Il magnesio ha un ruolo importante nel metabolismo essendo in grado di influenzare l’attività di più di 300 enzimi cellulari coinvolti nel metabolismo energetico e nella sintesi proteica.

Nei bovini, quando la concentrazione plasmatica di magnesio scende al di sotto delle 0.4 mmol/L, si osserva la forma clinica della carenza, anche chiamata tetania da erba. Se invece la concentrazione ematica è compresa tra 0.4 e 0.8 mmol/L, la carenza di questo macroelemento provoca alterazioni del metabolismo riconducibili alla sindrome ipocalcemica, dal momento che il metabolismo del calcio e quello del magnesio sono fortemente interconnessi.

Il “Nutrient Requirements of Dairy Cattle” del 2001 (NRC 2001) raccomanda una concentrazione di magnesio nella dieta dello 0.2% per le bovine in lattazione e compresa tra lo 0.11 e lo 0.16 % per quelle in asciutta.

Questi fabbisogni però spesso non corrispondono alle raccomandazioni. Ci sono aspetti, come la vetustà delle ricerche pubblicate su NRC 2001, il forte aumento produttivo delle bovine da latte dovuto alla selezione genetica, la presenza di elevate concentrazioni di potassio nelle diete e la spesso elevata variabilità nella biodisponibilità delle fonti di magnesio utilizzate per integrare questo elemento, che condizionano le raccomandazioni. Questi due ultimi aspetti in particolare meritano un approfondimento.

La concentrazione di potassio nelle diete per bovine da latte è in progressivo aumento, soprattutto a causa della sua elevata presenza negli alimenti zootecnici coltivati su terreni dove si smaltiscono i reflui zootecnici. E’ noto che il potassio contrasta l’assorbimento di magnesio che, negli animali adulti, avviene principalmente a livello dei pre-stomaci (rumine e reticolo). W.P. Weiss pubblicò nel 2004 (Journal of Dairy Science 87:2167-2171) un’equazione di previsione dell’assorbimento di magnesio in funzione della quantità di potassio ingerito con la dieta:

Assorbimento di magnesio (% dell’ingerito) = 34.9 (± 2.62) – 0.31 ( ± 0.068) x potassio della dieta (g/kg della sostanza secca)

Questo macroelemento viene solitamente integrato nelle razioni attraverso l’ossido di magnesio. La biodisponibilità del magnesio che proviene dagli alimenti o dall’integrazione è molto bassa (10%) e molto variabile.

Di converso, l’aumento della produzione di latte, in considerazione del suo contenuto in magnesio dello 0.12%, sta aumentando il rischio di carenze, facilmente quantificabili nel sangue.

L’irlandese Celtic Sea Minerals, distribuita in Italia da Italvet, commercializza un ossido di magnesio di provenienza marina ad elevata solubilità ruminale e altamente biodisponibile.

Per maggiori informazioni sul prodotto contattare: info@italvet.it