Il 13 aprile 2022, a Roma, Censis, in collaborazione con Unaitalia e Assica, ha presentato i risultati di un’indagine finalizzata a capire il rapporto dei consumatori con il consumo delle carni, sia rosse che bianche. Al convegno è stato dato il titolo “Scenari e Prospettive della filiera carne. Attese dei consumatori italiani, prospettive e sfide dei settori avicolo e suinicolo tra Recovery fund, sostenibilità, rincari di energia e materie prime”.

Ospiti dell’evento, moderato dal giornalista Giorgio dell’Orefice, Antonio Forlini, il presidente di Unaitalia che rappresenta il 90% della filiera avicunicola italiana, Ruggero Lenti, presidente di Assica che rappresenta principalmente la filiera della carne suina, e Massimo Valerii, direttore generale del Censis.

Il Ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli, assente fisicamente, ha partecipato attraverso l’invio di un messaggio, letto da Giorgio dell’Orefice, nel quale ha espresso il supporto e la vicinanza del Ministero al settore della carne ed a tutte le figure attive, primi fra tutti gli allevatori.

Ad intervenire anche l’Onorevole Filippo Gallinella, presidente della commissione agricoltura della Camera, e Francesco Bongiovanni, Dirigente del MIPAAF.

Nonostante comunemente si pensi che l’alimentazione vegana sia uno stile di vita seguito da sempre più italiani e che questi stiano aspettando con trepidazione la presenza nei supermercati di carne sintetica, i dati del Censis presentati da Massimo Valerii riportano una situazione molto diversa, che ci ha sorpreso positivamente.

Di seguito alcuni numeri significativi:

  • Il 96.5% degli italiani consuma carne sia rossa che bianca, e il 45.9% lo fa regolarmente.
  • Il 95.3% dei giovani, nella fascia d’età 18-34 anni, mangia carne, e il 62.8% lo fa regolarmente.
  • L’82.5% del campione pensa che in una buona dieta debba essere presente la carne.
  • Il 58.8% ritiene che nel tempo la quantità di grasso nella carne si sia ridotta.
  • Alla domanda “Gli insetti, la carne sintetica e la carne artificiale fatta con una matrice vegetale possono essere un’alternativa alla carne vera?“, gli intervistati hanno risposto di no, rispettivamente, nell’83.9, 85.6 e 79.9 % dei casi.
  • Il 94.1% della gente ritiene importante conoscere dalle etichette la provenienza della carne e come gli animali vengono trattati.
  • L’80.8% dei consumatori è attento al rapporto cibo-salute.
  • Il 90.9% vuole che in etichetta vengano riportate informazioni relative al consumo della carne che vorrebbero acquistare.
  • Il 52.6% dichiara di avere incontrato fake news sulla carne ma il 64.9% ritiene di non farsi assolutamente condizionare da queste notizie.
  • Il 61.3% degli intervistati risponde “no” alla domanda: “Si dovrebbe smettere di produrre carne e chiudere gli allevamenti per salvare il pianeta dal riscaldamento globale?”
  • Il 54.9% degli italiani ritiene che contenere il prezzo dell’energia sia prioritario rispetto al passaggio alle energie rinnovabili, e che prima di effettuarlo (63.8%) bisognerebbe chiedersi quanto questo passaggio costerebbe ai cittadini e all’imprese. Per il 67.9% degli intervistati la sostenibilità economica e sociale è prioritaria rispetto a quella ambientale. Questa quota sale al 75.3% quando la domanda è rivolta ai giovani.

Conclusioni

I risultati dell’inchiesta Censis rappresentano un italiano diverso da quanto l’immaginario collettivo è propenso a credere, o meglio rispetto a quello che si pensava prima della pandemia e della guerra in Ucraina. Di per sé questi risultati sono confortanti per le filiere della carne, ma il dubbio che ci è rimasto è se questa analisi ripetuta in tempi di “pace sanitaria e geo-politica” possa essere tutta, o in parte, confermata.