La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha ricevuto oggi il rapporto finale del Dialogo Strategico sul Futuro dell’Agricoltura dell’UE, consegnato dal presidente del gruppo, il Prof. Peter Strohschneider.

Il forum, annunciato dalla stessa von der Leyen nel suo discorso sullo stato dell’Unione a settembre 2023 e avviato a gennaio 2024, ha riunito 29 importanti stakeholder del settore agroalimentare europeo, della società civile, delle comunità rurali e del mondo accademico, con l’obiettivo di delineare una visione condivisa per il futuro dei sistemi agricoli e alimentari dell’UE e gettare le basi per la nuova Politica Agricola Comune post 2027.

Mi congratulo vivamente con i membri del Dialogo strategico per il loro importante lavoro – ha dichiarato la Presidente von der Leyen. – L’esito dimostra che è possibile andare oltre un dibattito polarizzato e creare fiducia tra parti interessate molto diverse. La Commissione esaminerà ora attentamente le loro idee. Vogliamo tutti un settore alimentare e agricolo fiorente in tutto il nostro continente, che ricompensi i nostri agricoltori, cittadini e il prezioso patrimonio naturale. Con questa relazione, abbiamo una base molto solida per lo sviluppo di una nuova visione per l’alimentazione e l’agricoltura in Europa. Mentre andiamo avanti dovremmo mantenere il buon spirito, l’energia e le relazioni forgiate durante il Dialogo strategico.

Il rapporto

Intitolato “Una prospettiva condivisa per l’agricoltura e l’alimentazione in Europa” , il rapporto presenta nelle sue 110 pagine una valutazione delle sfide e delle opportunità per il settore, seguita da 10 principi guida e 14 raccomandazioni.

Questi suggerimenti guideranno il lavoro della Commissione europea nella definizione della sua Visione per l’Agricoltura e l’Alimentazione, che verrà consegnata entro i primi 100 giorni del secondo mandato della Presidente von der Leyen.

Tra le priorità delineate dalla Presidente durante la conferenza stampa c’è in primo luogo la necessità di garantire redditi equi e sufficienti per i nostri agricoltori tutelando la loro posizione nella filiera, l’importanza di sostenere un’agricoltura che lavori per e con la natura attraverso un sistema efficiente di premi e incentivi, e infine l’urgenza di ridurre la burocrazia, soprattutto per le piccole aziende agricole e familiari.

Le raccomandazioni

Vediamo nel dettaglio le raccomandazioni proposte dal Dialogo Strategico.

1 – Rafforzare la posizione degli agricoltori nella filiera 

Ciò implicherebbe misure proattive sia a livello europeo che nazionale per rafforzare la competitività degli agricoltori e della filiera, aumentare la trasparenza nella filiera alimentare, sostenere la cooperazione e lo sviluppo delle capacità, contrastare meglio le pratiche commerciali sleali e lavorare meglio insieme lungo la filiera per garantire la sostenibilità.

2 – Un nuovo approccio per garantire la sostenibilità

Il dialogo strategico supporta la legislazione UE esistente in materia di sostenibilità ma invita a migliorarne l’attuazione lanciando un sistema di benchmarking a livello UE nei settori agricoli e alimentari che miri ad armonizzare le metodologie di valutazione e monitoraggio della sostenibilità in azienda. Dovrebbe misurare la posizione di ogni azienda agricola e settore, facilitare i confronti tra diversi obiettivi e ambizioni e quindi contribuire a realizzare i passaggi necessari per aumentare gli standard di sostenibilità.

3 – Preparare una nuova PAC adatta allo scopo

L’attuale politica agricola deve essere modificata per rispondere alle sfide di oggi ma anche a quelle di domani, per accelerare la transizione verso sistemi agroalimentari più sostenibili, competitivi, redditizi e diversificati, e per adattarla all’allargamento dell’UE.

Tenendo conto di ciò, la futura PAC dovrebbe concentrarsi su questi obiettivi centrali:

  • fornire un sostegno socioeconomico mirato agli agricoltori che ne hanno più bisogno sulla base della loro redditività economica, in particolare le piccole aziende agricole e quelle miste, i giovani agricoltori, i nuovi entranti e le aziende nelle aree con vincoli naturali;
  • promuovere risultati positivi in ​​termini di ambiente, società e benessere degli animali, premiando e incentivando gli agricoltori che forniscono servizi ecosistemici;
  • rinvigorire le condizioni delle aree rurali.

