La direttiva europea sugli imballaggi, la siccità e la crisi climatica nell’Europa meridionale. Questi i principali punti all’ordine del giorno del Consiglio Agricoltura e Pesca che si è svolto ieri a Bruxelles.

Il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida ha sottolineato come la riduzione dei rifiuti da imballaggio sia un obiettivo condivisibile, ma va assicurata flessibilità anche in relazione agli sforzi compiuti da nazioni come l’Italia da anni fortemente impegnata nel settore dell’economia circolare, con un modello di gestione dei rifiuti di imballaggio che rappresenta un’eccellenza a livello europeo. “Appare del tutto incoerente – ha detto il ministro Lollobrigida nel corso del suo intervento durante il dibattito in Consiglio Ue – che la Commissione abbia approvato ulteriori investimenti sul riciclo e che contemporaneamente oggi voglia imporre un cambio di rotta repentino, privilegiando il riuso“, anche tenendo conto del  PNRR che prevede investimenti per 2,1 miliardi di euro per migliorare ulteriormente la capacità di gestione del sistema di raccolta e riciclo, per ammodernare gli impianti esistente e svilupparne di nuovi.

Italia, Portogallo, Francia e Spagna hanno poi richiamato l’attenzione del Consiglio sulle avverse condizioni meteorologiche degli ultimi mesi che hanno portato a situazioni particolarmente gravi in diverse regioni, sia per la mancanza di precipitazioni, sia per il verificarsi di onde di caldo o da gravi inondazioni.

A mio avviso i fondi della riserva agricola dovrebbero essere indirizzati verso i settori e i territori che hanno subito danni alle produzioni e alle strutture e che nel breve periodo, senza sostegno, non avrebbero alcuna prospettiva di ripresa“, ha sottolineato il ministro Lollobrigida, riferendosi in particolare ai frutteti, vigneti e allevamenti delle regioni italiane colpite dalle alluvioni.

Accanto a queste misure di emergenza è necessario intervenire anche con altre azioni da attuare, assicurando un applicazione più flessibile delle normative, innanzitutto alle norme riguardanti i pagamenti diretti allo sviluppo rurale, gli interventi settoriali le opportune deroghe per adattare gli interventi previsti e le capacità di reazione di un settore duramente colpito“, ha continuato il ministro ribadendo anche la necessità di inserire anche uno specifico intervento nell’ambito dello sviluppo rurale e consentire l’erogazione di adeguati aiuti per fronteggiare le emergenze.

Nel documento presentato, i quatto Stati Membri chiedono anche di aumentare il livello dei tassi di pagamento anticipato ad almeno il 70% nel caso degli aiuti diretti e ad almeno l’85% per gli aiuti concessi nell’ambito dello sviluppo rurale della Pac, e che gli anticipi per la domanda unica per il 2023 possano essere versati prima che siano terminati i controlli in loco. Hanno inoltre sottolineato la necessità di adottare un approccio flessibile che tenga conto delle specificità di ciascuna regione.

Sono ancora disponibili 250 milioni di euro di riserva agricola, dopo i due pacchetti di aiuti straordinari a sostegno degli agricoltori dei Paesi colpiti dal crollo dei prezzi dei cereali causato dalle importazioni ucraine. Ho ribadito l’apertura all’impiego di questi fondi se giustificato dalle circostanze“, ha risposto il Commissario Ue all’Agricoltura Janusz Wojciechowski, durante il suo intervento.

Prima della discussione, il ministro ucraino per la politica agraria e l’alimentazione, Mykola Solskyi, si è unito ai ministri per un pranzo informale per discutere di come l’UE e i suoi Stati membri potrebbero sostenere nel modo più efficace l’agricoltura ucraina a breve e lungo termine. Anche il Ministro Solskyi ha preso la parola all’inizio del dibattito sulla situazione del mercato per fornire agli Stati membri dell’UE una panoramica dei recenti sviluppi sui mercati agricoli in Ucraina.