Origine
La pecora Sarda è autoctona della Sardegna, dove storicamente ha sempre avuto una notevole importanza culturale ed economica ed è una delle razze ovine più antiche tra quelle allevate nei paesi europei. Si ritiene che discenda dal muflone selvatico, ancora molto presente sulle aree montuose dell’isola. In passato veniva anche suddivisa in tre tipi morfologici di: a) Pianura, di maggiore taglia; b) Collina di media taglia; c) Montagna di piccola taglia. Tale distinzione è stata poi definitivamente abbandonata con l’attuazione di programmi selettivi che ne hanno uniformato lo standard morfologico. Alla fine del XIX secolo e nei primi anni del secolo scorso, furono attuati diversi tentativi per migliorare questa razza attraverso l’introduzione di arieti Mérinos o merinizzati. Tali incroci furono effettuati, nel tempo ed in varie riprese, su un numero limitato di greggi, dando sempre risultati negativi nei riguardi della produzione di latte, che è la sua attitudine principale. Pertanto, a seguito di tali insuccessi, l’attenzione degli allevatori fu rivolta verso la selezione che cominciò a svilupparsi dal 1927 con le prime prove di mungitura, con l’istituzione nel 1928 del Libro Genealogico a livello provinciale, e con l’attuazione dei primi controlli funzionali. L’attività di miglioramento genetico fu poi favorita dalla costituzione dell’Ovile Sardo.
Ad oggi la Sarda è una delle migliori razze ovine ad attitudine latte tra quelle allevate in Europa e nel bacino del Mediterraneo.
Associazione allevatori
Nel 1960 è stata fondata l’Associazione Nazionale della Pastorizia (ASSO.NA.PA.) con sede in Roma. È l’organismo incaricato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali alla gestione dei Libri Genealogici Nazionali delle razze ovine e caprine finalizzati al miglioramento genetico ed alla conservazione delle rispettive popolazioni.
Consistenza
La popolazione della razza Sarda allevata in Italia è di circa 3.500.000 capi; oltre alla Sardegna (zona di origine) è ampiamente diffusa su tutto il territorio nazionale con prevalenza al centro-sud. Per le sue peculiarità e la spiccata attitudine alla produzione di latte ha trovato diffusione anche in altri paesi europei e del bacino del Mediterraneo. Gli arieti della razza frequentemente vengono utilizzati per migliorare la produzione di latte di altre popolazioni ovine sia nazionali che estere attraverso la tecnica dell’incrocio.
I capi attualmente iscritti al Libro Genealogico sono 218.332 (7.788 arieti e 210.544 pecore) distribuiti in 698 allevamenti come evidenziato nella tabella di seguito riportata.
Caratteri Morfologici
Taglia: media
Testa: distinta, leggera, solitamente un po’ allungata, con profilo rettilineo o leggermente montonino nei maschi, con faccia uniformemente bianca con espressione vivace; le orecchie sono di media grandezza o piccole, mobili, portate orizzontalmente e talvolta anche un po’ pendenti; corna assenti nelle femmine o poco sviluppate, assenti o rudimentali nei maschi.
Collo: ben unito alle spalle e al petto, lungo ed esile nelle femmine, più forte e robusto nei maschi.
Tronco: allungato e di forma tronco-conica; garrese ben serrato, leggermente pronunciato e piuttosto affilato nella pecora, più muscoloso nell’ariete; torace profondo e leggermente piatto; dorso forte e dritto; linea superiore corretta; lombi larghi e robusti, allineati con il dorso; ventre capace, arrotondato e ben modellato; fianchi pieni, larghi e profondi; groppa è leggermente spiovente, più lunga che larga; coda esile e lunga.
Mammella: sferica, larga, ben sostenuta, forte negli attacchi, con tessitura morbida, spugnosa, quasi floscia dopo la mungitura, capezzoli proporzionati e ben diretti.
Vello: bianco, aperto, costituito da bioccoli appuntiti, esteso fino a metà dell’avambraccio e poco sopra il garretto.
