Direttiva emissioni industriali, fitofarmaci, Nutri-Score e sicurezza alimentare sono tutti argomenti fondamentali per il futuro del nostro settore. Per capire a che punto siano i lavori in UE su queste tematiche abbiamo intervistato l’Onorevole Paolo De Castro.

Non è la prima volta che interpelliamo De Castro per essere aggiornati su cosa gira sui tavoli della Commissione europea. Conoscere queste informazioni nei dettagli, e da una fonte autorevole, ha un’importante ricaduta pratica sulle scelte di breve, medio e lungo periodo che l’agricoltura e l’industria agroalimentare devono fare.

 “Le istituzioni europee, e il Parlamento che ho l’onore di rappresentare per l’Italia, stanno affrontando una fase molto delicata per gestire al meglio la Transizione ecologica attraverso il Green Deal e le due strategie ‘Biodiversity’ e Farm to Fork‘”, ci ha riferito l’on. De Castro.

La commissione Agricoltura dell’Europarlamento è impegnata in prima linea per ridurre l’uso di fitofarmaci e le emissioni entro il 2030. Alla Commissione Ue abbiamo però spiegato che mettere sullo stesso piano le emissioni agricole e zootecniche e quelle del resto dell’industria pesante, come ha fatto con una proposta di direttiva presentata nei giorni scorsi, è assolutamente improponibile.

Dal punto di vista tecnico – ci spiega De Castro – non è  possibile equiparare l’impatto delle aziende zootecniche, in particolare, con quello dell’industria. Senza contare che nella Politica agricola comune che entrerà in vigore nel gennaio 2023 abbiamo apportato una serie di importanti modifiche proprio per fare fronte all’inquinamento ambientale. Nella fattispecie, stiamo lavorando per escludere gli allevamenti bovini dalla direttiva e riproporla come era prima.”

E poi c’è il grande tema dei fitofarmaci (ma il discorso vale anche per i fertilizzanti), che la stessa Commissione con una proposta di regolamento punterebbe a dimezzare, ma senza offrire valide alternative tecniche ai nostri agricoltori per la difesa e la cura delle piante. Le nuove tecniche di miglioramento genetico, già sperimentate e avallate dalla comunità scientifica internazionale, rappresentano una valida alternativa ai fitofarmaci di sintesi chimica. Si tratta di tecniche che nulla hanno a che fare con gli Organismi geneticamente modificati, ma che attendono ancora il via libera attraverso uno specifico provvedimento di legge. Una norma che chiarisca una volta per tutte la differenza sostanziale tra mutagenesi e transgenesi, tra Ogm e Tecniche di evoluzione assistita (Tea).”

Sempre in commissione Agricoltura del Parlamento c’è poi un dibattito in corso sulle nuove tecniche di etichettatura degli alimenti.

Non possiamo accettare un meccanismo fronte pacco sul modello Nutriscore: sarebbe come dare una pagella ai singoli prodotti senza tenere conto della dieta alimentare nel suo complesso. – evidenzia l’europarlamentare – Per questo abbiamo combattuto per evitare l’introduzione di un sistema di etichettatura a semaforo, come il Nutriscore, proponendo un metodo alternativo che tenga conto dei quantitativi di cibo ingeriti dal consumatore, che deve essere informato correttamente e non condizionato nella scelta al momento dell’acquisto. Il dibattito è ancora aperto: vi sono diversi Paesi che sono contrari a questo sistema, ma ve ne sono altri che continuano a sostenerlo. Dalla Commissione stiamo aspettando una proposta, verosimilmente entro la prossima primavera, sulla quale dovremo lavorare per spiegare come sia sbagliato proporre ai consumatori quel sistema.

Per quanto riguarda altri dossier, – conclude De Castro – stiamo lavorando e comunque c’è una grande coesione tra i rappresentanti degli Stati membri all’interno della commissione Agricoltura, tenuto conto delle ulteriori difficoltà che il settore agricolo e zootecnico hanno dovuto affrontare negli ultimi anni a causa della pandemia da Covid. Un settore che ha dimostrato in ogni caso di essere resiliente e di fornire cibo a tutti i cittadini europei. Una forza che ci ha consentito oltre modo di far comprendere quanto sia importante la sicurezza alimentare.

Anche per questo non possiamo accettare questo attacco alla zootecnia, così come ai produttori di vino e alcool. A questo proposito è necessario distinguere il concetto di uso moderato da quello di abuso di alimenti e bevande. E’ una grande battaglia anche di carattere culturale che intendiamo combattere fino in fondo, nell’interesse dei nostri agricoltori, allevatori e di tutti i cittadini-consumatori.