La FIL-IDF è un’organizzazione privata no profit, fondata nel 1903, che rappresenta gli interessi di chi opera nel mondo lattiero-caseario a livello internazionale. La mission di IDF è quella di sviluppare degli standard scientifici per il settore lattiero-caseario e garantire che siano adottate le giuste politiche, standard, pratiche e normative affinché i prodotti lattiero-caseari siano sicuri e sostenibili. Dal 2019, il “Comitato permanente per la gestione delle aziende agricole” e il “Comitato permanente per la salute e il benessere degli animali” dell’IDF hanno identificato la necessità di produrre schede informative sulla gestione dei vitelli dalla nascita allo svezzamento, per fornire informazioni agli allevatori e a tutti gli attori della filiera. Ogni scheda informativa è a sé stante e non richiede la conoscenza delle altre. Insieme, forniscono una panoramica degli aspetti importanti di un allevamento di vitelli di successo. In questo articolo vi proponiamo quanto riportato nell’ultima scheda, divulgata ieri da IDF, intitolata “Allevamento dei vitelli mediante il contatto madre-vitello“.
Il contesto
Nella maggior parte delle aziende lattiero-casearie di tutto il mondo, i vitelli da latte vengono separati precocemente dalla madre, di solito entro 24 ore, e allevati fornendo latte o sostituti tramite secchio, biberon o allattatrice automatica. La separazione precoce consente agli allevatori di garantire il trasferimento passivo dell’immunità attraverso la somministrazione personalizzata del colostro [7], limita la formazione di legami tra la vacca e il vitello e, pertanto, si pensa che riduca la risposta al successivo stress per la separazione [8]. La separazione immediata consente inoltre all’allevatore di raccogliere il latte per la vendita ed è pratica poiché la maggior parte delle infrastrutture dell’azienda agricola non è stata costruita per gestire facilmente il contatto vacca-vitello. La separazione precoce della madre e del vitello è stata raccomandata, inoltre, per promuovere le condizioni igieniche e ridurre il rischio di trasmissione di malattie contagiose [9], ma queste ipotesi sono ora messe in discussione perché non ci sono prove scientifiche sufficienti per sostenerle o confutarle. Si tratta di un’area che necessita di ulteriori ricerche [10]. Da alcuni anni a questa parte, la separazione tra vacca e vitello è sempre più criticata da stakeholder esterni, ad esempio cittadini e consumatori ([11], [12]), ma anche da allevatori che hanno iniziato ad attuare sistemi di contatto vacca-vitello che promuovono il contatto del vitello con la propria madre (contatto madre-vitello) o con una balia [13]. In risposta a questo interesse per il contatto vacca-vitello da parte delle comunità lattiero-casearie di tutto il mondo, c’è stato un aumento delle pubblicazioni scientifiche su questo argomento, ma anche un aumento degli allevatori che “imparano facendo” mentre sperimentano i sistemi di allevamento madre-vitello [14, 15].
Cos’è il contatto madre-vitello?
Il contatto madre-vitello è caratterizzato dal contatto fisico e dall’interazione comportamentale tra la madre e il proprio vitello, ma è praticato in modi diversi e con vari gradi di contatto ([13]). L’intervallo di tempo del contatto madre-vitello di solito riflette il periodo precedente allo svezzamento e include l’allattamento. Ad oggi, non ci sono prove disponibili su quale dovrebbe essere la durata minima del contatto madre-vitello, ma è stato suggerito almeno 14 giorni [13]. Tuttavia, questa raccomandazione dovrebbe essere trattata con cautela, poiché mancano risultati scientifici.
Cosa deve essere messo in atto prima di introdurre un cambiamento gestionale?
