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Si dice “formaggio bergamasco” e il pensiero va subito agli alpeggi, ai pascoli incontaminati e alle vette delle Valli Bergamasche. In realtà anche in pianura si producono eccellenze dell’arte casearia orobica. Persino il Taleggio, che prende il nome dall’omonima valle, ramo occidentale della Val Brembana, oggi si produce soprattutto nella zona della Bassa bergamasca, nel circondario di Treviglio e Caravaggio.

Non si può non citare il Grana Padano, non una DOP qualsiasi ma la più consumata nel mondo, con la sua produzione che sfiora i 5 milioni di forme. Altra celebrità è il Gorgonzola, che vanta il curioso primato di essere il formaggio italiano più “googlato” del mondo, insieme ad altre specialità come il tartufo e il Prosecco. In pianura si produce anche Quartirolo Lombardo, col suo nome che deriva dall’”erba quartirola”, nutrimento delle vacche da latte alla fine dell’estate, dopo il terzo taglio.

A dispetto del nome, il Salva Cremasco è prodotto e apprezzato da secoli a Bergamo, dove vantava un fan d’eccezione: Bartolomeo Colleoni, che approfittava delle ispezioni militari nel cremasco per farsene consegnare alcune forme.

Dove trovare e assaggiare tutte queste delizie, insieme al meglio di formaggi italiani? Naturalmente a Bergamo, durante l’evento FORME, dal 18 al 20 ottobre.

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