Pubblicato dal Ministero della Salute il report relativo alle attività di controllo svolte nel corso del 2023 dai Posti di Controllo Frontalieri (P.C.F.) su animali e prodotti di origine animale importati da Paesi terzi e dagli Uffici Veterinari per gli Adempimenti Comunitari (U.V.A.C.) su animali e prodotti di origine animale provenienti da altri Paesi europei.

Attività 2023 dei P.C.F.

Per quel che riguarda l’attività dei P.C.F., ricordiamo che questi sono riconosciuti ed abilitati, secondo procedure dell’Unione, ad effettuare i controlli veterinari su animali vivi, prodotti di origine animale, alimenti di origine non animale, mangimi, materiali e oggetti destinati a venire a contatto con alimenti (MOCA) provenienti da Paesi terzi e destinati al mercato dell’UE o in transito verso altri Paesi terzi con le modalità di cui al regolamento (UE) 2017/625 e dei relativi atti delegati e di esecuzione e del decreto legislativo 2 febbraio 2021, n° 24. In Italia, al 31 dicembre 2023,  risultano essere abilitati ai controlli 29 P.C.F., la cui attività, in relazione alle esigenze geografiche e commerciali, è svolta presso 8 aeroporti e 21 porti. Ogni P.C.F. è abilitato al controllo di una certa gamma merceologica in funzione delle strutture possedute e secondo le categorie stabilite dal regolamento (UE) 2019/1014, e può essere sorteggiato per audit sull’attività svolta da parte della Commissione europea e del Ministero della Salute.

Nel 2023 sono state 40.155 le partite di animali, prodotti di origine animale (o.a.) e mangimi di origine animale importate da oltre 100 Paesi terzi, con un leggero decremento (-1,9%) rispetto all’anno precedente. Nel grafico sottostante viene visualizzata l’evoluzione delle importazioni attraverso i Posti di Controllo Frontalieri (ex PIF) nazionali negli ultimi anni. I prodotti della pesca con 27.808 partite (69,3%) rappresentano il gruppo merceologico più numeroso seguito dalle carni bovine e frattaglie refrigerate e congelate con 2.498 partite (6,2%), dagli alimenti per animali con 2.384 partite (5,9%), e da altri prodotti di origine animale non destinati al consumo umano con 2.060 partite (5,1%), ecc.

Le carni ed i prodotti a base di carne in generale, con 2.891 partite per un totale di circa 44.093 tonnellate, rappresentano il terzo gruppo merceologico in ordine di importanza. Nel grafico è visualizzata la ripartizione percentuale per singola voce merceologica. L’86,4% delle partite è rappresentato da carni bovine e frattaglie refrigerate e congelate (2.498 partite), seguono con il 4,6% le preparazioni a base di carne e di frattaglie (133), con il 3,6% le carni e frattaglie di animali della specie equina, asinina o mulesca, fresche, refrigerate o congelato (104 partite), ecc.

L’ordine non cambia neanche considerando i quantitativi importati: carni bovine e frattaglie refrigerate e congelate (38.242 ton.), preparazioni a base di carne e di frattaglie (2.462 ton.), carni e frattaglie di animali delle specie equina, asinina o mulesca, fresche, refrigerate o congelate miste di carni e frattaglie di varie specie (1.869 ton.), ecc.

Per quanto riguarda gli animali vivi sono state importate 2.129 partite. La maggior parte di esse è costituita da pesci e invertebrati acquatici ornamentali e da insetti (api). La restante parte è costituita, in ordine decrescente, dalle seguenti categorie:

  • altri mammiferi (principalmente animali d’affezione),
  • rettili,
  • pesci, crostacei e molluschi di allevamento,
  • animali vivi diversi da mammiferi, rettili, uccelli, insetti o animali acquatici (rappresentata principalmente da anellidi utilizzati come esche vive),
  • uccelli diversi dal pollame (es. psittacidi, rapaci),
  • equidi.

