Ieri, 13 febbraio 2023, Fabiola Canavesi ha lasciato la vita, con le sue gioie e i suoi dolori. E’ difficile scrivere un ricordo di lei senza commuoversi e senza interrogarsi sul senso della vita.
Non ricordo più quando la conobbi perché è passato molto tempo, ma Fabiola è stata per me, oltre ad una fidata amica, un mentore di vita e di conoscenza. Quello che mi ha insegnato, e al quale mi sono aggrappato con tenacia, è il vivere con dignità e senza compromessi, perché non tutto ha un prezzo e non tutto è in vendita. Era perfettamente consapevole che è il prezzo da pagare era altissimo, ma il suo essere una donna scout, satura di valori, ha reso la vita che liberamente aveva scelto una bella storia.
Le nostre vite hanno avuto una traiettoria parallela ma innumerevoli volte si sono incontrate per condividere sogni e passioni.
Ero in provincia di Cremona quando mi disse che doveva posare le valige perchè doveva fermarsi per lottare contro una terribile malattia. Gli ha tenuto testa con dignità e fermezza per tanti anni ma poi ha dovuto cedere. Amava la vita, la sua famiglia e la sua genetica con passione e compostezza, e chi ha avuto l’onore di frequentarla ne è sempre uscito arricchito. Fin dal primo giorno ha creduto nell’idea di Ruminantia e gli ha dato lustro con le sue grandi conoscenze di genetica. Fabiola aveva un’indubbia intelligenza di gran lunga superiore alla media, che le avrebbe giustificato anche un pizzico di arroganza, alla quale però non ha mai ceduto.
La morte è l’opposto della vita ma l’antidoto ad essa è il ricordo. Fabiola, stai certa che non ti dimenticheremo mai e che terremo viva la fiamma del ricordo nei nostri cuori e nelle nostre menti. Ora riposa in pace perché hai smesso di soffrire. Ci vedremo più avanti…