I sistemi delle aziende lattiero-casearie sono molto variabili, quindi ci sono anche diversi modi per gestire il contatto madre-vitello. Accogliere il contatto madre-vitello in strutture interne richiederà probabilmente adattamenti in termini di spazio, poiché i vitelli possono utilizzare cuccette, aree di alimentazione e abbeveratoi. È necessario fare delle considerazioni per garantire che sia la madre che il vitello abbiano spazio sufficiente per accedere a queste risorse chiave. Potrebbe anche essere necessaria la costruzione di aree all’interno della struttura che consentano il contatto tra madri e vitelli per alcune ore, qualora non sia possibile per l’intera giornata [13]. Indipendentemente dal sistema, i vitelli dovrebbero sempre avere accesso ad un’area dedicata pulita e ben gestita, che permetta loro di stare con altri vitelli in assenza delle vacche; una zona dove possono riposare, mangiare foraggi e concentrati, e avere accesso ad acqua pulita. Alcuni allevamenti possono prevedere di fornire una integrazione di latte (tramite allattatrice automatica, biberon milk bar) nell’area dei vitelli; una risorsa utile soprattutto quando i vitelli sono separati per una parte della giornata. Fornire una seconda fonte di somministrazione di latte può anche supportare il processo di svezzamento [16]. Per quel che riguarda le aziende da latte che si avvalgono del pascolo, pratica comune per quelle ad indirizzo carne, ci sono meno ricerche a disposizione sul tema, ed è quindi troppo presto per fornire raccomandazioni basate sulla scienza, anche in considerazioni delle ulteriori sfide associate ai regimi di parto stagionale, alla gestione dei vitelli durante i periodi di mungitura della madre, alle condizioni meteorologiche avverse e variabili e alle necessità di riparo [17]. In natura, il vitello rimane nascosto per alcuni giorni prima che la madre lo introduca nella mandria. Questo è il periodo durante il quale si forma il legame tra madre e vitello. In condizioni di stabulazione interna, questa situazione di nascondiglio può spesso essere creata in recinti singoli dove i due possono trascorrere insieme alcuni giorni dopo il parto. Nei sistemi basati sul pascolo che spesso impiegano anche il parto stagionale, questo approccio di solito non è fattibile, ma fornire spazio sufficiente per consentire alla madre di allontanarsi dalla mandria, o alloggiata in un pascolo separato, probabilmente gioverà alla formazione del legame [17]. In tutti i sistemi, il contatto prolungato vacca-vitello dovrebbe essere attuato solo in mandrie sane. È imperativo che i vitelli ricevano colostro di qualità e quantità sufficienti a garantire un adeguato trasferimento passivo dell’immunità. Nei sistemi di contatto madre-vitello, è necessario un attento monitoraggio dei vitelli appena nati perché non tutti i vitelli riescono a succhiare il colostro da soli entro poche ore dalla nascita [18]. In questi casi può essere necessaria l’assistenza per l’allattamento e/o la fornitura di colostro supplementare. Questo può anche influenzare positivamente il rapporto animale-uomo [19]. Un altro prerequisito importante per mantenere una mandria da latte sana, indipendentemente dal fatto che utilizzino sistemi indoor o outdoor, è che le mandrie siano prive di gravi malattie contagiose e che dispongano di piani sanitari per ridurre al minimo i rischi associati all’esposizione del giovane vitello ad agenti patogeni come Mycobacterium avium spp. paratuberculosis, Staphylococcus aureus, Salmonella Dublin e VTEC/STEC E. coli. Il rischio che il vitello diventi un vettore di agenti patogeni per altre vacche, vitelli ed esseri umani non può essere ignorato, soprattutto in situazioni in cui la propagazione involontaria di queste malattie potrebbe non essere evidente fino a mesi dopo l’evento di trasmissione.
E per quanto riguarda lo svezzamento dei vitelli allevati sotto la madre?
