Introduzione

La redditività di una linea vacca-vitello dipende fortemente dall’efficienza dei programmi riproduttivi implementati. Lo sviluppo di protocolli per sincronizzare gli eventi fecondativi hanno concesso vantaggi dal punto di vista organizzativo e della manodopera, rendendo non più necessaria l’individuazione del comportamento estrale. Tuttavia, osservare la manifestazione estrale prima della FA assicura che la bovina abbia risposto correttamente ai protocolli di sincronizzazione e sia in estro al momento dell’intervento. Gli attuali protocolli di sincronizzazione possono, inoltre, indurre ovulazione senza stimolare la manifestazione estrale e ciò è ritenuto responsabile di minori percentuali di gravidanze. La motivazione potrebbe essere rappresentata da concentrazione insufficiente di estrogeni, responsabili della preparazione dell’ambiente uterino al trasporto spermatico ed alla sopravvivenza del conceptus.

In uno studio condotto su manze da carne, gli animali che manifestavano estro entro le 24 ore dalla Fa programmata mostravano maggiore diametro del follicolo preovulatorio, concentrazione di estrogeni e percentuale di gravidanza, rispetto alle manze che non manifestavano comportamento estrale. Risultato simile è riportato per le vacche. Altri studi, però, non hanno riportato differenza alcuna. A causa dei dati contrastanti, si propone una meta analisi volta ad analizzare l’influenza dell’individuazione dell’estro prima della FA programmata sul tasso di gravidanza, all’interno dei 5 programmi più diffusi di sincronizzazione/induzione dell’ovulazione, sia in manze sia in vacche da carne.

Il primo estro fertile compare dopo il parto, trascorsi all’incirca 40-60 giorni, ma la durata di questo intervallo è fortemente influenzata dal regime alimentare. Il secondo obiettivo del presente lavoro è stato condurre una meta analisi dei dati riproduttivi di diversi animali, in stagioni successive, al fine di determinare la ripetibilità dell’espressione estrale e l’influenza di diversi fattori ambientali su tale parametro.

Materiali e metodi

Soddisfacevano i criteri di inclusione quei lavori che facevano uso di 1 dei 5 protocolli di sincronizzazione più diffusi, che prevedevano l’esecuzione della FA con seme commerciale, a tempo programmato alla fine del protocollo medesimo e che fornivano informazioni sull’esito della FA. Erano inclusi 22 studi per un totale di 10116 osservazioni.

I protocolli utilizzati erano i seguenti:

  • CO-Synch:
    • Giorno -7: 100μg di GnRH
    • Giorno 0: 25 mg di PG
    • 48 h dopo PG: FA programmata + 100μg di GnRH
  • Co-Synch 7 giorni + CIDR
    • Giorno -7: 100μg di GnRH + inserimento CIDR
    • Giorno 0: rimozione del CIDR + 25 mg di PG
    • 60 ± 2 ore per le vacche / 56 ± 2 ore per le manze, dopo rimozione CIDR: FA programmata + 100μg di GnRH
  • Co-Synch 5 giorni + CIDR
    • Giorno -5: inserimento CIDR + 100μg di GnRH
    • Giorno 0: rimozione del CIDR + 25 mg di PG
    • 72 ± 2 ore dopo rimozione CIDR: FA programmata + 100μg di GnRH
  • PG 6 giorni + CIDR
    • Giorno -9: 25 mg di PG
    • Giorno -6: 100μg di GnRH + inserimento CIDR
    • Giorno 0: 25 mg di PG + rimozione CIDR
    • 66 ± 2 ore per le manze / 72 ± 2 ore per le vacche, dopo rimozione CIDR: FA programmata + 100μg di GnRH
  • CIDR 14 giorni
    • Dal giorno -30 al giorno -16: inserimento CIDR
    • Giorno 0: 25 mg di PG
    • 66 ± 2 ore per le manze / 72 ± 2 ore per le vacche dopo la PG: FA programmata + 100μg di GnRH

La diagnosi di gravidanza era effettuata circa 30-60 giorni dopo la FA.

Risultati

La meta analisi indicava un miglioramento medio complessivo di circa il 27% (P< 0.01) nel tasso di gravidanza ottenuto dopo FA a tempo programmato, negli animali che manifestavano comportamento estrale, rispetto ai controlli (nessuna manifestazione). Nessuna differenza era individuabile tra i diversi protocolli impiegati, così come nel caso di suddivisione degli animali in base all’età. L’interazione tra età e protocollo utilizzato, invece, restituiva un effetto sul tasso di gravidanza. Le manze tendevano a rimanere gravide più facilmente in seguito all’utilizzo del protocollo CO-Synch (P<0.04) mentre per le vacche il protocollo di maggior successo era il CIDR 14 giorni (P<0.005). Per quanto riguarda la ripetibilità, non si evidenziava tale caratteristica nell’espressione dell’estro in stagioni riproduttive successive: la correlazione tra il primo ed il secondo anno di osservazione era, infatti, solamente 1.6%. I fattori che, al contrario, esercitavano influenza sull’espressione del comportamento estrale erano rappresentati dal BCS e dalla presenza o assenza di attività ciclica prima dell’inizio del programma di sincronizzazione. Un BCS (per razze da carne) inferiore a 4 era correlato negativamente all’espressione dell’estro dopo il trattamento. Le bovine non cicliche al momento dell’inizio del programma di sincronizzazione tendevano a rispondere positivamente ed a manifestare estro, rispetto alle bovine già cicliche (P=0.03; 78 ± 5% versus 70 ± 5%, rispettivamente).

