Le infestazioni da parassiti gastroenterici rappresentano una delle condizioni cliniche più frequenti negli animali da reddito. Nella specie ovina la sintomatologia può variare da subclinica a perdita di peso, fino ad anemia e diarrea con esiti letali. Alcuni effetti indiretti della presenza parassitaria sono costituiti da perdita proteica per la sintesi di proteine nella risposta immunitaria o ridotta ingestione di alimento; si annovera, tra gli effetti delle parassitosi, anche una maggiore suscettibilità ad altri patogeni. Alcuni Autori hanno riportato una perdita di produzione lattea di circa 0.35 Kg/giorno in bovine da latte infestate da nematodi gastrointestinali, mentre per la specie ovina non vi sono stime precise. La resistenza ai trattamenti antielmintici ed i cambiamenti climatici probabilmente porteranno ad una modificazione della distribuzione e della prevalenza dei parassiti, con impatti consistenti sulle produzioni animali. Al fine di quantificare l’influenza della presenza parassitaria sulla produttività ovina è stata condotta una revisione sistematica della letteratura scientifica con successiva meta-analisi per quanto riguarda l’accrescimento giornaliero negli agnelli, la produzione lattea e di lana negli adulti. E’ stata anche analizzata la correlazione tra carica parassitaria, stimata attraverso la conta delle uova eliminate con le feci, e la performance produttiva degli animali.

I caratteri produttivi analizzati erano rappresentati da: incremento ponderale medio giornaliero nei giovani animali, la produzione di latte e di lana negli adulti. I lavori, per essere inclusi nello studio, dovevano considerare un gruppo controllo non infestato ed un gruppo infestato, oppure due gruppi infestati di cui uno con alta carica parassitaria ed un con bassa carica. Tra i gruppi non dovevano essere presenti differenze legate a razza, gestione alimentare, età, ambiente di ricovero, presenza di altre patologie ecc. L’analisi era condotta in maniera indipendente per i tre parametri produttivi e separatamente per i trials in cui vi era gruppo infestato – controllo e gruppi con differenti cariche parassitarie. Nel modello lineare generalizzato oltre ad inserire come variabili la presenza/assenza di parassiti, si considerava anche l’effetto della latitudine (per stimare effetti climatici), la durata dello studio di riferimento, l’età degli animali (1-6 mesi; 7-12 mesi), il tipo di studio (infestati-controlli; alta carica-bassa carica), la conta delle uova eliminate con le feci, per stimare la carica parassitaria.

Erano inclusi 88 studi per un totale di 2018 trials. La dimensione media del campione di animali era di 49 soggetti (estremi: 8-500) mentre la durata media della sperimentazione era di 16 settimane. L’85.8% dei lavori riportava un effetto negativo dei nematodi sulle produzioni ed il 431% di questi affermava che le differenze tra gruppi erano statisticamente significative. Il 3.2% degli studi non riportava differenze mentre il 10.9% osservava un effetto positivo della infestazione. Il funnel plot rivelava asimmetria nei report per l’accrescimento giornaliero, suggerendo quindi la presenza di un bias da sovrastima dell’effetto dell’infestazione, mentre nessun bias era identificato per quanto riguarda la produzione lattea e di lana. Dal punto di vista quantitativo, comparando la performance degli animali infestati rispetto ai sani, si ottenevano i seguenti risultati:

  • 77 (95 % CI: 0.74–0.79) per l’accrescimento giornaliero
  • 85 (95 % CI: 0.82–0.88) per l’accrescimento giornaliero in seguito ad aggiustamento per il bias identificato
  • 90 (95 % CI: 0.86–0.93) per la produzione di lana
  • 78 (95 % CI: 0.73–0.84) per la produzione lattea

E’ comunque possibile che visto il numero limitato di dati circa la produzione di lana e latte, anche per questi sia presente un bias non identificato dai modelli statistici; si deve considerare la possibilità che anche per questi due parametri la stima della perdita produttiva sia in eccesso. In ogni caso, è probabile che la produzione di carne e latte sia maggiormente influenzata dalla presenza parassitaria, rispetto alla produzione di lana.

La conta media delle uova eliminate con le feci, quando riportata dagli Autori, variava tra 100 e 12.000 uova per grammo. Il modello statistico per il calcolo della correlazione tra conta delle uova e riduzione delle performance identificava un peggioramento dell’accrescimento degli agnelli all’aumentare delle uova escrete. In particolare, quando la conta incrementava da 100 a 1.000 e 10.000 uova per grammo, gli agnelli riducevano il proprio accrescimento a 0.85, 0.71 e 0.60 volte rispetto agli animali controllo. In uno dei lavori inclusi gli agnelli dei gruppi a bassa ed alta carica erano sottoposti a necroscopia per la conta dei parassiti presenti in tutto il tratto gastroenterico, per l’analisi della correlazione tra questi e la conta delle uova eliminate con le feci. Il numero dei parassiti variava da un minimo di 30 ad un massimo di 41.718. Si identificava una correlazione positiva tra la conta parassitaria e delle uova nelle feci (n = 26,  rho di spearman = 0.71, p < 0.001).

I risultati di questa meta-analisi supportano la prassi attualmente utilizzata della conta delle uova escrete nelle feci per ottenere una stima della carica parassitaria dell’individuo. Si suggerisce di utilizzare la medesima informazione per stimare anche le perdite produttive dovute all’infestione. Dato il calo produttivo, soprattutto per carne e latte, associato alla presenza di parassiti elminti e la crescente resistenza ai prodotti antielmintici, si sottolinea l’importanza dell’implementazione di nuove strategie per il controllo parassitario quali la gestione dei pascoli, la selezione di razze resistenti e l’impiego di vaccini.

Effect of gastro-intestinal nematode infection on sheep performance: a systematic review and meta-analysis

Mavrot et al.

Parasites & Vectors, 2015, 8:557

DOI: 10.1186/s13071-015-1164-z