Il cambiamento climatico sta diventando sempre più significativo, cosa che ha un evidente impatto sui raccolti a livello mondiale. Questo studio ne ha valutato gli effetti sulla coltivazione del mais. 

Negli ultimi cento anni il clima ha subito grandi cambiamenti. Secondo il sesto rapporto dell’IPCC, la temperatura superficiale media globale è aumentata di 1,09 °C tra il 1850 e il 2020, e quasi tutte le regioni del mondo hanno subito un riscaldamento superficiale. A causa del riscaldamento globale, gli eventi climatici estremi stanno diventando sempre più frequenti e le problematiche ambientali ed ecologiche causate dai cambiamenti climatici sono sempre più gravi, il che limita lo sviluppo sostenibile della società umana con conseguenze sulla salute.

Il Paris Agreement firmato nel 2016 ha sottolineato l’urgenza di mantenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2,0 °C rispetto ai livelli preindustriali, e di proseguire gli sforzi per limitare l’aumento della temperatura a 1,5 °C, sempre rispetto ai livelli preindustriali.

In questo contesto, l’agricoltura è il settore più vulnerabile. Questa infatti subirà i principali impatti negativi del cambiamento climatico, con conseguenze sulla sicurezza dell’approvvigionamento alimentare in tutto il mondo. Nel contempo, le perdite di produzione globale potrebbero portare a crisi dei prezzi e innescare restrizioni alle esportazioni. 

Pertanto, gli effetti dei cambiamenti climatici sui raccolti e sui prezzi sono molto preoccupanti.

Numerosi studi hanno rivelato che il trend del riscaldamento ha un impatto negativo sui raccolti e sul commercio globale nella maggior parte delle regioni del mondo. Esistono tre metodi principali per la valutazione degli effetti dei cambiamenti climatici sulle colture, inclusi esperimenti in ambiente controllato, analisi di regressione statistica e simulazioni di modelli. Gli esperimenti in ambiente controllato sono progettati per osservare l’influenza sulle colture dei fattori climatici come siccità, inondazioni, stress da caldo, danni da freddo, elevata concentrazione di CO2. Vengono utilizzati modelli di colture e modelli commerciali per simulare la risposta in termini di resa delle colture e del prezzo di mercato ai cambiamenti climatici. L’analisi di regressione statistica di solito esplora la relazione tra i raccolti storici e le registrazioni meteorologiche in diversi siti o paesi per stabilire funzioni di regressione per la previsione delle risposte dei raccolti.

Queste ricerche hanno documentato che la resa dei raccolti e il prezzo sarebbero minacciati molto seriamente dal riscaldamento globale, soprattutto a causa del crescente aumento previsto in futuro della frequenza e dell’intensità degli eventi climatici estremi. Ad oggi esistono molte ricerche sugli effetti di un riscaldamento globale di 1,5 °C, incluso il confronto tra l’effetto di un riscaldamento globale di 1,5 °C e quello di un riscaldamento di 2,0 °C. È però necessario effettuare più valutazioni quantitative di questi effetti sulla resa delle colture e sul prezzo di mercato al fine di colmare le lacune della ricerca e di supportare le esigenze della comunità scientifica e dei governi.

Uno studio pubblicato a ottobre 2022 su Scientific Reports, condotto da un team di ricercatori della Chinese Academy of Agricultural Sciences (Cina), dell’Università di Pechino (Cina) e dell’International Maize and Wheat Improvement Center (Messico), ha selezionato e analizzato possibili scenari climatici futuri con un riscaldamento globale di 1,5 °C e 2,0 °C, sulla base dei risultati della simulazione di 5 modelli climatici raccomandati da ISI-MIP in 4 scenari RCP. Quindi sono state analizzate le variazioni della resa per unità di mais a livello mondiale in seguito ad un riscaldamento globale di 1,5 °C e 2,0 °C, e sono state rivelate le distribuzioni spaziali delle variazioni della resa del mais rispetto al basale dal 1985 al 2006, applicando il modello di simulazione colturale DSSAT (Decision Support System for Agrotechnology Transfere). I ricercatori hanno poi esaminato gli effetti dei conseguenti cali nella produzione di mais in diversi paesi; il prezzo di mercato del mais è stato simulato utilizzando il GTAP per rivelare gli effetti del cambiamento climatico sul commercio globale delle colture. Infine, è stato valutato l’andamento futuro della produzione del mais e del suo prezzo di mercato.

I risultati hanno mostrato che il rischio di una diminuzione della resa del mais nello scenario con + 2,0 °C era molto più grave rispetto allo scenario che prevedeva + 1,5 °C; i tassi delle variazioni di resa erano, separatamente, di 0,18% e – 10,8% negli scenari con 1,5 °C e 2,0 °C. La tendenza alla diminuzione della produzione totale di mais è evidente nei primi cinque paesi e nelle principali regioni produttrici del mondo, soprattutto nello scenario che prevede 2,0 °C. Il prezzo di mercato del mais aumenterebbe all’incirca dello 0,7%, e del 3,4% negli scenari con + 1,5 °C e + 2,0 °C.

Con il rapido aumento della popolazione mondiale, risulta quindi urgente che tutti i paesi prestino sufficiente attenzione al rischio relativo alla produzione di mais e che intraprendano azioni di attenuazione e di adattamento ai cambiamenti climatici.

Tratto da: “The impact of 1.5 °C and 2.0 °C global warming on global maize production and trade”, di Kuo Li, Jie Pan, Wei Xiong, Wei Xie & Tariq Ali. Scientific Reports | (2022) 12:17268 | https://doi.org/10.1038/s41598-022-22228-7