Nelle email e nei messaggi che stanno arrivando alla redazione di Ruminantia ci sono molte critiche e perplessità sulle misure adottate dalla struttura sanitaria territorialmente competente di limitare l’accesso degli animali all’edizione 2024 delle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona. Questa che pubblichiamo è l’unica “Lettera alla redazione” inviataci per ora da un’allevatrice.
La lettera
Spettabile redazione,
seguo sempre con grande attenzione e interesse le vostre rubriche e soprattutto apprezzo molto la vostra onestà intellettuale nell’affrontare alcune tematiche scomode, ma che se trattate con intelligenza e onestà possono offrire spunti di crescita al nostro settore. Per questo motivo vi scrivo confidando che possiate avere la libertà che vi contraddistingue nel pubblicare la mia lettera e nel rispondere ad alcuni mie dubbi.
Purtroppo al momento non ho a disposizione la stessa vostra libertà, e per ovvi motivi che capirete leggendo la mia lettera preferisco rimanere anonima, ma non resisto alla necessità di rivolgermi agli allevatori e gridare con forza: BASTA!
Io sarò come sempre a Cremona alla Fiera del Bovino da latte i prossimi giorni. Ci andavo fin da piccola con mio papà e nessuno la deve toccare, perché fa parte della nostra storia, del nostro patrimonio. Scrivo così perché per la seconda volta in pochi anni qualcuno la sta ostacolando in tutti i modi e sta facendo del male al settore, agli allevatori. Ribellatevi, gridate BASTA insieme a me. Troviamoci a Cremona insieme per dimostrare che Cremona non si tocca.
Mi spiego meglio. Decine e decine di allevatori hanno preparato per mesi le loro vacche, le migliori d’Italia e tra le migliori al mondo, e per la bluetongue, una malattia ormai endemica, devono rinunciare ad andare in fiera con i loro fantastici e amati esemplari. Per motivi sanitari sarebbe giusto ma permettetemi, qualche cosa non mi torna. Faccio un passo indietro.
Ho diversi amici allevatori che hanno fatto parte del Dairy Show di Cremona degli ultimi anni che si è rinnovato e ristrutturato dopo il Covid, da quando la fiera ha preso in mano la mostra insieme a un gruppo di allevatori. In tre anni è diventato l’appuntamento europeo che si confronta con i grandi mondiali. E’ diventato spettacolare, dal livello qualitativo sempre più alto, visitato da allevatori da tutto il mondo.
Oggi accade che alcuni amici non potranno portare le vacche in fiera per restrizioni sanitarie dovute alla bluetongue. Le vacche ci saranno comunque, ma non tutte.
Ma davvero vogliono farci credere che non poteva essere applicata la normativa europea che avrebbe consentito l’accesso ai capi nazionali e internazionali?
Ma davvero il 28 di novembre, con l’emergenza in calo, l’abbassamento delle temperature e la responsabilità degli allevatori, non si può svolgere la mostra in ragionevole sicurezza?
Forse voi di Ruminantia, che siete più esperti di me, potete scientificamente illuminarmi.
Oppure non serve una spiegazione scientifica e si spiega tutto nel fatto che Cremona oggi genera invidia e paura ai poteri forti?
Conoscendo allevatori che hanno partecipato gli anni scorsi penso di poter escludere l’adozione di protocolli inadeguati dai cremonesi dal momento che hanno organizzato praticamente un confronto europeo!
Se fin qui non ho sbagliato, mi si sta formando una certezza. Qualcuno prende la scusa sanitaria per ostacolare un evento di grande successo, amato dagli allevatori e che rappresenta la zootecnia italiana nel mondo, ma che non merita di rappresentarci nel mondo perché non è suo. BASTA!
A questo punto abbiamo la ragionevole certezza che Cremona dà fastidio a qualcuno.
Se ci lasciamo trattare così ce lo meritiamo. Allevatori ribellatevi. Io credo in Cremona e mi ribello per questa ennesima ingiustizia, abbiate l’orgoglio di ribellarvi anche voi a questo sistema.
Io sarò a Cremona per orgoglio, perché non manco mai, perché vedrò comunque una selezione di capi, perché seguirò convegni, perché incontrerò amici, ma soprattutto perché da oggi mi ribello e non mi faccio più comandare e un pò alla volta riconquisterò la mia libertà che mi permetterà di firmare la mia prossima lettera.
IO STO CON CREMONA
Un’allevatrice