4 – Finanziamento della transizione

Per garantire una transizione sufficientemente finanziata, è necessario mobilitare sia capitale pubblico che privato. Dovrebbe essere istituito un “Fondo temporaneo per una transizione giusta” in aggiunta alla PAC. Allo stesso tempo, è necessario un quadro di prestito bancario efficace, nonché adeguamenti nel quadro prudenziale e coerenza tra vari schemi di finanziamento. La Banca europea per gli investimenti dovrebbe implementare uno specifico pacchetto di prestiti di gruppo per il settore. Il dialogo strategico accoglie con favore la decisione del Gruppo BEI di identificare l’agricoltura e la bioeconomia come una delle sue principali priorità nell’ambito della sua Roadmap strategica 2024-2027 e il suo obiettivo di intensificare il suo supporto alla filiera agroalimentare.

5 – Promuovere la sostenibilità e la competitività nella politica commerciale

Secondo il Dialogo, la Commissione europea dovrebbe garantire una maggiore coerenza tra la sua politica commerciale e quella di sostenibilità, rivedendo l’attuale approccio alla conduzione dei negoziati su agricoltura e agroalimentare, e il metodo utilizzato per le valutazioni di impatto prima dei negoziati commerciali. Inoltre, è necessaria una leadership più forte nella riforma del quadro della politica commerciale globale.

6 – Rendere la scelta sana e sostenibile quella più facile

Secondo il Dialogo, la Commissione europea e gli Stati membri dovrebbero adottare politiche per puntare verso diete sane, equilibrate, meno intensive in termini di risorse, accessibili e convenienti. In tale contesto, il dialogo strategico propone di assecondare la tendenza nell’UE verso una riduzione del consumo di determinati prodotti di origine animale e il crescente interesse per le proteine ​​di origine vegetale. La Commissione europea dovrebbe condurre una revisione completa della legislazione UE sull’etichettatura alimentare, nonché pubblicare una relazione che valuti le attuali misure relative al marketing per i bambini.

7 – Migliorare le pratiche agricole sostenibili

Il Dialogo strategico prevede raccomandazioni specifiche per promuovere l’agrobiodiversità, ridurre gli input esterni come fertilizzanti minerali e pesticidi, migliorare la gestione dei nutrienti, progredire nella decarbonizzazione dei fertilizzanti minerali e sviluppare e utilizzare il biocontrollo. Allo stesso tempo, la Commissione europea e gli Stati membri devono continuare a sostenere la produzione biologica e le pratiche agricole agroecologiche. Il Dialogo strategico chiede l’istituzione di un fondo per il ripristino della natura ben fornito (al di fuori della PAC) per supportare gli agricoltori e gli altri gestori del territorio nel ripristino e nella gestione degli habitat naturali a livello paesaggistico.

8 – Riduzione delle emissioni di gas serra in agricoltura

La Commissione europea e gli Stati membri dovrebbero lavorare su un mix coerente di politiche, combinando incentivi e normative, che includano:

  • l’istituzione di una metodologia completa per stabilire un sistema di contabilizzazione delle emissioni di gas serra e obiettivi specifici per i diversi tipi di agricoltura;
  • un percorso generale per promuovere l’attuazione di misure appropriate e l’accesso agli investimenti in agricoltura al fine di progredire verso gli obiettivi di riduzione delle emissioni stabiliti.

Poiché gli approcci tecnologici non saranno sufficienti per raggiungere gli obiettivi climatici, azioni più ambiziose sarebbero definite per le aree più problematiche con l’attuazione di strategie territoriali supportate dall’Agrifood Just Transition Fund. Il Dialogo strategico ritiene che sia prematuro trarre conclusioni definitive su un potenziale futuro sistema di scambio di quote di emissioni per l’agricoltura e invita la Commissione europea a collaborare ulteriormente con le parti interessate e gli esperti per valutare la fattibilità e la pertinenza di tale sistema.

9 – Creare percorsi per un allevamento sostenibile nell’UE

Il documento raccomanda di fornire sostegno finanziario per investimenti, consulenza e supporto per l’adozione di soluzioni tecnologiche pratiche e avanzate per la riduzione delle emissioni e la promozione di approcci innovativi all’economia circolare. Nelle aree ad alta concentrazione di bestiame, soluzioni a lungo termine devono essere sviluppate localmente e finanziate utilizzando il Fondo per una transizione giusta agroalimentare. Inoltre, è necessaria una revisione della legislazione sul benessere degli animali, nonché un nuovo quadro normativo per un sistema di etichettatura del benessere degli animali a livello dell’UE.