Dato che l’obiettivo principale di un’azienda lattiero-casearia è la vendita di latte, anche i vitelli tenuti sotto la madre vengono solitamente separati e svezzati tra le 9 e le 24 settimane di età [15]. Tuttavia, la formazione di un forte legame crea notevoli sfide durante lo svezzamento, poiché la rottura di questo legame susciterà una risposta allo stress, ad esempio vocalizzazione, irrequietezza e possibile perdita di peso [20]. Più brusca è la rottura del legame, più forte è la risposta. L’evidenza suggerisce che i due problemi principali per il vitello sono la perdita della madre e la perdita della fonte di latte. La risposta allo stress si riduce se questi due elementi non vengono rimossi contemporaneamente [21]. Ci sono alcune pratiche che sono state suggerite per ridurre al minimo lo stress della separazione. Ai vitelli può essere fornita una fonte di latte supplementare (ad esempio tramite allattatrice automantica [16]) in modo che possano ancora ricevere latte e si rimuova così la componente della fame nella fase di separazione madre-vitello. Tuttavia, i vitelli devono imparare a usare le mangiatoie prima dello svezzamento. Inoltre, un metodo di separazione graduale, in cui il tempo trascorso separati dalla madre e dal vitello aumenta gradualmente nei giorni, può mitigare la risposta allo stress [22]. È stato, a tal proposito, utilizzato lo svezzamento con recinzione accoppiata, ovvero un metodo di separazione graduale che consente il contatto ma senza la componente di allattamento [22]. L’uso di anelli nasali per prevenire la suzione è sconsigliato in quanto possono causare danni al tessuto nasale [23]. Sebbene ci siano molti modi attualmente impiegati per ottenere lo svezzamento negli allevamenti che praticano il contatto prolungato con la madre [15], sono necessarie ulteriori ricerche per identificare le migliori pratiche.
Quali sono i vantaggi del contatto madre-vitello?
Il vantaggio più comunemente citato del contatto madre-vitello è il miglioramento dell’aumento di peso dei vitelli [24], sebbene ciò possa essere ottenuto anche nei sistemi di separazione fornendo ai vitelli maggiori razioni di latte. Il contatto madre-vitello consente anche alla coppia di soddisfare i propri bisogni comportamentali come l’apprendimento sociale [25, 26], il grooming sociale [27] e la motivazione a essere in contatto [28]. Il comportamento di suzione è importante per il vitello, in quanto riduce i comportamenti anomali [27] e ci sono alcune prove preliminari che il loro microbiota potrebbe cambiare [29]. E’ molto importante che vengano effettuati maggiori e più ampi studi per stabilire chiaramente le correlazioni tra l’allattamento e una buona salute e prestazioni dei vitelli [10]. Sono, inoltre, necessarie ulteriori ricerche per stabilire gli effetti dell’allattamento (come l’aumento del rilascio di ossitocina e l’aumento del numero di eventi giornalieri di suzione) sulla fisiologia, sul comportamento e sulla salute della madre [30].
Quali sono i rischi del contatto madre-vitello?
Il timore della trasmissione di malattie tra madre e vitello è uno dei motivi principali per separare le madri e i vitelli alla nascita. Nonostante questa preoccupazione, ci sono state poche ricerche mirate a quantificare il rischio di trasmissione di malattie nei sistemi di contatto madre-vitello [10]. Il contatto madre-vitello influisce sulla produzione e sulla composizione del latte, in particolare durante il periodo in cui il vitello può essere allattato [24, 27]. C’è anche un effetto del tipo di contatto, sia il tempo al giorno che il numero totale di giorni, sulle prestazioni di lattazione [31, 32]. È chiaro che sono necessarie ulteriori ricerche per chiarire gli effetti del contatto madre-vitello, compreso il tipo di contatto e la durata del contatto prima dello svezzamento sulla produzione di latte, il comportamento relativo alla mungitura meccanica, la salute della mammella e la qualità del latte. Inoltre, una giusta valutazione del contatto madre-vitello deve includere anche gli effetti sulla salute e sulla riproduzione della madre e del vitello. Pertanto, è auspicabile un maggiore lavoro su questi argomenti; riconoscendo che questi studi richiederanno un gran numero di animali per fornire dati utili [32]. All’interno di qualsiasi nuovo sistema, è importante che vengano enfatizzate le opportunità di marketing, poiché in caso contrario potrebbero verificarsi spese operative aggiuntive, almeno a breve termine, che potrebbero influire sulla redditività dell’azienda agricola.