Discussione

I risultati della meta analisi dimostrano l’importanza della manifestazione estrale nei protocolli di sincronizzazione, per assicurare il successo riproduttivo. Probabilmente le modificazioni che si verificano all’interno del tratto riproduttivo sono tanto più efficaci nell’assicurare una buona fertilità, quanto più alto è il livello di estrogeni circolanti. Tale classe ormonale assicura il trasporto spermatico al momento dell’estro, attraverso un cambiamento nella viscosità del muco cervicale ed incrementando la contrattilità della muscolatura liscia uterina. E’ stata anche osservata diminuzione del pH uterino da 7.0 a 6.7 in fase estrale, con ritorno a 7.0 in concomitanza con l’ovulazione. Le secrezioni oviduttali sono costituite da glicoproteine specifiche dell’ovidutto e glicosaminoglicani; la loro produzione massima si ha proprio in corrispondenza dell’estro. Da studi in vitro si conferma che esse svolgono un ruolo fondamentale nei processi di capacitazione degli spermatozoi, di fertilizzazione, di facilitazione della reazione acrosomiale, di espansione delle cellule del cumulo che circondano l’oocita bovino ed infine nelle prime fasi di sviluppo e sopravvivenza dello zigote.

Gli estrogeni potrebbero esercitare una forte influenza anche sulla formazione e sulla funzionalità del corpo luteo, dopo l’ovulazione. Le secrezioni follicolari di estradiolo, infatti, guidano la proliferazione delle cellule della granulosa, a loro volta precursori di una parte della popolazione di cellule luteali e responsabili dell’80% della produzione totale di progesterone nel corpo luteo maturo.

La mancanza di ripetibilità di anno in anno nella tendenza a manifestare il comportamento estrale suggerisce che altri fattori, quali quelli di natura ambientale e gestionale, sono più importanti della genetica. L’intervallo parto-primo estro può essere influenzato da: stato nutrizionale, presenza di un vitello, età, distocia pregressa. In questo studio, così come riportato in letteratura, la condizione corporea è in grado di influenzare l’espressione dell’estro; bovine con stato di nutrizione scadente tendono a mostrare meno intensamente i segni estrali. Si suppone, infatti, che la funzione riproduttiva abbia importanza secondaria nell’ordine di ripartizione dell’energia e dei nutrienti disponibili nell’organismo, per cui il successo riproduttivo dipende in buona parte dalla condizione corporea al momento del parto e dalla disponibilità alimentare nelle settimane successive.

Le bovine in anestro al momento di inizio del trattamento manifestavano estro più evidente rispetto alle corrispettive cicliche, rispondendo meglio al protocollo. Quando gli animali trattati si trovavano tra il giorno 15 e 17 del ciclo estrale all’inizio del trattamento, sia la somministrazione di GnRH sia di PG non esercitavano la massima efficacia. Il GnRH non è sufficiente ad indurre ovulazione quando l’animale si trova nella fase di regressione del follicolo dominante. Inoltre l’induzione dell’ovulazione di un follicolo dominante appartenente alla prima ondata esita in un tasso di gravidanza minore rispetto a quello ottenuto da un follicolo dominante della seconda ondata. Alcuni Autori sostengono che l’inizio del programma Ovsynch nella fase tardiva del ciclo estrale comporta regressione precoce del corpo luteo e manifestazione di estro già prima della seconda somministrazione di GnRH mentre l’avvio alla sincronizzazione durante il metaestro non permette l’induzione dell’ovulazione e la sincronizzazione di una nuova ondata follicolare da parte del GnRH. Poiché le bovine cicliche al momento dell’ingresso nel programma di sincronizzazione potrebbero trovarsi in qualsiasi stadio del ciclo estrale, potrebbero non rispondere appropriatamente al trattamento.

Conclusione

Sia le manze sia le vacche individuate in estro al momento dell’inseminazione programmata hanno probabilità maggiore di gravidanza. Sembra che la ripetibilità del parametro “manifestazione dell’estro” in seguito a programma di sincronizzazione sia minima. La gestione della mandria ha invece un ruolo fondamentale nel determinare l’intensità delle manifestazioni estrali, assieme alla condizione corporea ed alla presenza/assenza di attività ciclica ovarica al momento di ingresso nel gruppo trattamento. L’inclusione delle strategie per l’individuazione dell’estro all’interno dei programmi per l’inseminazione programmata dovrebbe essere valutata per la previsione dei tassi di gravidanza.

Expression of estrus before fixed-time AI affects conception rates and factors that impact expression of estrus and the repeatability of expression of estrus in sequential breeding seasons. 

Richardson B.N. et al.

Animal reproduction Science 166 (2016) 133-140

DOI: http://dx.doi.org/10.1016/j.anireprosci.2016.01.013