Secondo una stima delle Nazioni Unite la popolazione mondiale è destinata a crescere, tra il 2017 ed il 2067, da 7,6 a 10,5 miliardi individui, aumentando la domanda globale di cibo.

I ruminanti svolgono un ruolo importante nel fornire proteine di alta qualità, essenziali per l’alimentazione umana, sotto forma di latte e carne. Sebbene la crescita di produzione di latte a livello globale sia stata limitata negli ultimi anni, si prevede che aumenterà del 22% nel 2027, rispetto al periodo 2015-171.

Con l’aumento della domanda di prodotti lattiero-caseari e carne, è importante comprenderne il ciclo di produzione globale attuale e come questo potrebbe cambiare nei prossimi decenni. L’alimentazione degli animali è un potente strumento per influenzare positivamente la loro salute, il benessere e le performance, riducendo al contempo l’impatto ambientale dei processi produttivi. L’aumento dell’efficienza alimentare ha un effetto diretto sull’impronta di carbonio per chilogrammo di latte o di carne prodotta. In particolare, l’uso di additivi per mangimi mirati può contribuire a questo.

La sostenibilità nell’allevamento zootecnico è un termine generale e può essere definito in molti modi.

In questo articolo presenteremo una serie di studi per confermare l’efficacia del lievito probiotico Actisaf® Sc 47, anche in tal senso. Questo lievito probiotico ha dimostrato di essere efficace per migliorare l’efficienza negli allevamenti di bovine da latte come nei bovini da carne, aumentando la digeribilità e l’assimilazione dei mangimi, massimizzando la crescita degli animali, la fertilità, il benessere e le performance.

Questi vantaggi aiutano a rendere gli allevamenti, sia da latte che da carne, più efficienti e sostenibili.

In sostanza, l’agricoltura sostenibile si concentra sulla produzione di bestiame (e colture) con i minimi effetti possibili sull’ambiente e si concentra anche sul mantenimento della stabilità economica delle aziende agricole, pur mantenendo allo stesso tempo gli animali sani e rispondenti alle esigenze dei consumatori e della società.

Per garantire che gli allevamenti nel settore latte e carne possano contribuire in modo efficace al raggiungimento degli obiettivi climatici globali, l’attuazione di potenti strategie è fondamentale.

In riferimento al singolo animale, le emissioni di gas serra (Greenhouse Gases – GHG) aumentano all’aumento delle produzioni. Tuttavia, le emissioni per kg ECM (Latte corretto per energia) diminuiscono sostanzialmente quando la produttività degli animali aumenta2. L’aumento dell’efficienza risulta quindi essere un approccio multifattoriale ed include un numero di elementi su cui possono contribuire l’allevatore, il veterinario e il nutrizionista.

Studi condotti su bovine da latte stanno confermando l’efficacia di queste strategie.

Uno studio è stato sviluppato in un allevamento di vacche da latte con 430 incroci Holstein3. Nella prova sono stati inclusi 50 capi, suddivisi in: gruppo trattato con Actisaf® Sc 47 (n=25) e gruppo controllo (n=25). Il gruppo trattato con Actisaf® Sc 47 ha fatto registrare una produzione di latte giornaliera significativamente più alta (4%) rispetto alle vacche di controllo (38,95 kg contro 37,38 kg rispettivamente). L’aumento della produzione di latte all’interno del gruppo Actisaf® Sc 47 può essere spiegato dalla migliore salute del rumine che consente un maggiore apporto energetico per la produzione di latte. Anche la produzione di ammoniaca per chilogrammo di latte era inferiore nel gruppo Actisaf® Sc 47 rispetto al controllo. Una relazione simile, con una maggiore produzione di latte ed una minore produzione di ammoniaca per kg di latte, è stata dimostrata da Moallem et al (2009)4 su 42 vacche da latte in Israele. La produzione di latte media giornaliera del gruppo alimentato con Actisaf® Sc 47 era maggiore di 1,5 kg (4,1%) rispetto al gruppo di controllo (37,8 vs 36,3 kg, rispettivamente). Le concentrazioni di ammoniaca ruminale dopo l’alimentazione erano maggiori nel gruppo di controllo rispetto al gruppo Actisaf® Sc 47 (151,9 vs. 126,1 mg/l, rispettivamente) (Tabella 1).

Analogamente, in chiave di sostenibilità, studi recentemente condotti hanno portato ad evidenziare una riduzione della produzione di metano quando vengono implementate strategie volte al benessere e alla piena efficienza del rumine.

Uno studio condotto presso il Center for Dairy Science Innovation (CDSI) dell’Università di Nottingham5 ha rilevato che 10 g/capo/die (pari a 10 x 1010 CFU/capo/d) di Actisaf® Sc 47, somministrati per 120 giorni, migliorano la digeribilità del 3%, che corrisponde a 680 g di sostanza secca digeriti in più per vacca. Questo porta ad un aumento della produzione di latte corretto per energia (ECM) nelle vacche Holstein-Friesian ad alta produzione di 2,8 kg/giorno (+5,5%) (Figura 1).

Figura 1.

Il miglioramento dell’efficienza dell’alimentazione corrisponde anche alla riduzione dell’intensità delle emissioni di metano. Infatti, i risultati dello studio hanno anche mostrato che l’integrazione con Actisaf® Sc47 ha portato ad una riduzione dell’intensità delle emissioni di metano di circa 0,64 g/kg ECM (-6,5%) rispetto al gruppo di controllo (Figura 2).

Figura 2.

 

Bibliografia

  1. FAO (2018): OECD-FAO Agricultural Outlook 2018-2017.
  2. Gerber et al (2011): Productivity gains and greenhouse gas emissions intensity in dairy systems, Livestock Science, Volume 139, Issues 1–2, July 2011, Pages 100-108.
  3. Kumprechtová, D. et al (2019): Effect of live yeast (Saccharomyces cerevisiae) supplementation on rumen fermentation and metabolic profile of dairy cows in early lactation. J. Anim. Physiol. Anim. Nutr. 103, 447–455.
  4. Moallem et al (2009): The effects of live yeast supplementation to dairy cows during the hot season on production, feed efficiency, and digestibility, J. Dairy Sci. 92:343–351.
  5. Animal science division, School of Biosciences, University of Nottingham. Effects of the yeast probiotic Actisaf® Sc 47 on high-yielding dairy cows. Data on file, UK (2020).