In questo studio condotto da dei ricercatori canadesi della McGill University si parla degli effetti che i diversi sistemi di stabulazione hanno sul benessere e sul comfort delle vacche da latte.

L’intensificazione produttiva della produzione primaria del latte ha portato ad un aumento dell’utilizzo di sistemi di stabulazione in spazi al chiuso più restrittivi (più comunemente stabulazione fissa e stabulazione libera con cuccette) e ad un minore uso dei sistemi di allevamento basati sui pascoli, anche detti estensivi. Questi sistemi di stabulazione in spazi chiusi sono associati non solo ad una minore libertà di movimento delle vacche, ma anche ad una maggiore prevalenza di problemi di zoppia, molto diffusa negli allevamenti, che rappresenta anche uno dei principali motivi della riforma involontaria degli animali. Oltretutto, la stabulazione condotta in stalla è associata ad un minor comfort degli animali allevati intensivamente, che influisce negativamente sul loro benessere, sulla percezione che il consumatore ha del sistema di allevamento e sulla redditività degli allevatori.

Diversi studi hanno analizzato varie opzioni meno restrittive di stabulazione e di gestione delle vacche da latte al fine di aumentare l’opportunità di movimento degli animali. È stato ipotizzato infatti che quest’ultima, che indica il livello di attività locomotoria che una vacca è in grado di esprimere in un dato ambiente, qualora colga l’opportunità di farlo, così come la facilità con cui detto movimento può essere espresso, può avere un effetto diretto e sostanziale non solo sul comfort degli animali, ma anche sulla salute dei loro arti e degli unghioni.

Rispetto alla stabulazione fissa o libera, il pascolo offre la massima opportunità di movimento, che si traduce in una minore prevalenza di zoppia e nel miglioramento della salute e delle condizioni degli arti, degli unghioni e della forma fisica delle vacche. Questo miglioramento dello stato di salute e della forma fisica degli animali, in particolare per quanto riguarda la salute degli arti, unito ad un aumento della capacità di movimento offerta dall’ambiente, si traduce in un miglioramento della facilità con cui la vacca passa dallo stare in piedi a sdraiata, aumentando così la tendenza a rimanere sdraiata.

Tale posizione sdraiata assunta dalle vacche rappresenta un indicatore importante per valutare non solo il loro stato di benessere e di comfort, ma anche la capacità che queste hanno di riposarsi correttamente in stalla durante la giornata. Avere abbastanza tempo per sdraiarsi è un fattore importante per i bovini, poiché un tempo ridotto passato in questa posizione può influenzare negativamente anche la produzione. Una vacca sdraiata, infatti, ha maggiori probabilità di ruminare e produrre saliva, riducendo l’acidosi ruminale; inoltre, rispetto ad un animale che passa più tempo in piedi, vi è anche un maggiore afflusso di sangue alla mammella: ciò migliora la sua funzionalità e quindi la produzione di latte. Quando una vacca sta in piedi troppo tempo, la pressione all’interno della capsula dell’unghione aumenta, provocando ipossia e ischemia, ed incrementando così il rischio di zoppia.

Oltre al tempo trascorso sdraiate, è importante valutare anche la frequenza e la durata di tali periodi; infatti le vacche si sdraiano più a lungo durante l’intera giornata su un pavimento confortevole, e se la durata di ogni periodo di riposo è più breve, significa che gli animali si alzano più frequentemente e rimangono in piedi per periodi di tempo più brevi. Le vacche preferiscono rimanere in piedi, piuttosto che stare sdraiate, quando provano dolore nel momento in cui si coricano su un pavimento con superfici di riposo ruvide.

Tuttavia, per migliorare lo stato di salute e la tendenza delle vacche a rimanere sdraiate, il sistema di allevamento basato sul pascolo, o una maggiore disponibilità di spazi all’aperto a cui gli animali possono accedere, non sono le soluzioni definitive da adottare. Inoltre, l’accesso all’esterno può non essere universalmente realizzabile in azienda. Esistono però dei metodi per simulare alcune delle stesse condizioni che favoriscono la salute delle vacche e i comportamenti al pascolo anche in altri sistemi di stabulazione, ed è importante capire in che misura questi cambiamenti possano influire sulla salute e sul benessere delle vacche.

In base alla letteratura esistente, i potenziali metodi per migliorare le opportunità di movimento delle vacche in stalla consistono nell’apportare delle modifiche strutturali ai ricoveri per aumentare lo spazio per vacca, fornendo superfici e pavimentazioni che massimizzino il camminare e lo sdraiarsi, entrambi fattori importanti poiché sinonimi di comfort, utilizzando una stabulazione libera su lettiera permanente piuttosto che la stabulazione fissa o libera con cuccette, fornendo oltretutto l’accesso all’esterno. Con il passare del tempo la produzione primaria del latte dovrà affrontare una pressione crescente da parte dei consumatori per migliorare le pratiche di alloggio e di gestione dei ruminanti lattiferi, soprattutto in relazione al comportamento e al benessere garantiti in allevamento.

La ricerca futura dovrebbe esaminare in che modo la stabulazione e la gestione incidano sulla possibilità della vacca di muoversi nel suo ambiente e come questi approcci influenzino la salute e il comfort della stessa, in quanto ciò porterà a promuovere maggiori alternative per gli allevatori che cercano di migliorare la propria azienda, per soddisfare anche le esigenze dei futuri consumatori.

 

Sinossi tratta dall’articolo “Graduate Student Literature Review: The effect of housing systems on movement opportunity of dairy cows and the implications on cow health and comfort” di E. Shepley e E. Vasseur.