In questi giorni è stato pubblicato il DM Masaf n. 0235541 del 27/05/2024 con il quale la pecora “Quadricorna” viene ufficialmente riconosciuta come “razza“. Allegato all’atto è stato definito e approvato anche lo “standard di razza”. Scopriamone insieme le principali caratteristiche.

Origini e diffusione

La popolazione ovina denominata Pecora Quadricorna dal 2006 era stata iscritta nel Registro Volontario Regionale istituito dalla Legge Regionale 1° marzo 2000 n. 15 “Tutela delle risorse genetiche autoctone di interesse agrario” e dal 2018 all’Anagrafe Nazionale prevista dalla L. 1 94/2015, ma risultava ancora priva del Libro Genealogico. A seguito delle ricognizioni svolte nel territorio della regione Lazio, la consistenza di questi ovini risulta essere, attualmente, di circa 60 capi. Nel territorio regionale esistono due nuclei principali iscritti alla Rete di conservazione e sicurezza, istituita dalla L.R. 15/2000, situati rispettivamente nel comune di Monte San Giovanni Campano e di Amaseno della provincia di Frosinone; altri soggetti sono presenti anche nella Valle di Comino (FR) e distribuiti in più allevamenti.

Il contesto nel quale sono stati rinvenuti questi ovini policeri, presenta proprie peculiarità ed è stato storicamente caratterizzato dalla Piccola Transumanza (detta anche verticale), favorita dalla vicinanza tra i pascoli estivi e quelli invernali. Alcuni soggetti vengono ancora condotti in estate, sui pascoli di Prati di Mezzo, nel territorio del comune di Picinisco (FR). I pascoli estivi sono sul confine con il Molise. In territorio campano sono stati rinvenuti alcuni soggetti morfologicamente simili a quelli allevati nel frusinate.

Nel territorio di diffusione della Pecora Quadricorna, era ancora presente, agli inizi degli anni Ottanta, la razza Appenninica e rappresentata la Massese. È quindi possibile ipotizzare che nel tempo si siano create connessioni genetiche tra queste razze e le popolazioni locali. Il ceppo originario è quello degli ovini tipici dell’area mediterranea ed è riconducibile all’ovino di Siria descritto dal Sanson, dal Lemoigne e dal Marchi, autorevole zootecnico che ha condotto approfonditi studi su crani di ovini policeri (per approfondire consigliamo una pubblicazione realizzata da Arsial che rendiamo disponibile QUI).

Caratteri Tipici della popolazione

Taglia: media o medio grande.

Cute: presenta pigmentazione più o meno estesa. La testa ha cute sempre pigmentata anche se alle volte la pigmentazione interessa solo piccole porzioni.

Vello: lungo, frequentemente pigmentato, da semiaperto a semichiuso, il collo, il ventre e gli arti sono privi di lana.

Testa: caratterizzata da policerismo. Corna in numero di 4 alle volte di 3 o più raramente 5, le superiori sono sempre più lunghe e di maggior diametro. Le corna sono frequentemente irregolari, alle volte, specie nei maschi, spiralate (le superiori con spirale allungata) e a base il più delle volte ellittica con lembo inferiore tagliente e superiore ottuso. Le inferiori, più piccole e alle volte mobili. Alcuni soggetti presentano corna unite alla base e poi divise, altri hanno corna che paiono già separate alla base. I maschi hanno corna di maggiori dimensioni. Alcuni esemplari sono apparentemente privi di corna; queste in alcuni casi sono mobili e possono distaccarsi. Il cranio è dolicocefalo, con fronte piatta e nasali arcuati a volta ogivale e con leggera depressione alla radice del naso; i padiglioni auricolari sono pendenti o portati orizzontalmente.

Collo: di media lunghezza, privo di lana

Tronco: la conformazione generale del tronco allungato e con modesti diametri trasversali; nei maschi il torace è più ampio. Il ventre per lo più è sprovvisto di lana. La coda è lunga e coperta di lana.

Arti: lunghi, sottili ma robusti, di media lunghezza, con unghielli forti e in molti casi lunghi. È evidente un marcato dimorfismo sessuale: i maschi hanno corna di maggiori dimensioni e un maggiore sviluppo somatico rispetto alle femmine.

Mammelle: ben attaccate.

La dolicocefalia, il profilo del cranio e la particolare conformazione della scatola cranica, costituiscono comunque gli elementi somatici di maggior importanza nel riconoscimento dei capi.

Caratteri biometrici

Difetti morfologici e genetici comportanti l’esclusione dal Libro Genealogico

Comportano l’esclusione dal L.G.:

  • Ernia ombelicale.
  • Difetti di dentizione: enognatismo e prognatismo.
  • Criptorchidismo anche monolaterale.
  • Ermafroditismo.
  • Le anomalie a base ereditaria mendeliana certa.

Prodotti

I prodotti ottenibili da questa popolazione sono latte, derivati del latte e carne (agnelli).

Un particolare ringraziamento a Roberto Dalia ed Elena Senatore per la gentile concessione del materiale fotografico.