Gli Stati membri non possono derogare ai divieti di immissione sul mercato e uso di sementi trattate con pesticidi neonicotinoidi, dannosi per le api. Lo ha stabilito la Corte di Giustizia Ue con una sentenza pubblicata il 19 gennaio 2023 (C-162/21). 

Il thiamethoxam e il clothianidin sono insetticidi neonicotinoidi utilizzati in agricoltura per il trattamento delle sementi. A causa degli elevati rischi acuti e cronici derivati da queste sostanze per le api, nel 2018 la Commissione ha adottato nuovi regolamenti che hanno vietato l’immissione in commercio e l’utilizzo di sementi trattate con questi neonicotinoidi, salvo ai fini della coltivazione in serre permanenti durante tutto il ciclo di vita della coltura così ottenuta.

Tuttavia, nell’autunno 2018, invocando il regime derogatorio e temporaneo di cui all’articolo 53, paragrafo 1, del regolamento n. 1107/2009, lo Stato belga ha rilasciato sei autorizzazioni all’uso di prodotti fitosanitari a base di clothianidin e tiametoxam per il trattamento di sementi di talune colture, compresa la barbabietola da zucchero, nonché per l’immissione sul mercato di queste sementi e la loro semina all’aperto.

Due associazioni per la lotta ai pesticidi e la promozione della biodiversità, nonché un apicoltore, hanno presentato ricorso al Consiglio di Stato belga contro tali autorizzazioni, che per le associazioni sarebbero state concesse abusivamente, per diversi anni consecutivi e senza sufficiente giustificazione, cosa che lo Stato belga contesta in virtù del fatto che i neonicotinoidi, invece di essere spruzzati sulla coltura, vengono applicati preventivamente sui semi prima della semina.

La sentenza della Corte UE arriva quindi su richiesta del Consiglio di Stato belga a cui le associazioni hanno fatto ricorso.

Come si legge nella sentenza, la Corte UE ritiene che questa disposizione consenta agli Stati membri, in circostanze eccezionali, di autorizzare l’immissione sul mercato di prodotti fitosanitari che contengono sostanze non coperte da un regolamento di approvazione (ogni sostanza attiva è valutata e deve soddisfare determinate condizioni prima di essere autorizzata e immessa sul mercato per un determinato tipo di prodotto). Tuttavia, non consente loro di derogare alle norme dell’Unione espressamente volte a vietare l’immissione in commercio e l’uso di sementi trattate con tali prodotti.

La Corte ha inoltre ricordato l’obbligo di tutti gli Stati membri di adottare tutte le misure necessarie per promuovere la lotta contro i parassiti delle colture a basso apporto di pesticidi, privilegiando, ove possibile, metodi non chimici.