10 – Ulteriori azioni per preservare e gestire meglio i terreni agricoli, promuovere un’agricoltura resiliente in termini di risorse idriche e sviluppare approcci innovativi di miglioramento genetico delle piante

La Commissione europea dovrebbe stabilire, insieme agli Stati membri e al Parlamento europeo, un obiettivo giuridicamente vincolante relativo all’occupazione del suolo e lanciare un nuovo Osservatorio europeo per i terreni agricoli. Inoltre, sono necessarie azioni per facilitare l’adattamento dell’agricoltura alle mutevoli condizioni climatiche e ambientali e promuovere investimenti e pratiche per progredire verso un’agricoltura resiliente in materia di risorse idriche e meno intensiva in termini di risorse. È necessario supportare le innovazioni nel miglioramento genetico delle piante per mantenere le rese in condizioni climatiche sempre più difficili. Le istituzioni europee dovrebbero continuare a sviluppare il modello di miglioramento genetico europeo, salvaguardando la libertà di scelta e riconoscendo al contempo il contributo delle PMI e degli agricoltori.

11 – Promuovere una gestione solida del rischio e delle crisi

Sono necessarie politiche di supporto per ridurre le attuali dipendenze da determinati fattori di produzione critici. Per rafforzare la prevenzione e l’adattamento del rischio a livello di azienda agricola, è necessario un approccio più coerente ed efficace alla gestione del rischio. Ciò include un’ulteriore integrazione tra strumenti di gestione del rischio e investimenti associati, una migliore complementarietà con altri strumenti e garantire un migliore accesso degli agricoltori alle assicurazioni agricole. È inoltre necessaria una riforma dell’attuale riserva agricola.

12 – Costruire un settore attraente e diversificato

Il ricambio generazionale nel settore agroalimentare deve essere potenziato. Per questo sarebbe necessario agire per facilitare l’accesso alla terra, garantire un adeguato supporto finanziario e una migliore istruzione, affrontare le disuguaglianze di genere e la mancanza di diversità nel settore, e aumentare la vitalità e l’attrattiva delle aree rurali.

13 – Migliore accesso e migliore utilizzo di conoscenza e innovazione

Innovazione, tecnologia e conoscenza svolgono un ruolo chiave nella transizione del settore agroalimentare. E’ quindi necessario facilitare la generazione, l’accesso e la condivisione di conoscenza e competenze. In questo processo sarà cruciale il ruolo dei servizi di consulenza indipendenti, delle partnership pubblico-private e degli investimenti in ricerca e innovazione.

14 – Cambiamento di governance e nuova cultura di cooperazione

Tutte le misure e gli obiettivi proposti fanno parte di un più ampio cambiamento di governance che deve essere promosso con una nuova cultura di cooperazione, fiducia e partecipazione multistakeholder tra gli attori e all’interno delle istituzioni. Per consolidare questa nuova cultura, la Commissione europea dovrebbe istituire un Consiglio europeo per l’agroalimentare (EBAF). Questa nuova piattaforma, formata dagli attori della filiera agroalimentare, dalle organizzazioni della società civile e dagli scienziati, dovrebbe identificare le strategie necessarie all’implementazione e all’ulteriore sviluppo di queste raccomandazioni. Oltre all’istituzione di questo nuovo organismo, la governance dovrebbe sviluppare soluzioni amministrative intelligenti, limitare inutili oneri burocratici, condurre valutazioni di impatto approfondite e garantire, per quanto possibile, processi decisionali e politici inclusivi.

Un invito all’azione

Il rapporto si conclude con un invito ad un’azione decisiva e tempestiva da parte dei decisori europei.

Poiché la necessità di agire e i costi complessivi dell’inazione aumentano – si legge nel documento, – spetta alla Commissione europea, al Parlamento europeo, agli Stati membri e alle parti interessate adottare queste raccomandazioni condivise e tradurle in decisioni coraggiose e rapide. I membri dello Strategic Dialogue non vedono l’ora di continuare a supportare questo processo in modo costruttivo.

  • Per ulteriori approfondimenti è possibile scaricare qui il documento integrale.