E per quel che riguarda le balie?
In pratica, l’uso di balie per allevare i vitelli è spesso suggerito come una soluzione semplice per fornire il contatto ai vitelli con le vacche. Tuttavia, questi sistemi di affidamento possono trascurare le esigenze delle bovine [33, 34]. Anche questi sistemi presentano diverse sfide, come il mancato legame tra balie e vitelli [35], e possono aumentare il rischio di trasmissione di malattie tra giovani e adulti [36]. Ci sono anche alcune prove che l’opinione pubblica potrebbe non accettare i sistemi di affidamento alle balie come una soluzione sostenibile alla separazione [1]; e di conseguenza, i prodotti lattiero-caseari provenienti da questi sistemi, potrebbero non avere il giusto ritorno sul mercato [37].
Il presente documento (consultabile QUI) è stato redatto e revisionato dai membri del team operativo “Gestione dei vitelli dalla nascita allo svezzamento”, e dal “Comitato permanente per la salute e il benessere degli animali” dell’IDF.
Bibliografia
[1] Sirovica LV, Ritter C, Hendricks J, Weary DM, Gulati S, von Keyserlingk MAG. Public attitude toward and perceptions of dairy cattle welfare in cow-calf management systems differing in type of social and maternal contact. J Dairy Sci 2022;105:3248–68. doi: 10.3168/jds.2021-21344
[2] Hansen BG, Østerås O. Farmer welfare and animal welfare- Exploring the relationship between farmer’s occupational well-being and stress, farm expansion and animal welfare. Prev. Vet. Med. 2019;170:104741. doi: 10.1016/j.prevetmed.2019.104741
[3] Soberon F, Raffrenato E, Everett RW, van Amburgh ME. Preweaning milk replacer intake and effects on long-term productivity of dairy calves. J Dairy Sci 2012;95(2):783–93.
doi: 10.3168/jds.2011-4391
[4] Meagher RK, Daros RR, Costa JHC, von Keyserlingk MAG, Hötzel MJ, Weary DM. Effects of Degree and Timing of Social Housing on Reversal Learning and Response to Novel Objects in Dairy Calves. PLoS ONE 2015;10(8):e0132828. doi.org/10.1371/journal.pone.0132828
[5] Khan MA, Weary DM, von Keyserlingk MAG. Invited review: Effects of milk ration on solid feed intake, weaning, and performance in dairy heifers. J Dairy Sci 2011;94(3):1071–81. doi.org/10.3168/jds.2010-3733
[6] Costa JHC, von Keyserlingk, MAG., Weary DM. Invited review: Effects of group housing of dairy calves on behavior, cognition, performance, and health. J Dairy Sci 2016;99(4):2453–67.
doi: 10.3168/jds.2015-10144
[7] Beam AL, Lombard JE, Kopral CA, Garber LP, Winter AL, Hicks JA et al. Prevalence of failure of passive transfer of immunity in newborn heifer calves and associated management practices on US dairy operations. J Dairy Sci 2009;92(8):3973–80. doi: 10.3168/jds.2009-2225
[8] Weary DM, Jasper J, Hötzel MJ. Understanding weaning distress. Appl Anim Behav Sci 2008;110(1–2):24–41. doi.org/10.1016/j.applanim.2007.03.025
[9] Sumner CL,von Keyserlingk MAG. Canadian dairy cattle veterinarian perspectives on calf welfare. J Dairy Sci 2018;101(11):10303–16. doi.org/10.3168/jds.2018-14859
[10] Beaver A, Meagher RK, von Keyserlingk MAG, Weary DM. Invited review: A systematic review of the effects of early separation on dairy cow and calf health. J Dairy Sci 2019;107:5784–810.
