La gestione delle deiezioni zootecniche negli allevamenti è regolamentata da norme comunitarie, nazionali e regionali sulla prevenzione dell’inquinamento da nitrati di origine agricola. Le norme sono volte a tutelare le acque sotterranee e superficiali dall’inquinamento causato dall’azoto prodotto ed utilizzato nelle attività agricole, come anche gli altri gas climalteranti.

Il liquame animale in generale contiene composti organici come carboidrati e proteine. Questi composti relativamente complessi vengono scomposti naturalmente dai batteri. In presenza di ossigeno, l’azione dei batteri aerobici si traduce nella conversione del carbonio in anidride carbonica mentre, in assenza di ossigeno, i batteri anaerobici trasformano il carbonio in metano.

I nitrati sono sostanze solubili in acqua che contengono l’anione NO3-; si trovano in basse concentrazioni negli effluenti zootecnici, in cui l’azoto è presente soprattutto in forma ammoniacale, ma si possono formare anche successivamente quando l’effluente viene a contatto con l’ossigeno atmosferico.

Le deiezioni dei ruminanti contengono azoto sotto forma di vari composti complessi. Se queste sono successivamente sparse sui terreni agricoli, l’azoto presente entrerà nel ciclo dell’azoto, a causa della degradazione batterica. Nelle condizioni idonee questo può portare alla produzione, inoltre, di protossido di azoto che ha un potenziale di riscaldamento globale ancora più elevato del metano.

Uno dei problemi dello stoccaggio e dell’utilizzo delle deiezioni ruminali nelle aziende agro zootecniche sono inoltre le emissioni odorose prodotte, le quali possono essere sostanzialmente individuate negli effluvi, diffusi o condottati, prodotti dall’attività (ubicazione stalla, movimentazione letame, liquami, insilati, ecc). Questi odori devono essere contenuti e comunque tali da essere il meno possibile fastidiosi per la collettività.

Una corretta maturazione ed una buona gestione del letame e dei liquami, una buona pratica agronomica ed il rispetto delle distanze dalle abitazioni sparse e dai centri abitati riduce notevolmente i problemi legati alla diffusione degli odori.

Il trattamento del letame solido e liquido con i microrganismi previene efficacemente la putrefazione e tutti gli effetti negativi collaterali come: proliferazione di batteri patogeni (ad es. salmonella, clostridium), emissioni di sostanze climalteranti (protossido di azoto, metano, ammoniaca, idrogeno solforato…), formazione di incrostazioni superficiali sul liquame e inquinamento delle falde acquifere.

Risultati:

  • le emissioni di gas climalteranti si riducono;
  • gli odori si riducono;
  • gli insetti e patogeni correlati alla putrefazione scompaiono;
  • l’azoto rimane fissato organicamente e diviene disponibile per le piante;
  • il liquame assume caratteristiche omogenee.

I prodotti con tecnologie “green” brevettate di Akron possono aiutare le aziende agricole a rompere la dipendenza chimica e diventare più redditizie e sostenibili attraverso il trattamento ed il recupero dei fanghi.

La possibilità di utilizzare un pool costituito principalmente da un insieme coordinato di batteri aventi proprietà cellulosolitiche e lipolitiche, ed enzimi che coadiuvano e potenziano l’attività dei batteri risulta essere molto interessante.

Questi vengono utilizzati nelle fosse di raccolta delle deiezioni riducendo anche la formazione di croste superficiali. Il cappello delle fosse è costituito da materiale cellulosico impregnato di sostanze grasse; ciò blocca il processo di idratazione della cellulosa, aumentando nel contempo la disidratazione della stessa. Questo meccanismo, che è alla base della formazione del cappello, viene eliminato dall’attività lipolitica dei batteri specifici. I residui cellulosici, liberati dalla copertura delle sostanze grasse, si  reidratano velocemente, e vengono  metabolizzati in tempi rapidi dai batteri cellulosolitici aggiunti.

L’attività proteolitica sviluppandosi in un ambiente aerobico, evita la formazione dell’ammoniaca e delle amine biogene, i componenti principali dei cattivi odori. L’elevata formazione di sostanze umiche indotta dai batteri e dagli enzimi prodotti dai microrganismi incrementa significativamente il valore agronomico dei liquami, aumentandone la quantità distribuibile per unità di superficie e la sua proprietà fertilizzante.

I benefici sono quindi molteplici:

  • attivazione della metabolizzazione della sostanza organica in composti non odoriferi;
  • trasformazione dell’azoto non proteico, amminico e ammoniacale, in azoto elementare non tossico;
  • riduzione della formazione di crosta superficiale;
  • sanitizzazione e bonifica in modo naturale, modificando la composizione batterica;
  • abbattimento dei batteri saprofiti tossigeni e patogeni;
  • aumento dell’umificazione della sostanza organica;
  • abbattimento degli odori.

Agendo in questo modo è possibile seguire un concetto di sostenibilità ambientale, economica e sociale.

 

BIBLIOGRAFIA

Options to Reduce Methane Emissions (Final Report). RESTRICTED – COMMERCIAL AEAT-3773: Issue 3. 1998.