È ormai noto a tutti che il vitello alla nascita ha solo l’immunità cellulo-mediata, definita anche innata, per difendersi dalle infezioni, mentre l’immunità umorale, cioè gli anticorpi, è acquisita nelle prime ore dopo la nascita attraverso il colostro. Ci vorranno diverse settimane di vita perché il vitello sviluppi un proprio corredo anticorpale che possa sostituire e integrare quello ricevuto dalla madre.

Per avere una buona protezione contro gli agenti patogeni che il vitello inevitabilmente incontrerà dopo la nascita, è considerata ideale una concentrazione nel sangue di immunoglobuline IgG di almeno 10 g/L. Per raggiungere questo obiettivo, il vitello deve assumere una grande quantità di colostro di alta qualità nelle primissime ore dopo la nascita, che contenga non meno di 50 g/L di immunoglobuline. La capacità dell’intestino del vitello di assorbire queste molecole diminuisce con il passare delle ore dopo il parto, e diventa pari a zero a 24 ore.

La mortalità dei vitelli nella fase neonatale e nelle successive 4 settimane è ancora troppo alta, così come l’incidenza di malattie enteriche e respiratorie spesso invalidanti, cioè capaci di compromettere la carriera produttiva della futura vacca da latte.

Nella fase di preparazione al parto intervengono molti fattori che possono interferire negativamente sulla quantità e qualità del colostro che si sta accumulando nella mammella. Inoltre, negli allevamenti non è sempre facile garantire a tutti i vitelli un’assunzione di colostro di buona qualità, nella giusta quantità e al momento giusto. Disporre di colostro in polvere conservato da utilizzare sistematicamente per integrare il colostro naturale, o in sua totale sostituzione, è un’ottima opportunità.

Per saperne di più sul colostro in polvere, abbiamo voluto coinvolgere Biochem, un’azienda tedesca che distribuisce una gamma di questi prodotti che è entrata da poco nella community di Ruminantia. In particolare, a rispondere alle nostre domande è stato Martin Hapke, che ha lavorato nella scienza animale e immunologica per 12 anni prima di diventare responsabile della sezione colostro di Biochem 4 anni fa.

Perché avete ritenuto importante commercializzare una gamma di colostro in polvere per i vitelli?

Ogni allevatore vuole che i suoi vitelli crescano in modo sano, perché sono la base del suo successo economico. Fattori come la produzione di latte, l’aumento di peso medio giornaliero, ma anche il verificarsi di mortalità, malattie respiratorie, diarrea e relativi trattamenti veterinari sono ancora oggetto di ottimizzazione dei protocolli in allevamento. I tassi di crescita e l’efficienza alimentare sono argomenti che influenzano l’uso ottimale delle risorse e migliorano l’impronta ecologica. Inoltre, la società pone ulteriori richieste ai produttori di carne e latte, come il benessere degli animali o la riduzione degli antibiotici, quindi noi dobbiamo promettere un cibo più sano e un consumo di prodotti derivati da animali allevati in modo eticamente corretto.

Prendendo in considerazione questi punti, insieme al presupposto che, in base alla gestione aziendale e anche per la variabilità naturale, fino a 1/3 del colostro materno non raggiunge la qualità necessaria, è un’ottima prassi aziendale quella di trattare le vitelle fornendo un quantitativo extra di colostro in polvere al momento del parto per ottimizzare il loro futuro sviluppo.

Nelle aziende agricole si cerca di somministrare ai vitelli il colostro da vacche giá presenti in allevamento e di utilizzare solo quello da bovine per cui si è certi dell’assenza di agenti patogeni pericolosi. Quali garanzie sanitarie offre il colostro in polvere Biochem?

In generale, questo aspetto di sicurezza alimentare deve essere sempre garantito da tutti i prodotti a base di colostro presenti sul mercato. È importante che venga effettuata una gestione completa delle epidemie e che le fasi di trattamento del colostro siano scelte in modo tale da poter escludere con certezza l’ulteriore diffusione di malattie. Questo può essere ottenuto anche sottoponendo il colostro a una leggera pastorizzazione e successiva irradiazione. Abbiamo attuato queste misure per garantire la sicurezza dei nostri prodotti, che è particolarmente importante per i nostri allevamenti.

Se prendiamo l’IBR come esempio, ci sono altre particolarità. Se si desidera che il colostro sia privo di IBR perché deve essere utilizzato in aree o paesi privi di IBR, è necessario che sia anche privo di anticorpi da vaccinazione. Per garantire ciò, ogni singolo allevamento da cui viene raccolto il colostro grezzo deve essere privo di IBR e di individui vaccinati contro l’IBR.

Inoltre, la polvere di colostro destinata a questi rispettivi paesi e regioni, viene analizzata per l’assenza di anticorpi verso il virus e per l’assenza di anticorpi verso la vaccinazione.

Oltre alle immunoglobuline, il colostro contiene molecole importanti per la salute intestinale del vitello, quindi è consigliabile continuare a somministrarlo anche qualche giorno dopo la nascita. Il colostro in polvere che avete sviluppato svolge anche questa funzione?

Sì, certo. Abbiamo lavorato a lungo su uno specifico processo di produzione per far sì che il colostro sia stabile e, d’altra parte, conservi le sostanze bioattive. Abbiamo anche effettuato diverse prove in allevamento per l’attività immunologica e lo sviluppo dei vitelli, e abbiamo anche potuto mostrare effetti in altre specie come i suinetti, i capretti e gli agnelli, tutti alimentati con il nostro colostro, e sempre ottenendo effetti positivi significativi.

Può aiutarci a capire come il vostro colostro in polvere viene utilizzato nella pratica?

Come sostituto del colostro, BIO Ig viene disciolto in acqua o latte con il rispettivo volume raccomandato, e somministrato al vitello il più presto possibile dopo la nascita.

Come booster, la qualità del colostro materno viene misurata dall’allevatore e il divario per avere un adeguato tenore di immunoglobuline viene colmato con la quantità di BIO Ig necessaria aggiunta direttamente nel colostro materno.

Per l’uso come “additivo funzionale nel sostituto del latte, il rispettivo dosaggio può essere raccomandato a seconda dell’obiettivo e dell’impostazione tecnica dell’azienda, come soluzione mirata per il singolo cliente.

Un altro importante campo di applicazione è l’uso negli integratori alimentari, dove concetti di alimentazione sono integrati in un unico prodotto, combinando effetti sinergici.

 

Per approfondimenti sulla polvere di colostro B.I.O.Ig è possibile scaricare qui la brochure.

E’ inoltre possibile contattare il Dott. Davide Bertarelli – Email: bertarelli@biochem.net Telefono: 3519741815