Auguri di buon lavoro al Governo e ai nuovi parlamentari sardi. L’appello del Consorzio: “Pecorino Romano fondamentale per l’economia della Sardegna, urgono interventi contro il caro energia e per garantire ricambio generazionale”

La situazione  del caro energia è drammatica per l’intera filiera, per i trasformatori che vedono raddoppiati i costi di produzione e quadruplicate le bollette, e per gli allevatori che devono vedersela con i costi in continuo aumento di gasolio, mangimi e concimi. Perciò Maoddi lancia ancora l’SOS alla politica: i caseifici sono grandi consumatori di energia, basta pensare agli impianti frigorifero e di trasformazione del latte, ma non ricevono contributi o sgravi come le imprese classificate come energivore.

Inoltre il Consorzio lancio l’appello per istituire delle politiche per il ricambio generazionale. Altro tema che il presidente del Consorzio chiede di affrontare immediatamente, con in prima linea il neo ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, è quello del ricambio generazionale nelle aziende del comparto. Servono giovani, serve manodopera, serve incentivare i ragazzi, motivarli a restare per portare avanti realtà che altrimenti rischiano davvero di finire fra qualche anno.

Come sappiamo i numeri del comparto del Pecorino Romano sono importanti; è il formaggio di latte di pecora DOP più importante sia in termini quantitativi che di valore generato, viene prodotto per il 94% in Sardegna e per il restante 6% fra Lazio e Provincia di Grosseto. Nel sistema delle DOP rappresenta il 52% dei formaggi ovini in Europa e l’80% in Italia. Il suo sistema produttivo coinvolge 12.000 aziende zootecniche, circa 25.000 addetti complessivi e 40 caseifici produttori. Il valore annuale al commercio è attualmente di 600 milioni di euro: nell’ultima campagna sono stati lavorati oltre 190 milioni di litri di latte per 32.600 tonnellate di prodotto, ovvero 1 milione e 170mila forme sul mercato.

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