L’Associazione Nazionale della Pastorizia (ASSO.NA.PA.) è un ente senza scopo di lucro che svolge la sua attività nel territorio nazionale, anche con rilevanti contatti esteri, al fine di tutelare il patrimonio nazionale del bestiame delle specie ovine e caprine. Nell’ambito delle sue attività, l’Associazione si propone di promuovere ed attuare le iniziative che possono contribuire al miglioramento, alla valorizzazione ed alla diffusione del bestiame stesso e dei prodotti derivati1.

Attualmente, ASSO.NA.PA. partecipa al progetto CHEESR (Conservation, Health and Efficiency Empowerment of Small Ruminant), nell’ambito del PSRN (Piano di Sviluppo Rurale Nazionale) riguardante la biodiversità (Figura 1).

Figura 1 – Progetto CHEESR2

Questo progetto punta ad introdurre nelle realtà degli allevamenti di ovi-caprini italiani una serie di azioni legate alla raccolta e all’utilizzo di dati fenotipici e molecolari, con l’obiettivo di rendere l’allevamento di queste specie sostenibile e competitivo, con l’aggiunta della creazione di una biobanca per la salvaguardia delle risorse genetiche presenti sul territorio3.

Il Centro Genetico dell’Associazione Nazionale della Pastorizia (ASSO.NA.PA.) di Asciano (SI) ha, tra i suoi compiti istituzionali, quello di sviluppare il programma di selezione genetica di due razze ovine, la Comisana (Figura 2 a, b) e la Massese (Figura 2 c, d).

Figura 2 – Immagini di pecore di razza Comisana (a, b) e di razza Massese (c, d).

I caratteri fenotipici principali che si osservano per la selezione della razza Comisana sono: il colore del muso, che deve essere rosso mattone; la presenza di una striscia bianca sul muso, situata tra gli occhi e che si estenda circa fino al naso (Figura 3 e Figura 4); l’assenza di macchie (Figura 5), più frequentemente presenti sul collo (Figura 6), ma talvolta anche sul resto del corpo; l’assenza di ciuffo sulla testa.

 

Figura 3 – Esempio di collo ottimale, senza macchie.

 

Figura 4 – Esempio di collo troppo rosso.

 

Figura 5 – Esempio di muso ben disegnato.

 

Figura 6 – Esempio di muso con striscia non ottimale, troppo piccola.

La scelta degli agnelli da tenere per la selezione è stata operata, come da normale prassi, in tre passaggi:

  1. una prima selezione in base alla presenza di grandi difetti morfologici al momento della nascita;
  2. una seconda selezione in base all’EBV (Estimated Breeding Value) da indice di pedigree;
  3. un’ultima selezione, tra gli agnelli con dei buoni EBV, in base alla morfologia.

La prima scelta viene effettuata sugli agnelli di entrambi i sessi. Tuttavia, le femmine vengono scartate solo in caso di difetti gravi, sia funzionali che morfologici (il più frequentemente riscontrato è stato il collo storto, ma ci sono stati anche soggetti nati con macchie nere sulla testa o con questa totalmente nera – Figura 7).

Figura 7 – Agnella nata con la testa completamente nera.

Le femmine senza gravi problemi vengono tenute tutte, in quanto le loro future produzioni rappresentano la base dati necessaria per calcolare i valori riproduttivi (EBV) dei padri e dei fratelli.

Per quanto riguarda i maschi, questi passano per le altre due fasi di selezione. La prima si riferisce all’EBV, calcolato come media fra l’EBV materno e quello paterno (indice di pedigree). Per ogni ariete utilizzato nei gruppi di monta (formati da un ariete e circa 20 pecore) vengono tenuti i 4 agnelli maschi con indice migliore.

Dopo aver creato l’elenco dei soggetti da tenere, viene fatta l’ultima selezione, scegliendo gli animali in base al confronto tra il loro indice e l’aspetto. In questo caso, gli agnelli con un buon valore riproduttivo, ma che presentano difetti che possono influire negativamente sul miglioramento della razza, vengono scartati. Al contrario, animali che erano stati scartati, ma molto belli a livello morfologico e con EBV non troppo basso, possono essere tenuti.

