L’Università degli Studi di Roma Tor Vergata ha accreditato un nuovo corso di Laurea in Medicina Veterinaria che si affianca agli altri 13 già attivi in Italia. Per fare i dovuti confronti, la Medicina (umana) viene insegnata in 40 Atenei italiani.
Negli anni passati si è spesso discusso se fosse meglio ridurre drasticamente il numero di questi corsi per migliorarne la qualità e l’efficienza e ridurre i costi. Tutte le regioni confinanti con il Lazio, ossia la Campania, l’Umbria, la Toscana, Marche e l’Abruzzo, hanno un corso di laurea in Medicina Veterinaria. Questo insegnamento è a ciclo unico e dura 5 anni durante i quali si devono conseguire 300 CFU. Al termine del percorso si può esercitare la professione di medico veterinario in un vasto numero di ambiti.
Questa notizia è sicuramente interessante per i cittadini romani che intendono diventare Medici veterinari per gli animali d’affezione ma anche per quelli da reddito, perché una volta iscritti agli Ordini Professionali delle varie province del Lazio si può esercitare la libera professione in qualsiasi ambito. Le scuole di specializzazione e i master di 2° livello servono sia per migliorare le conoscenze personali che per accedere ai concorsi pubblici. Nel caso si voglia esercitare la libera professione, non è obbligatorio specializzarsi. La medicina veterinaria, per questi motivi, sta attraversando una crisi d’identità senza precedenti.
Sul “mondo” degli animali d’affezione e quello dei food animal, che una volta si chiamava degli animali da reddito, si sta accumulando un’enorme quantità di conoscenze specialistiche mentre la sensibilità etica degli studenti si sta fortemente e rapidamente diversificando, al punto di rendere complicata la convivenza di insegnamenti che parlano di allevamenti e di macellazione con chi, volendosi occupare di cani, gatti e cavalli, si sente profondamente “animalista” al punto di auspicare la chiusura degli allevamenti e assumere un comportamento alimentare vegano.
Non siamo ancora riusciti ad intervistare il Rettore di Tor Vergata, il Prof. Nathan Levialdi Ghiron, per sapere quale sarà il corpo docente, visto che le lezioni per l’anno accademico 2024 – 2025 inizieranno a breve, e come in questo nuovo Dipartimento verrà trovato un equilibrio per soddisfare le diverse esigenze didattiche tra chi si vorrà occupare di animali d’affezione e chi da reddito. Il Lazio è una Regione dove la presenza di cani, gatti, cavalli e altri animali domestici è piuttosto elevata mentre la zootecnia non ha certamente le dimensioni che si riscontrano nelle regioni del Nord Italia, per cui la domanda di veterinari che si occupano di food animal è piuttosto contenuta.
Trovare un nuovo layout per l’insegnamento della Medicina Veterinaria nei Dipartimenti già attivi in Italia è per molti motivi complesso, anche se il problema necessita di una rapida soluzione sia per dare un migliore efficienza ed identità alla professione di Medico Veterinario che per evitare tensioni nella didattica e nei tirocini tra studenti animalisti radicalizzati e i loro compagni che vogliono scegliere indirizzi professionali diversi dai piccoli animali e il corpo docente.
Ci auguriamo che a Tor Vergata ciò sia stato affrontato e risolto.