Il Parlamento europeo ha adottato oggi la sua posizione sulla proposta di riforma del Regolamento sulle Indicazioni Geografiche. Tra i punti principali: la protezione delle IG anche quando sono utilizzate come ingredienti di alimenti processati, la chiusura dei domini online che utilizzano illegalmente una IG, la velocizzazione del processo di registrazione e più diritti e finanziamenti per i gruppi di produttori riconosciuti.

Dopo l’unanimità raggiunta in Commissione Agricoltura ad aprile 2023, Parlamento europeo ha adottato oggi in plenaria la sua posizione ufficiale in vista dei colloqui sulle nuove norme relative alle indicazioni geografiche dell’UE per i prodotti agricoli.

Secondo la posizione negoziale del PE, approvata con 603 voti a favore, 18 contrari e 8 astensioni, le indicazioni geografiche (IG) – diritti di proprietà intellettuale per prodotti specifici, le cui qualità, caratteristiche o reputazione sono intrinsecamente connesse a fattori naturali e umani legati al loro luogo di origine – dovrebbero essere meglio protette online.

I domini che abusano del nome di un’IG dovrebbero essere automaticamente chiusi o assegnati a un gruppo di produttori che utilizza l’IG in modo legale. A questo scopo, l’Ufficio europeo per la proprietà intellettuale (EUIPO) dovrebbe sviluppare un sistema di allarme per combattere la contraffazione online delle indicazioni geografiche.

Il Parlamento chiede che le IG siano meglio protette anche nel caso di alimenti processati. Gli alimenti processati che contengono un ingrediente IG non dovrebbero infatti poter essere denominati con il nome dell’IG, a meno che non sia consentito direttamente dai produttori di quel specifico alimento IG.

Secondo i deputati dell’europarlamento, la registrazione delle IG dovrebbe essere più rapida. La Commissione dovrebbe impiegare al massimo cinque mesi per registrare una nuova IG. Le autorità nazionali dovrebbero gestire la maggior parte delle richieste di modifica, senza alcun intervento da parte della Commissione. Secondo i deputati, la Commissione ha un’esperienza unica nel settore agricolo e dovrebbe quindi continuare ad amministrare il sistema delle IG, piuttosto che l’EUIPO.

Infine, i deputati sostengono che i gruppi di produttori riconosciuti dovrebbero ottenere maggiori diritti e risorse. Dovrebbero essere incaricati di stabilire le condizioni minime per l’uso di una denominazione IG e di controllare l’utilizzo corretto delle indicazioni. I gruppi di produttori riconosciuti dovrebbero anche ricevere contributi finanziari obbligatori da tutti i produttori.

L’iter legislativo vede come relatore l’europarlamentare italiano Paolo De Castro che ha dichiarato: “Il testo di oggi rappresenta una rara buona notizia per i nostri agricoltori poiché va a sostenere un sistema agroalimentare più competitivo, sostenibile e integrato, a beneficio delle nostre aree rurali. La posizione del Parlamento vuole essere un’evoluzione del sistema delle Indicazioni Geografiche, che ha un valore di circa 80 miliardi di euro per l’UE ed è riconosciuto a livello mondiale, come garanzia dell’eccellenza del settore agroalimentare UE. Le Indicazioni Geografiche non rappresentano solo un nostro patrimonio economico e sociale, ma sono anche uno strumento fondamentale in grado di creare valore economico senza la necessità di investire fondi pubblici. Grazie al voto di oggi, abbiamo la grande possibilità di raggiungere un accordo ambizioso con il Consiglio su un sistema di IG più forte, che possa davvero rispondere alle esigenze dei nostri produttori.

Una volta che anche il Consiglio avrà adottato la sua posizione, inizieranno i negoziati con i Paesi EU per raggiungere un accordo sul testo finale della legislazione.

Baldrighi (Presidente Origin Italia): “La proposta del Parlamento guarda ad un serio sviluppo delle Indicazioni Geografiche”

“L’impegno di Origin Italia è stato determinante per modificare la proposta della Commissione Europea riuscendo, anche attraverso Origin EU, a far raccogliere le esigenze del settore e i potenziali pericoli che sarebbero scaturiti dall’adozione di alcune disposizioni normative che inizialmente il testo conteneva – spiega Cesare Baldrighi, Presidente di Origin Italia – nella fase dei Triloghi chiediamo il massimo impegno da parte del Governo italiano, in particolare del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida che su questi temi ha già mostrato molta sensibilità, e da parte nostra garantiamo l’appoggio più convinto della nostra associazione e di tutti i suoi Consorzi soci”.