Martedì 28 Marzo, i fratelli Fabiano e Alessio Luppi, allevatori di Bondeno di Gonzaga (MN), hanno accolto le classi 5A e 5B, provenienti dalla sede di Buttapietra (VR) dell’Istituto Agrario “Stefani-Bentegodi”, offrendo agli studenti e ai docenti loro accompagnatori, una visita d’istruzione tecnica di alto livello formativo. Avvalendosi dell’esperienza e della competenza di Fabio Grassi, direttore tecnico del settore bovini da latte di Cargill, di Daniele Magni, agente di STgenetics Italia nonché di Sonia Bertolani e di Simone Gambarini, entrambi Farm Manager Support del Lely Center di Mantova, i fratelli Luppi hanno saputo organizzare intelligentemente la mattinata articolando, all’interno della loro azienda, un percorso che ha approfondito tre dei più importanti temi sui quali si fonda il management di un moderno allevamento di vacche da latte: alimentazione, genetica e mungitura.
Il binomio alimentazione-genetica
Fabio Grassi e Daniele Magni hanno coniugato sapientemente i temi basilari dell’alimentazione e della genetica approfondendo, in modo semplice ma incisivo, l’importanza della nutrizione animale in relazione al genotipo delle bovine presenti in stalla. Operando in una zona vocata alla produzione di Parmigiano Reggiano, Fabio Grassi ha illustrato agli studenti i principi fondamentali per formulare una razione alimentare destinata ad alimentare le bovine che producono latte da destinare alla trasformazione casearia, evidenziando le differenze tra la razione unifeed tradizionale e quella distribuita, invece, in un allevamento che si avvale della mungitura robotizzata. Un particolare accento è stato posto, dal direttore tecnico di Cargill, sull’importanza di formulare una razione alimentare destinata a nutrire la bovina da latte, e più specificatamente i microrganismi ruminali, in modo da ottimizzarne la fisiologia digestiva. Incisiva, per la formazione di futuri tecnici, è stata la possibilità che Fabio Grassi ha offerto agli studenti di “toccare con mano” i foraggi aziendali per valutarne la differenza attraverso una semplice, ma efficace prova tattile accompagnando la spiegazione con utili riferimenti alle condizioni colturali e alle tecniche agronomiche inerenti la produzione dei fieni impiegati nell’alimentazione di bovine da latte ad alto merito genetico. Nel corso della sua esposizione, Fabio Grassi ha illustrato anche il funzionamento del carro trincia-miscelatore presentando, nel contempo, la modalità di preparazione della razione in funzione dei diversi alimenti impiegati, soprattutto dei foraggi. Il tema dell’alimentazione è culminato alla mangiatoia dove è stato insegnato ai 40 studenti a stimare empiricamente, eseguendo una prova manuale, la bontà della miscelazione eseguita durante la preparazione della razione con il carro unifeed e dove sono state brevemente riassunte le strategie alimentari adottate per le diverse categorie di animali presenti in allevamento. “Le vacche in asciutta sono il cuore dell’azienda – ha affermato Fabio Grassi, concludendo – perché da questi animali inizia l’intero ciclo produttivo della vacca da latte”.
Daniele Magri ha, invece, approfondito il tema della genetica: l’agente di STgenetics Italia ha spiegato quali sono gli obiettivi che i fratelli Luppi intendono raggiungere nel breve e nel lungo termine ponendo l’accento sulle caratteristiche morfologiche e funzionali più desiderabili negli animali munti con un sistema robotizzato. “L’obiettivo principale – ha chiarito Magri – è di creare una mandria geneticamente omogenea a tal punto che non si riescano più a distinguere, fra loro, i singoli animali”. Traguardo che, però, non è disgiunto dal miglioramento della qualità del latte, aspetto che riveste un’importanza strategica nella trasformazione casearia della materia prima; dalla fertilità degli animali e ultimo, ma non meno importante, dalla sostenibilità ambientale che mira a conseguire dei traguardi ancora più ambiziosi di quelli già raggiunti nella riduzione delle emissioni di gas serra. “Certamente lavorare per migliorare geneticamente una mandria non consente di ottenere dei risultati immediati, ma solo futuri che, – ha concluso Magri – si spera, confermino le scelte che abbiamo fatto!”
Lely: tecnologia 4.0 in allevamento
Parlando di futuro, contraddistinto dalle innovazioni tecnologiche sempre più all’avanguardia, è stato interessante ed utile, per capire le finalità del programma di alimentazione e del piano di accoppiamento aziendale, l’intervento degli operatori del Lely Center mantovano, i quali hanno spiegato agli studenti dell’istituto veronese le caratteristiche tecnico-funzionali dei due VMS Lely Astronaut presenti in azienda, del robot spingiforaggio Lely Juno e dell’autoalimentatore Lely Cosmic installato nel box delle vacche in asciutta. Sonia e Simone hanno illustrato le peculiarità della mungitura robotizzata e i relativi vantaggi in termini di benessere per le 95 bovine presenti (l’allevamento, a rimonta interna, conta complessivamente 236 capi), sottolineando il valore della notevole mole di dati raccolti da questi sistemi tecnologici che consentono il costante monitoraggio di ogni singolo animale con evidenti risvolti positivi sulla riproduzione, sulla produzione e, quindi, sulla redditività. Attraverso una rapida, ma esaustiva panoramica, Sonia ha infine spiegato l’organizzazione della stalla, di nuovissima costruzione, senza tralasciare i riferimenti alle caratteristiche costruttive di una struttura progettata e realizzata per ospitare i sistemi VMS.
I giovani sono il nostro futuro!
Al termine del percorso, durante un breve momento di confronto allietato da uno spuntino a base di ottimo Parmigiano Reggiano offerto dai titolari dell’allevamento, emergono le future possibilità di lavoro che si prospettano ai ragazzi e alle ragazze del quinto anno. “ Avere giovani che decidano di rimanere nel mondo del bovino da latte è un obiettivo di Cargill – ha affermato entusiasta Fabio Grassi – “ e, personalmente, ritengo una conquista decisiva inserire i giovani in questo settore potendo fare dell’affiancamento!” . Espressione, che ha riscosso la piena approvazione dei presenti, sostenuta da Simone Gambarini che ha concluso dicendo: “La diffusione della conoscenza tecnica tra le nuove generazioni è un’attività che Lely considera fondamentale per la sopravvivenza del settore del bovino da latte”. La mattinata, trascorsa insieme alle figure professionali che collaborano con l’allevamento Luppi, ha messo in evidenza come l’alimentazione, la genetica e la zootecnia 4.0 devono obbligatoriamente percorrere un’unica strada, frutto di uno stimolante, quotidiano e sempre nuovo lavoro di squadra. La stessa strada che, ogni giorno, si sta costruendo con professionalità e passione in questa azienda del Mantovano e che i fratelli Luppi, con la loro disponibilità nei confronti delle nuove generazioni, hanno voluto far percorrere, seppur per un piccolo tratto, anche questi giovani.
Nella foto di copertina gli studenti veronesi accolti da Alessio Luppi e dai professionisti che collaborano alla gestione del suo allevamento (Foto: Olivari, 2023).