La valutazione della mammella è, invece, molto importante sia a livello produttivo e gestionale sia per la salute dell’animale e, più in generale, dell’intero allevamento.

Una mammella ben strutturata è fondamentale per evitare traumi durante la deambulazione, come edemi e ferite, e per ridurre il più possibile il latte residuo dopo la mungitura, che può portare a mastiti o altre infezioni.

Per questo, la selezione operata anche in base alla conformazione della mammella influisce, oltre che sulla capacità produttiva, anche sulla sanità dell’allevamento e sulla qualità igienico-sanitaria delle produzioni.

In azienda è stata sviluppata una tabella (Tabella 1), con l’aiuto del capo-stalla, per poter effettuare questa valutazione, utilizzando come schema base un lavoro simile effettuato in precedenza su pecore di razza Sarda4.

La valutazione lineare della morfologia è utilizzata da decenni per la valutazione degli animali in produzione zootecnica. Questa prevede di confrontare l’aspetto morfologico di una parte della struttura dell’animale con un riferimento ideale di popolazione. In questo caso, per ogni carattere è stata messa in evidenza la struttura ideale, che è stata fatta corrispondere ad un valore uguale a 5. La maggior parte dei caratteri ha una scala che varia da 1 a 9, mentre l’attacco della mammella ha come valore massimo 5 poiché, più forte è, meglio è. Il carattere posizione dei capezzoli, invece, varia da 5 a 9, ovvero da una posizione laterale, corretta, a una frontale, poco favorevole, in quanto è molto raro che i capezzoli siano posizionati nella metà caudale della mammella.

Tabella 1 – Schema di valutazione della mammella sviluppato in azienda.

L’obiettivo di questa valutazione è anche migliorare l’attitudine alla mungitura meccanica della razza.

I caratteri morfologici della mammella sono ereditabili, quindi fare scelte di selezione anche sulla base di questi è importante per avere animali sani e più produttivi.

La valutazione morfologica della mammella va effettuata non prima di un mese dall’inizio della lattazione in quanto, prima, l’apparato mammario non è ancora completamente sviluppato. Inoltre, avendo questi caratteri una buona ripetibilità tra le diverse lattazioni, è sufficiente fare la valutazione durante la prima lattazione, anche perché gli unici caratteri che potrebbero modificarsi col tempo sono la presenza di ingrossamenti e di svantaggi, dovuti ad infezioni o traumi successivi.

Bisogna anche sottolineare l’importanza di valutare gli animali prima della mungitura, ovvero quando la mammella è sufficientemente piena di latte e quindi ben osservabile.

Questa tabella di valutazione è stata poi utilizzata in azienda, su 86 capi (Tabella 2), in modo da testarne l’efficienza prima di renderla operativa su tutta la popolazione.

Tabella 2 – Valutazione morfologica della mammella effettuato presso l’ASSO. NA. PA.