Nel 2023 le partite di prodotti di origine animale destinate al consumo umano presentate per l’importazione attraverso i P.C.F. italiani sono state 33.812 di cui 1.322 sono state campionate per esami di laboratorio (1.416 nel 2022) con una percentuale complessiva di campionamento (totale del numero di partite campionate/ totale del numero di partite presentate per l’importazione nel piano) del 3,9% uguale a quella rilevata l’anno scorso (3,9%). La maggior parte di tali controlli (1.109/1.322) sono stati eseguiti in maniera casuale, mentre 213 per sospetto in seguito a precedenti non conformità secondo i programmi di controllo ufficiali intensificati previsti dalla legislazione dell’Unione europea (regolamento UE n. 2019/1873). I controlli non favorevoli sono stati complessivamente 18 e hanno riguardato maggiormente i prodotti della pesca che sono anche gli alimenti di origine animale importati in quantità più elevata.

In generale i controlli documentali sono stati svolti sul 100% delle partite, mentre quelli di laboratorio hanno rappresentato il 6,8%. I respingimenti, pari a 150 partite di merci, sono risultati lo 0,4% circa delle totali importate, percentuale analoga a quella riscontrata nel 2022 anche in termini di cause che hanno determinato le esclusioni, e più precisamente: 59,3% a seguito di controllo documentale, 18,7% per altri motivi, 12,7% per controllo fisico e il restante 3,3% a seguito di controllo di laboratorio.

Attività degli U.V.A.C. del 2023

Per quel che riguarda le attività degli Uffici Veterinari per gli Adempimenti degli obblighi Comunitari (U.V.A.C.), questi sono uffici periferici del Ministero della Salute che mantengono al livello statale la responsabilità dei controlli provenienti da altri Stati dell’UE.  Nel corso dell’anno 2023 risultano essere state segnalate 2.169.412 partite di merci (-7,2% rispetto l’anno 2022) che rappresentano un volume di più di quaranta volte superiore a quello delle partite importate dai Paesi Terzi. Il 43% delle partite è rappresentato da prodotti della pesca (933.791 partite), il 26,1% da latte, derivati e altri prodotti di origine animale (o.a.) destinati al consumo umano (566.255), il 23,5% da carni (507.441 partite), il 4,5% da altri prodotti di origine
animale non destinati al consumo umano (98.306 partite), il 2,9% da animali vivi (63.619 partite).

Per quel che concerne le carni. i maggiori quantitativi introdotti (come numero di partite e come quantitativi totali) dagli altri Paesi membri riguardano le carni bovine e suine e in misura minore le preparazioni a base di carne, le carni di pollame e infine le carni ovi-caprine.

Per quel che riguarda il latte, delle 566.255 partite di latte e prodotti a base di latte, la maggior parte è rappresentato da derivati del latte, mentre, la restante parte è rappresentata da latte tal quale.

Per quanto riguarda le 63.619 partite di animali vivi, la maggior parte è rappresentata da animali del settore agricolo-zootecnico quali bovini, suini, ovi-caprini ecc., mentre, gli altri animali quali i pesci vivi, gli invertebrati ecc. rappresentano una quota minore e marginale (12.679 partite). Tra i prodotti di o.a non destinati al consumo umano prevalgono, in ordine decrescente, i mangimi di origine animale, le pelli, gli altri prodotti e sottoprodotti di origine animale non destinati all’alimentazione animale e materie prime trasformate di origine animale.

In generale, l’attività svolta dagli U.V.A.C. nel 2023 ha previsto un controllo documentale e fisico di 6.008 partite e 3.217 di esse sono state sottoposte a controlli di laboratorio. Il controllo veterinario ha portato al respingimento/distruzione di 23 partite di merci potenzialmente pericolose per la salute del consumatore o per la salute degli animali. Più in particolare si è trattato di 5 partite di carni di suini, 5 partite di carni di pollame e 4 partite di carni preparate. Ove possibile e laddove le irregolarità erano meno gravi (es. certificati o documenti commerciali incompleti, identificazione degli animali non corretta), si è invece provveduto alla regolarizzazione della situazione (1 partita). Nel campo della sanità animale, grande importanza ha avuto l’attività di monitoraggio legata all’ introduzione di animali vivi da quei Paesi membri nei quali si sono registrati nuovi focolai di malattie infettive. Ricordiamo che per conoscere il flusso degli animali e delle merci provenienti dagli altri Paesi dell’UE gli U.V.A.C. utilizzano il sistema dell’Unione Europea TRACES (TRAde Control and Expert System) e il sistema Nazionale SINTESIS (modulo Scambi).

Fonte: Ministero della Salute