La sperimentazione sulla nuova tecnologia per la tracciabilità e la rintracciabilità è un progetto del Consorzio Tutela Grana Padano.

Partirà a breve la sperimentazione sulla blockchain per la tracciabilità e la rintracciabilità che il Consorzio di tutela aveva annunciato nel maggio scorso facendo da apripista tra le produzioni tutelate dall’Ue nell’applicazione di questa nuova tecnologia. “L’innovazione è destinata a svolgere un ruolo fondamentale” – ha ricordato il direttore del Consorzio, Stefano Berni – “a tutela del formaggio Dop più consumato al mondo, in particolare contro frodi e contraffazioni, ma anche come garanzia di trasparenza e affidabilità del processo produttivo a tutto vantaggio del consumatore”.

Il progetto di sperimentazione inizierà a livello pilota presso il Consorzio Cooperativo Produttori Latte Torre Pallavicina (BG) coinvolgendo l’ente di certificazione CSQA e il network Blockchain Plaza. La cooperativa raccoglie 50mila tonnellate di latte da 20 stalle associate, quasi tutto lavorato a Grana Padano Dop per una produzione totale di circa 60mila forme.

Si tratta quindi di creare un grande database in grado di gestire informazioni strutturate in blocchi (contenenti più transazioni) collegate in rete tra loro, a catena. Come è noto, il valore più grande della blockchain è rappresentato appunto dall’immutabilità dei dati che rimangono accessibili a tutti.

“Siamo disponibili” – ha spiegato Robert Roncali, direttore del Caseificio Torre Pallavicina – “per iniziare la sperimentazione e stiamo definendo i dettagli del progetto. L’obiettivo è quello di tracciare tutto il processo produttivo, partendo dalla stalla fino allo scaffale del supermercato o al piatto che contiene l’ingrediente Grana Padano Dop al ristorante. Tutti potranno sapere, grazie a questi dati immodificabili della blockchain, come è stato prodotto il Grana Padano Dop”.

Non sarà una autodichiarazione da parte della cooperativa, ma il percorso sarà garantito da dati immodificabili in base ad una procedura e dei protocolli certificati dal CSQA. “Per noi”  – ha aggiunto Roncali – “è fondamentale la trasparenza che è uno dei punti cardine della nostra filosofia aziendale. Vogliamo essere un’azienda rispettosa sia del consumatore che dell’ambiente, ma anche delle condizioni di lavoro del nostro personale, oltre che del benessere animale. Tutti questi valori li vogliamo garantire mediante questo nuovo strumento riconosciuto a livello internazionale”.

La blockchain consentirà di avere accesso a tutti i dettagli della filiera e, presso i punti vendita, i consumatori potranno conoscere l’intera storia del prodotto tracciata su blockchain, con particolare riferimento a tutti i controlli e le verifiche che vengono effettuate a tutti i livelli. Potrebbe essere sufficiente inquadrare un codice identificativo come il QrCode o il data matrix con lo smartphone e aprire l’applicazione Web contenente le informazioni aprendo il link che comparirà sullo schermo.

 

Fonte: Consorzio Tutela Grana Padano DOP