Il Consiglio ha dato stamattina il via libera definitivo alla decisione di presentare, a nome dell’Unione europea, una proposta di abbassamento dello stato di conservazione del lupo al Comitato permanente della Convenzione di Berna, accordo internazionale sulla conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale a cui l’UE ha aderito.
La proposta, già approvata nella giornata di ieri dal Coreper, comitato dei rappresentanti permanenti dei governi dell’UE-27, prevede lo spostamento della specie dall’allegato II all’allegato III della Convenzione, e quindi il declassamento del lupo da specie faunistica rigorosamente protetta a specie faunistica protetta. Questo significa che la sua protezione deve essere garantita mediante misure appropriate e necessarie, mantenendo comunque la popolazione di lupi fuori pericolo e allineandosi ai requisiti scientifici ed ecologici, tra gli altri.
La modifica proposta ha l’obiettivo di garantire una maggiore flessibilità nell’affrontare le sfide socioeconomiche, in particolare per quanto riguarda la coesistenza con le attività umane e i danni al bestiame, derivanti dalla continua espansione dell’areale del lupo in Europa e del numero di capi che è raddoppiato in 10 anni (da 11.193 nel 2012 a 20.300 nel 2023). Tutto questo mantenendo al contempo uno stato di conservazione favorevole per tutte le popolazioni di lupo nell’UE.
La modifica della protezione del lupo nella Convenzione di Berna è una condizione preliminare per la revisione del loro status a livello dell’UE nell’ambito della Direttiva Habitat.
L’iter di approvazione
La discussione in UE sulla modifica dello status di protezione del lupo è iniziata a novembre 2022 con l’approvazione da parte del Parlamento europeo di una risoluzione in cui richiedeva alla Commissione di modificare lo status di protezione di lupi e orsi per aiutare gli allevamenti e proteggere il bestiame.
La Commissione aveva quindi avviato un’analisi per valutare la richiesta e a dicembre 2023 (leggi anche “Lupi: la Commissione vuole abbassare il grado di protezione in UE“) aveva annunciato la sua posizione favorevole al declassamento dello stato di protezione, sulla base dei dati raccolti in un’analisi pubblicata anch’essa a dicembre che stima una popolazione di circa 20.300 lupi nel territorio dell’unione.
Lo status di protezione di questo predatore era stato deciso sulla base dei dati scientifici disponibili al momento dei negoziati della convenzione, avvenuti nel 1979. Da allora la situazione è profondamente cambiata e rendendo necessaria una revisione della normativa in proposito.
Prossimi passi
La proposta, ora formalmente adottata dal Consiglio dell’Unione europea, potrà essere presentata dalla Commissione europea al Comitato permanente della Convenzione di Berna nel corso della sua prossima riunione prevista per dicembre 2024.
Una volta che la modifica delle appendici della Convenzione di Berna entrerà in vigore, l’UE sarà autorizzata a modificare i corrispondenti allegati della direttiva Habitat, legge che attua la Convenzione di Berna, al fine di adattare il livello di protezione dei lupi nel suo ordinamento giuridico interno.
COPA COGECA: un importante passo avanti nella gestione delle popolazioni di lupi
“Siamo lieti di vedere che le istituzioni dell’Unione europea ascoltano le esigenze degli agricoltori e degli abitanti delle zone rurali nonostante le numerose pressioni da parte di coloro che spesso non devono affrontare le conseguenze degli attacchi – ha dichiarato il Copa-Cogeca in una nota. – Questa decisione fornirà agli allevatori europei una maggiore tranquillità, poiché la predazione rimane un peso mentale costante che contribuisce alla fragilità della pastorizia in molte regioni. Ci aspettiamo che gli Stati membri si impegnino attivamente con le parti interessate locali sui piani di gestione per consentire una migliore coesistenza armoniosa.”
WWF: una decisione gravissima che apre pericolosamente la porta agli abbattimenti del lupo in Europa
Negativo il parere espresso dal WWF che ha definito la definito la decisione “una scelta gravissima che apre pericolosamente la porta agli abbattimenti del lupo in Europa e ignora l’appello di oltre 300 organizzazioni della società civile e di centinaia di migliaia di persone che hanno esortato i governi a seguire le raccomandazioni della scienza e a intensificare gli sforzi per favorire la coesistenza con i grandi carnivori attraverso misure preventive“.
“La decisione – ha scritto l’associazione in una nota – non solo mina decenni di sforzi dedicati alla conservazione, ma rappresenta anche una significativa battuta d’arresto per quello che viene considerato uno dei più significativi successi dell’Unione Europea per la conservazione della fauna selvatica: il ritorno del lupo in Europa. La scienza dimostra che il recupero del lupo è ancora un processo in corso, e gli obiettivi chiave della Convenzione di Berna e della Direttiva Habitat non sono ancora stati raggiunti.”