche di utilizzo e di gestione come materiali da lettiera (Agnew e Leonard, 2003). Pertanto, questo studio intendeva valutare le proprietà fisiche, chimiche e biologiche di materiali da lettiera convenzionali ed alternativi impiegati nei sistemi di stabulazione CBP o FS per bovini da latte. Inoltre, questo studio mirava a presentare nuovi potenziali materiali alternativi da utilizzare come lettiera sempre per questa categoria di bovini.

 

 

Properties of conventional and alternative bedding materials for dairy cattle

Patrícia Ferreira Ponciano Ferraz1*,Gabriel Araújo and Silva Ferraz 1, Lorenzo Leso2, Marija Klopčič3, Matteo Barbari2, and Giuseppe Rossi2

1)Department of Agricultural Engineering, Federal University of Lavras (UFLA), PO Box 3037, CEP 37200-900 Lavras, Minas Gerais, Brazil.

2)Department of Agriculture, Food, Environment and Forestry, University of Florence, Via San Bonaventura, 13 – 50145 Florence, Italy.

3)Biotechnical Faculty, Department of Animal Science, University of Ljubljana, Groblje 3, 1230 Domžale, Slovenia.

*Corresponding author: patricia.ponciano@ufla.br.

J. Dairy Sci. 103:8661–8674

doi.org/10.3168/jds.2020-18318

© 2020, The Authors. Published by Elsevier Inc. and Fass Inc. on behalf of the American Dairy Science Association®. This is an open access article under the CC BY-NC-ND license (creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0).