L’agroalimentare è al primo posto nelle esportazioni italiane verso l’UK con una quota di 4,53 mld di Euro di cui il 6% è rappresentato dalle DOP e dalle IGP.
Una ricerca condotta da Origin Italia in collaborazione con Fondazione Qualivita e realizzata con il contributo del MASAF, ha analizzato l’“Effetto Brexit sul settore italiano DOP IGP” a quattro anni dall’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.
Obiettivo della ricerca è la comprensione del contesto attuale, focalizzando l’attenzione sui Consorzi di Tutela e sulle imprese del settore DOP e IGP italiano.
Un quadro complesso che però vede immutata la fiducia dell’Italia verso questo paese con l’86% delle aziende e dei Consorzi della Dop economy che prevede investimenti per mantenere o accrescere le quote di mercato.
Per supportare questo impegno, lo studio fornisce le informazioni e le coordinate utili su quattro livelli principali: Scenario, Mercato, Normativa e Accordi, Impatto Brexit DOP IGP.
La sezione Scenario presenta il percorso Brexit e le nuove regole di accesso al mercato, oltre a un’analisi del sistema agroalimentare del Regno Unito con dati, informazioni e trend per gli ambiti di produzione, consumo, distribuzione, ristorazione, e-commerce, ecc.
Il capitolo Mercato analizza i dati relativi agli scambi commerciali del settore agroalimentare del Regno Unito nel periodo di transizione della Brexit, con particolare attenzione ai rapporti con l’Italia.
L’approfondimento su Normativa e accordi descrive l’attuale quadro giuridico per le DOP IGP nel Regno Unito oltre a una vera e propria “Guida per la registrazione delle nuove Indicazioni Geografiche in UK” per le denominazioni registrate dopo il 1 gennaio 2021.
La sezione Impatto Brexit DOP IGP offre il punto di vista del settore, attraverso i risultati di due indagini svolte presso i Consorzi di tutela e le imprese associate sugli effetti più avvertiti dagli operatori, le azioni messe in atto e le prospettive percepite dagli attori del settore.
“Questo nuovo lavoro vuole offrire un supporto concreto ai Consorzi di tutela e agli operatori delle filiere DOP IGP italiane
afferma il Presidente di Origin Italia, Cesare Baldrighi
Il nostro impegno, come associazione, è rappresentare le istanze del comparto perché sia garantita la giusta protezione alle Indicazioni Geografiche e lo abbiamo fatto nel corso dei negoziati della Brexit. Riteniamo altresì importante dotare gli attori del sistema di strumenti utili ad approfondire la conoscenza e la capacità operativa nei mercati di riferimento come il Regno Unito, che a quattro anni dalla sua uscita dall’UE rappresenta ancora un partner strategico per l’agroalimentare italiano DOP IGP”.
“Negli ultimi anni si è parlato molto della Brexit e delle sue possibili conseguenze sulle imprese italiane
dichiara Mauro Rosati, Direttore di Origin Italia
e oggi disponiamo dei dati per effettuare considerazioni più aderenti alla realtà. La ricerca dimostra innanzitutto la forza del nostro settore agroalimentare che, anche grazie al contributo del cibo e vino italiani DOP IGP, ha visto crescere il valore dell’export verso il Regno Unito durante questi anni di transizione, mentre le importazioni dall’UK sono crollate. L’indagine condotta sui Consorzi di tutela e le imprese del comparto DOP IGP evidenzia l’enorme sforzo degli operatori in questo periodo complesso. Nonostante le difficoltà causate dalla Brexit, il posizionamento del cibo made in Italy rimane una leva di forza nel mercato britannico. Le sfide sono ancora numerose, in uno scenario in continua evoluzione, ma lo studio conferma che l’economia Dop Economy italiana è un sistema resiliente grazie alle sue caratteristiche peculiari, quali qualità, sicurezza, tracciabilità e sostenibilità, veri driver del valore made in Italy a livello globale”.
Download Report “Effetto Brexit sul settore DOP IGP italiane”