Pelle e pigmentazione: sottile, elastica e di colore bianco rosato, talora con lieve picchiettatura nera o marrone sulla testa, negli arti ed in genere nelle parti prive di lana.
Non sono ammessi: lana merinizzata, vello nero o marrone.
Caratteri produttivi
La selezione è orientata all’esaltazione dell’attitudine alla produzione del latte sotto l’aspetto quantitativo e qualitativo e al miglioramento delle caratteristiche della mammella per facilitare la mungitura meccanica. La produzione media di latte per i capi iscritti (al netto del latte poppato dall’agnello) è di 158 litri per le primipare (lattazione convenzionale 100 giorni) e di 225 litri per le pluripare (lattazione convenzionale 180 giorni). La percentuale media di grasso nella lattazione è del 6% e quella delle proteine del 5,3%. Il latte viene per la gran parte trasformato in importanti DOP (Denominazione di Origine Protetta) come il Pecorino Romano, il Fiore Sardo, il Pecorino Sardo, e altri pecorini con denominazioni regionali.
La produzione di carne è garantita in modo prevalente da agnelli da latte, del peso di circa 10 kg (o inferiori) oppure da agnelli macellati a pesi superiori in funzione delle realtà locali. Il peso degli agnelli è di kg 3,8-3,5 alla nascita, kg 35,3-26,9 a 6 mesi, kg 44,6-32,5 ad un anno, rispettivamente per i maschi e per le femmine. Come nel caso del latte anche per la commercializzazione degli agnelli esistono dei Consorzi di tutela IGP (Identificazione Geografica Protetta) che ne garantiscono la tracciabilità, la qualità e nel contempo la valorizzazione economica (Agnello di Sardegna IGP, Abbacchio Romano IGP e Agnello del Centro Italia IGP).
La produzione media annuale di lana è di 2,5 kg per gli arieti e 1,1 kg per le pecore di qualità grossolana.
Caratteri riproduttivi
La razza Sarda presenta cicli estrali durante quasi tutto l’anno, con un breve intervallo di anaestro. L’età media al primo parto è di 15 mesi. Si ottiene di solito un parto all’anno con un tasso di gemellarità del 20-25% in funzione dell’ordine di parto e del sistema di allevamento.
Miglioramento genetico
Lo schema di selezione della razza Sarda è finalizzato al miglioramento delle performance produttive per il latte, sia in termini quantitativi che qualitativi, al miglioramento delle caratteristiche della mammella sia dal punto di vista funzionale (mungitura meccanica) che sanitario e della resistenza genetica alla Scrapie. Fondamentale è anche la caratterizzazione morfologica per evitare la riproduzione di soggetti che non rispettano lo standard di razza o che esplicitano difetti trasmissibili geneticamente.
In merito al miglioramento genetico perseguito in Italia dalla razza Sarda è stata raggiunta una posizione preminente tanto da suscitare l’interesse degli altri Paesi del Bacino del mediterraneo anche per la sua capacità di utilizzare area marginali e ambienti siccitosi.
Prospettive future:
- applicare uno schema di selezione genomico che permetterà di integrare le informazioni fenotipiche e genealogiche con quelle molecolari (genotipi) al fine di predire il valore genetico/genomico dei candidati alla selezione (Allevamento genomico presso l’Azienda di AGRIS-Sardegna in Monastir CA).
- velocizzare il progresso genetico ottimizzando, attraverso la diffusione della fecondazione artificiale, l’utilizzo degli arieti miglioratori (Centro arieti razza Sarda di Asso.Na.Pa Bonassai).
Indice di selezione genetica
L’indice di selezione per i riproduttori della razza ovina Sarda è chiamato Indice Genetico Latte, viene calcolato mediante Blup Animal Model e ha il pregio di indicizzare contemporaneamente i riproduttori di entrambi i sessi. La valutazione genetica è annuale (mese di ottobre) e viene effettuata in concomitanza della stagione dei parti autunnali, per fornire agli allevatori lo strumento per la scelta dei futuri riproduttori.