doi: 10.3168/jds.2018-15603
[11] Busch G, Weary DM, Spiller A, von Keyserlingk, MAG. American and German attitudes towards cow-calf separation on dairy farms. PLoS ONE 2017;12(3):e0174013. doi.org/10.1371/journal.pone.0174013
[12] Placzek M, Christoph-Schulz I, Barth K. Public attitude towards cow-calf separation and other common practices of calf rearing in dairy farming—a review. Org. Agr. 2021;11(1):41–50. doi.org/10.1007/s13165-020-00321-3
[13] Sirovnik J, Barth K, de Oliveira D, Ferneborg S, Haskell MJ, Hillmann E, Jensen MB, Mejdell CM., Napolitano F, Vaarst M, Verwer CM, Waiblinger S, Zipp, KA, Johnsen JF. Methodological
terminology and definitions for research and discussion of cow-calf contact systems. J Dairy Res 2020;87S1:108–14. doi:10.1017/S0022029920000564
[14] Vaarst M, Hellec F, Verwer C, Johanssen JRE, Sorheim K. Cow calf contact in dairy herds viewed from the perspectives of calves, cows, humans and the farming system. Farmers’ perceptions and experiences related to dam-rearing systems. Landbauforschung-J. Sustain. Org. Agric. Syst. 2020;70(1):49–57. doi.org/10.3220/LBF1596195636000
[15] Eriksson H, Fall N, Ivemeyer S, Knierim U, Simantke C, Fuerst-Waltl B, Winckler C, Weissensteiner R, Pomiès D, Martin B., Michaud A, Priolo A, Caccamo M, Sakowski T, Stachelek M, Spengler Neff A; Bieber A, Schneider C, Alvåsen K. Strategies for keeping dairy cows and calves together – a cross-sectional survey study. Animal 2022;16(9):100624. doi: 10.1016/j.animal.2022.100624
[16] Johnsen JF, Beaver A, Mejdell CM, Rushen J, de Passillé AM, Weary DM. Providing supplementary milk to suckling dairy calves improves performance at separation and weaning.
J Dairy Sci 2015;98(7):4800–10. doi: 10.3168/jds.2014-9128
[17] Neave HW, Sumner CL, Henwood RJT, Zobel G, Saunders K, Thoday H, Watson T, Webster JR. Dairy farmers’ perspectives on providing cow-calf contact in the pasture-based systems of New Zealand. J Dairy Sci 2022;105(1):453–67. doi: 10.3168/jds.2021-21047
[18] Jensen MB. The early behaviour of cow and calf in an individual calving pen. Appl Anim Behav Sci 2011;134(3-4):92–9. doi.org/10.1016/j.applanim.2011.06.017
[19] Waiblinger S, Wagner K, Hillmann E, Barth K (2020) Short- and long-term effects of rearing dairy calves with contact to their mother on their reactions towards humans. J Dairy Res 87(S1):148- 153, doi:10.1017/S0022029920000576
[20] Flower FC, Weary DM. Effects of early separation on the dairy cow and calf: 2. Separation at 1 day and 2 weeks after birth. Appl Anim Behav Sci 2001;70(4):275–84.
doi: 10.1016/s0168-1591(00)00164-7. PMID: 11179551.
