È stato approvato con procedura d’urgenza in Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida e del ministro della Salute Orazio Schillaci, il disegno di legge recante disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti per il consumo umano e mangimi per animali sintetici.
Il decreto si basa sul principio di precauzione, prevede 6 articoli che sanciscono il divieto di vendita, commercializzazione, produzione e importazione, e stabilisce le sanzioni per chi dovesse violare le norme.
Finalità del provvedimento è assicurare il massimo livello di tutela della salute dei cittadini e preservare il patrimonio agroalimentare, quale insieme di prodotti di espressione del processo di evoluzione socioeconomica e culturale dell’Italia, di rilevanza strategica sul territorio per l’interesse nazionale.
In mancanza di una specifica normativa europea in materia di alimenti e cibi sintetici, il Governo Meloni ha deciso di intervenire precauzionalmente a livello nazionale con l’obiettivo di tutelare gli interessi che sono legati alla salute e al patrimonio culturale. Il Ministro Lollobrigida ha inoltre dichiarato che la decisione tiene conto delle richieste dei cittadini espresse con la raccolta di firme lanciata da Coldiretti a novembre 2022 che chiedeva una legge per vietare la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia.
“Guardiamo alla tutela della nostra collettività. Come Governo abbiamo affrontato il tema della qualità che i prodotti da laboratorio non garantiscono. Abbiamo voluto tutelare la nostra cultura e la nostra tradizione, anche enogastronomica. Se si dovesse imporre sui mercati la produzione di cibi sintetici, ci sarebbe maggiore disoccupazione, più rischi per la biodiversità e prodotti che, a nostro avviso, non garantirebbero benessere. Non c’è un atteggiamento persecutorio ma di forte volontà di tutela“, così il ministro Francesco Lollobrigida in conferenza stampa a Palazzo Chigi con il ministro della Salute Schillaci, dopo l’approvazione del provvedimento.
Nel dettaglio viene sancito il divieto di impiegare, nella preparazione di alimenti o bevande, vendere, detenere per vendere, importare, produrre per esportare, somministrare o comunque distribuire per il consumo alimentare, cibi o mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati.
In caso di violazione delle norme, sono previste sanzioni amministrative pecuniarie da un minimo di euro 10.000 fino ad un massimo di euro 60.000 ovvero fino al 10 per cento del fatturato totale annuo, con l’indicazione comunque di un tetto massimo, oltre alla confisca del prodotto illecito. Si prevedono ulteriori sanzioni amministrative che intervengono sulla possibilità di svolgere attività di impresa, inibendo l’accesso a contributi, finanziamenti o agevolazioni erogati da parte dello Stato, da altri enti pubblici o dall’Unione europea, per un periodo da uno a tre anni.
Il monitoraggio sarà effettuato nell’ambito delle attività di competenza del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e del Ministero della Salute dai Carabinieri NAS, l’ICQRF, la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che accerteranno tutte le violazioni.