N° capoAttacco m.Altezza m.Solco m.Angolo c.Dimensione c.Posizione c.SvantaggiLupieMediaDEVST
1455446L SX-4.70.82
2345655--4.71.03
3355645-GRANDI4.71.03
4356556L DX-51.10
5161855--4.32.80
6435535L DX-4.20.98
7346657L SX-5.21.47
8446545--4.70.82
9365566--5.21.17
10534646-MEDIE4.71.21
11445646L DXMEDIE4.80.98
12546537--51.41
13161465F DXMEDIE3.82.32
14174656M SXGRANDI4.82.14
15265826-MEDIE4.82.40
16474635L DX-4.81.47
17446655--50.89
18564655L SX-5.20.75
19453738--52.10
20454635-MEDIE4.51.05
21466556L SXPICCOLE5.30.82
22454446--4.50.84
23565645--5.20.75
24555555--50
25354555-MEDIE4.50.84
26355566M DX-51.10
27445556L DXMEDIE4.80.75
28465556--5.20.75
29243655--4.21.47
30465455--4.80.75
31345545M SX-4.30.82
32454736--4.81.47
33454745L SX-4.81.17
34555466--5.20.75
35456545--4.80.75
36477455--5.31.37
37446445L DX-4.50.84
38553545M SX-4.50.84
39555545--4.80.41
40574546--5.21.17
41444656L DX-4.80.98
42555355L DX-4.70.82
43455545--4.70.52
44355436--4.31.21
45445555--4.70.52
46544445--4.30.52
47565556--5.30.52
48554555--4.80.41
49445556--4.80.75
50555645--50.63
51555556L DX-5.20.41
52355555-MEDIE4.70.82
53564555--50.63
54445555--4.70.52
55557655--5.50.84
56135655--4.71.84
57345655--4.71.03
58385755--5.51.76
59566645--5.30.82
60546555--50.63
61554555-PICCOLE4.80.41
62254756L DX-4.81.72
63465755--5.31.03
64456456--50.89
65355555--4.70.82
66455556--50.63
67466455L SX-50.89
68555545-PICCOLE4.80.41
69577445-PICCOLE5.31.37
70345555--4.50.84
71366555L SX-51.10
72562555F SX-4.71.37
73245755M DXPICCOLE4.71.63
74555656-PICCOLE5.30.52
75545647--5.71.17
76455755-PICCOLE5.70.98
77467565--5.51.05
78455755--5.70.98
79455555-PICCOLE4.80.41
80244745--4.31.63
81555555--50
82342455F SXMEDIE3.81.17
83467565--5.51.05
84455755--5.70.98
85355455-PICCOLE4.50.84
86366565-MEDIE5.71.17

Per ogni carattere sono stati creati dei grafici di frequenza in modo da poter osservare la distribuzione del punteggio ottenuto dai capi valutati (Tabella 3 a-h).

Tabella 3 – Grafici dei risultati per ogni carattere valutato.

Come si può osservare, per la maggior parte dei caratteri la classe a maggior frequenza è generalmente quella del punteggio ideale. Ciò permette di evidenziare che il lavoro di selezione sviluppato fino ad ora è stato positivo nella direzione di strutturare una mammella produttiva e funzionale.

Se, in Tabella 2, si osserva la media di ogni animale, si può notare, inoltre, che la maggior parte dei punteggi si posiziona vicino al valore ideale di 5. Tuttavia, il dato più significativo è la deviazione standard, che valuta quanto i valori del singolo individuo si discostano dalla sua media.

Osservando due soggetti con la stessa media, come ad esempio prendendo due soggetti con una media di 5, come possono essere il soggetto n°24 e quello n°19, guardando la deviazione standard si potrà stimare quanto la loro valutazione sia ottimale, infatti, il primo soggetto ha una deviazione standard di 0, ovvero tutti i caratteri valutati sono ottimi, mentre il secondo ha una deviazione standard di 2,10, ovvero ha valori che si distaccano molto dalla media (solo i valori di attacco e altezza della mammella sono buoni, gli altri si distaccano molto dal valore ideale) (Tabella 4).

Tabella 4 – Esempio di soggetti con uguale media ma deviazioni standard diverse.

N° capoAttacco m.Altezza m.Solco m.Angolo c.Dimenzione c.Posizione c.SvantaggiLupieMediaDEVST
19453738//52.1
24555555//50

Ciò mostra che, seppure vi siano animali che hanno una valutazione molto buona per tutte le caratteristiche morfologiche, vi è ampio spazio per migliorare le caratteristiche della mammella nella popolazione attraverso un processo di selezione genetica opportuno.

La scheda ha inoltre dimostrato di saper fotografare efficacemente la situazione morfologica della razza e di poter essere un ottimo strumento per implementare, nella popolazione, la selezione per migliorare la mammella.

 

Bibliografia

  1. Statuto ASSO.NA.PA. – http://www.assonapa.it/StatutoAssonapaVigente.pdf
  2. Cartellone progetto CHEESR – http://www.assonapa.it/PSRN/CartellonePSRN.pdf
  3. Schema del Progetto – http://www.assonapa.it/PSRN/Progetto%20CHEERS.pdf
  4. Valutazione della morfologia della mammella negli ovini di razza Sarda. Sara Casu. Settore Genetica e Biotecnologie Servizio Ricerca per la Zootecnica AGRIS Sardegna.