[21] Jasper J, Budzynska M, Weary DM. Weaning distress in dairy calves: Acute behavioural responses by limit-fed calves. Appl Anim Behav Sci 2008;110(1-2):136–43. doi.org/10.1016/j.applanim.2007.03.017
[22] Wenker ML, van Reenen CG, Bokkers EA, McCrea K, de Oliveira D, Sørheim K, Cao Y, Bruckmaier RM, Gross, JJ, Gort G, Verwer CM. Comparing gradual debonding strategies after prolonged cow-calf contact: Stress responses, performance, and health of dairy cow and calf. Appl Anim Behav Sci 2022;253:105694. doi.org/10.1016/j.applanim.2022.105694
[23] Lambertz C, Bowen PR, Erhardt G, Gauly M. Effects of weaning beef cattle in two stages or by abrupt separation on nasal abrasions, behaviour, and weight gain. Anim Prod Sci 2015;55(6):786. doi.org/10.1071/AN14097
[24] Meagher RK, Beaver A, Weary DM, von Keyserlingk MAG. Invited review: A systematic review of the effects of prolonged cow-calf contact on behavior, welfare, and productivity. J Dairy Sci 2019;102(7):5765–83. doi: 10.3168/jds.2018-16021
[25] Buchli C, Raselli A, Hillmann E, Bruckmaier R. Contact with cows during the young age increases social competence and lowers the cardiac stress reaction in dairy calves. Appl Anim Behav Sci 2016. doi.org/10.1016/j.applanim.2016.12.002
[26] Wagner K, Barth K, Palme R, Futschik A, Waiblinger S. Integration into the dairy cow herd: Long-term effects of mother contact during the first twelve weeks of life. Appl Anim Behav Sci 2012;141(3–4):117–29. doi.org/10.1016/j.applanim.2012.08.011
[27] Johnsen JF, Zipp KA, Kälber T, de Passillé AM, Knierim U, Barth K, Mejdell CM. Is rearing calves with the dam a feasible option for dairy farms?: —Current and future research. Appl Anim Behav Sci 2016;181:1–11. doi.org/10.1016/j.applanim.2015.11.011
[28] Wenker ML, Bokkers EAM, Lecorps B, von Keyserlingk MAG, van Reenen CG, Verwer CM, Weary DM. Effect of cow-calf contact on cow motivation to reunite with their calf. Scientific reports 2020;10(1):14233. doi.org/10.1038/s41598-020-70927-w
[29] Beaver A, Petersen C, Weary DM, Finlay BB, von Keyserlingk MAG. Differences in the fecal microbiota of dairy calves reared with differing sources of milk and levels of maternal contact.
JDS Communications 2021;2:200–6. doi: 10.3168/jdsc.2020-0059
[30] Lupoli B, Johansson B, Uvnas-Moberg K, Svennersten-Sjaunja K. Effect of suckling on the release of oxytocin, prolactin, cortisol, gastrin, cholecystokinin, somatostatin and insulin in dairy cows and their calves. J Dairy Res 2001;68(2):175–87. doi: 10.1017/s0022029901004721
[31] Barth K. Effects of suckling on milk yield and milk composition of dairy cows in cow–calf contact systems. J Dairy Res 2020;147:133–7. doi: 10.1017/S0022029920000515
[32] Mogensen L, Kudahl A, Kristensen T, Bokkers E, Webb LE, Vaarst M, Lehmann J. Environmental impact of dam-calf contact in organic dairy systems: A scenario study. Livestock Sci 2022;258:104890. doi.org/10.1016/j.livsci.2022.104890
[33] von Keyserlingk, MAG., Weary DM. Maternal behavior in cattle. Hormones and Behavior 2007;52(1):106–13. doi: 10.1016/j.yhbeh.2007.03.015
[34] Mandel R, Nicol CJ. Re-direction of maternal behaviour in dairy cows. Appl Anim Behav Sci 2017;195:24–31. doi.org/10.1016/j.applanim.2017.06.001
[35] Loberg JM. Behaviour of Foster Cows and Calves in Dairy Production: Acceptance of Calves, Cow-Calf Interactions and Weaning. Doctoral thesis. Swedish University of Agricultural Sciences; 2007. api.semanticscholar.org/CorpusID:354387 Accessed 25 March 2024
[36] Köllmann K, Wente N, Zhang Y, Krömker V. Investigations on Transfer of Pathogens between Foster Cows and Calves during the Suckling Period. Animals 2021;11(9):2738. doi.org/10.3390/ani11092738
[37] Boaitey A. Study: Consumers will pay premiums for more calf-dam contact. progressivedairy. com/topics/herd-health/study-consumers-will-pay-premiums-for-more-calf-dam-contact. Accessed 7 December 2021.