Introduzione

La malattia di Johne (JD) causata da Mycobacterium avium sottospecie paratuberculosis (MAP) colpisce gli animali da allevamento in tutto il mondo (Ayele et al. 2001; Chaubey et al. 2016). Il bio-load di MAP nella popolazione di bestiame domestico indiano ha mostrato una tendenza alla crescita negli ultimi 28 anni (Singh et al. 2014a). Tra le quattro specie di bestiame domestico presenti in india, i valori più elevati sono stati segnalati nella popolazione ovina (16,0–54,7%), seguita da quella bufalina (28,3–48,0%), dai bovini (6,0–39,3%) e dalle capre (9,4–20,1 %) (Kumar et al. 2008; Yadav et al. 2008; Sharma et al. 2008; Singh et al. 2014a; Mukartal et al. 2016).

Una volta che questa malattia entra in una mandria, diventa stabile ed endemica, poiché la MAP viene trasmessa da una generazione all’altra attraverso lo sperma, durante la gravidanza, attraverso l’alimentazione con latte e colostro e per trasmissione oro-fecale dall’ambiente contaminato (Buergelt et al. 2006; van Roermund et al. 2007; Eisenberg et al. 2010) ed entra nella catena alimentare umana portando a potenziali problemi di salute pubblica (Chaubey et al. 2017). Nelle mandrie gravemente colpite, le perdite sono difficili da stimare poiché gli animali vengono abbattuti precocemente per motivi di salute e di produzione. Nonostante l’altissimo tasso di macellazione del bestiame domestico (capre, pecore e bufali) per soddisfare la sempre crescente domanda di carne per il consumo e le esportazioni nazionali, l’incidenza di JD continua ad aumentare ed è diventata endemica in diverse mandrie del paese.

Inoltre, il “test and cull” non è un’opzione economicamente valida per i paesi del terzo mondo come l’India. Questa metodologia non ha prodotto risultati certi nelle capre, sebbene sia ancora praticata per ridurre la contaminazione ambientale rimuovendo gli animali infetti (Singh et al. 2014a). Risultati simili sono stati riportati in altre parti del mondo per quanto riguarda le capre (Munir et al. 2014), i bufali e i bovini (Kirkeby et al. 2016; Konboon et al.2018), dove è stata applicata la metodologia “test and cull” per molto tempo ma è risultata inefficace e si è quindi passati alla vaccinazione per il controllo della malattia. Gli approcci combinati che utilizzano la vaccinazione e il “test and cull” sono stati una strategia molto più economica ed efficace per controllare le perdite persistenti e l’incidenza della malattia in vari allevamenti di capre, bufali e bovini (Dorshorst et al. 2006; Kirkeby et al. 2016).

Questo documento di sintesi riassume i vaccini e gli approcci di vaccinazione locali e globali attualmente utilizzati al fine di controllare la JD nelle quattro principali specie di animali da allevamento, considerando che esiste un divieto di macellazione delle bovine in India.

Abstract

L’elevata endemicità della malattia di Johne (JD) nelle mandrie influisce negativamente sulle razze ad alta produzione di latte riducendo la produttività per animale e la “durata della vita produttiva”. Questa review valuta diversi vaccini utilizzati per il controllo di questa patologia e sintetizza i benefici del “vaccino globale” nelle quattro principali specie di animali da allevamento, vale a dire capra, pecora, bufalo e bovino. I vaccini sviluppati utilizzando “ceppi autoctoni” hanno rivelato effetti sia “terapeutici” che preventivi sul bestiame domestico. Il ruolo “terapeutico” del vaccino negli animali affetti da JD clinica si è rivelato prezioso in alcuni casi invertendo il processo della malattia e permettendo agli animali di tonare in salute e quindi alla produzione. Anche la buona gestione della mandria, il miglioramento dell’igiene, la metodologia “test and cull”, il corretto smaltimento del letame e il monitoraggio del bio-load di MAP sono stati considerati cruciali nella gestione “terapeutica” della JD. Gli approcci basati sui vaccini sono stati ampiamente adottati nei programmi di controllo della JD e possono essere considerati un valido complemento per utilizzare enormi popolazioni di bestiame altrimenti non produttive. È stato dimostrato che la vaccinazione è stata la strategia principale per controllare la JD, poiché ha prodotto un rapporto beneficio-costo migliore di circa circa 3-4 volte rispetto ad altre strategie. A livello internazionale, 146 test/studi sui vaccini sono stati condotti in diversi paesi per il controllo della JD e hanno mostrato una notevole riduzione della sua prevalenza nazionale. Si è concluso che per JD non possono esistere vaccini globali o kit diagnostici poiché le soluzioni devono provenire da ceppi di MAP localmente prevalenti. Nonostante alcune limitazioni, i vaccini potrebbero essere comunque una strategia efficace per ridurre o eradicare la JD.

Parole chiave: Mycobacterium paratuberculosis, Morbo di Johne, vaccino, bestiame, produzione

 

 

Vaccine approaches for the ‘therapeutic management’ of Mycobacterium avium subspecies paratuberculosis infection in domestic livestock

Saurabh Gupta, Shoor Vir Singh, Manju Singh, Kundan Kumar Chaubey, Kumaragurubaran Karthik, A. K. Bhatia, Naveen Kumar & Kuldeep Dhama

Journal Veterinary Quarterly, Volume 39, 2019 – Issue 1

doi.org/10.1080/01652176.2019.1667042