Uno studio ha valutato come le variazioni del contenuto di fibra nella dieta hanno influito sui modelli alimentari delle capre da latte, con la maggior parte degli adattamenti osservati quando il contenuto di fibra veniva ridotto rispetto a quando veniva aumentato. Tali effetti asimmetrici della dieta dovrebbero essere tenuti in considerazione quando si utilizzano i modelli di alimentazione come metodica per fenotipizzare i piccoli ruminanti.

La composizione della dieta può influenzare l’ingestione giornaliera di alimento dei piccoli ruminanti come le capre. Tuttavia, anche quando non si verificano cambiamenti nell’ingestione giornaliera, il comportamento alimentare degli animali può cambiare come conseguenza dei cambiamenti nella dieta.

Le capre mostrano, infatti, un comportamento alimentare estremamente adattabile sia alla brucatura che al pascolamento come è possibile osservare in natura. Come molte specie di ruminanti, i loro modelli alimentari variano nel corso della giornata e sono influenzati dalla disponibilità stagionale di foraggio. Il comportamento alimentare e i modelli alimentari sono stati ampiamente studiati nei monogastrici, come ratti, maiali e nel pollame. Nei ruminanti, il comportamento alimentare è stato studiato di meno (principalmente nei bovini) e talvolta solamente con l’alimentazione a base di concentrato valutata nel dettaglio. Le capre da latte allevate in condizioni commerciali sono spesso stabulate al chiuso con una dieta che prevede una razione mista; inoltre, il loro comportamento alimentare non ha ricevuto molta attenzione da parte della comunità scientifica. Per le vacche sono stati riportati modelli alimentari riguardanti il tempo trascorso alla mangiatoia, sebbene questo metodo possa stimare le assunzioni individuali solo presumendo che le frequenze di alimentazione siano simili per tutte le vacche. I cambiamenti nei modelli alimentari delle vacche da latte sono stati studiati in seguito a specifiche problematiche metaboliche e, come anche molte specie di monogastrici, le vacche da latte mostrano delle variazioni nel loro comportamento alimentare e questa variabilità è più evidente tra gli individui anziché all’interno dei singoli individui.

Nelle capre da latte, esistono prove che suggeriscono che il comportamento alimentare dei singoli animali è relativamente stabile da una lattazione all’altra. Nelle capre da latte con ingestioni giornaliere simili, è stata osservata una variabilità nei modelli di alimentazione: alcune consumavano pochi ma abbondanti pasti, mentre altre raggiungevano la stessa ingestione giornaliera con periodi di alimentazione più brevi ma frequenti. Differenze individuali relative alla robustezza dell’animale, definita come la capacità di mantenere le funzioni vitali di fronte ad ambienti proibitivi, sono state individuate anche in questa specie quando esposta a difficoltà alimentari estreme. Anche gli studi sugli effetti della composizione della dieta sul comportamento alimentare dei ruminanti sono stati condotti principalmente nei bovini. È stato riscontrato che diverse diete influiscono sul comportamento alimentare e sui modelli di ruminazione nei manzi. Nelle vacche da latte, la dimensione dei pasti diminuiva e la frequenza dei pasti aumentava quando aumentava il rapporto tra foraggio e concentrato della dieta.

La percentuale di foraggio grossolano influisce anche sul tempo a disposizione dalle vacche da latte, le quali trascorrevano un minor tempo sdraiate e ruminavano maggiormente in piedi quando il contenuto di fibra della dieta era elevato. Poche indagini sono state condotte sui piccoli ruminanti dai quali è risultato che un aumento della velocità di alimentazione e dei tempi di alimentazione più brevi mettendo a confronto le capre alimentate con una dieta povera di fibre con quelle alimentate con una dieta ricca di fibre. In una review sul comportamento alimentare delle capre, sono stati descritti diversi metodi per misurare o stimare il comportamento alimentare durante il pascolo e al momento della stabulazione al chiuso, ma senza menzionare gli effetti della dieta. Le differenze individuali nel comportamento alimentare delle capre e gli effetti sui modelli alimentari dei cambiamenti della composizione della dieta hanno ricevuto pochissima attenzione da parte della comunità scientifica.

La capacità di adattarsi a improvvisi cambiamenti della dieta ha implicazioni pratiche, poiché l’interruzione delle forniture di ingredienti per mangimi può dare origine a cambiamenti anche bruschi. Le singole capre possono rispondere in modo diverso a ciò, ed è stato suggerito che le caratteristiche comportamentali associate al comportamento alimentare nei ruminanti possano riflettere la capacità dell’animale di far fronte ai cambiamenti nell’ambiente in cui vive. Pertanto, fenotipizzare le capre sulla base del loro comportamento alimentare quando il contesto nutrizionale cambia può potenzialmente fungere da indicatore della capacità di adattamento e di resilienza, con quest’ultima che rispecchia un’elevata probabilità di completare diverse lattazioni. Per trasformarlo in una metodica applicabile, abbiamo bisogno di saperne di più su come il comportamento alimentare e i modelli alimentari delle capre vengono influenzati dai cambiamenti ambientali, come l’aggiunta di più o meno fibra nella dieta. Serment e Giger-Reverdin hanno studiato i cambiamenti del modello alimentare nelle capre che sono state gradualmente fatte passare da una razione mista totale (TMR) contenente il 35% di concentrato a TMR contenenti il 20% o il 50% di concentrato. Gli autori hanno scoperto che le capre che sono passate alla dieta con elevato contenuto di concentrato, e quindi con un basso contenuto di fibra, diminuivano la durata del primo accesso al cibo quando veniva distribuito alimento fresco, cosa che nel tempo ha portato ad una diminuzione dell’assunzione complessiva di DM da parte delle capre con una dieta a basso contenuto di fibre. Non sono stati osservati cambiamenti nei diversi parametri del comportamento alimentare negli animali che ricevevano un elevato contenuto di fibre. Lo studio di Serment e Giger-Reverdin ha utilizzato una piccola coorte costituita da capre fistulate stabulate individualmente come parte di un’indagine sui fattori coinvolti nell’acidosi ruminale subacuta. In uno studio pubblicato a luglio 2021 su Animal sono stati confrontati i modelli di alimentazione delle capre nel contesto di un ambiente sociale e con bassi rischi di SARA. Ciò è stato ottenuto impiegando diete meno estreme di quelle utilizzate da Serment e Giger-Reverdin, con contenuti di sostanza secca simili e somministrate ad una coorte più ampia di capre da latte (senza fistola) in un contesto di socialità. In condizioni immutabili, il comportamento alimentare delle capre da latte è relativamente costante, consentendo ai ricercatori di studiare l’effetto di un cambiamento nella dieta senza alcun cambiamento nel contesto sociale delle singole capre. Inoltre, King ha mostrato che nelle vacche da latte il comportamento alimentare può essere studiato in individui tenuti in un contesto di socialità. Questo studio mirava a indagare se e come le capre riescono ad adattare i loro modelli alimentari individuali ad un quantitativo maggiore o minore di fibra alimentare entro un intervallo che difficilmente possa causare problemi metabolici. Basandosi sulla letteratura sopra citata, i ricercatori si aspettavano che, nelle capre, un aumento del contenuto di fibra alimentare avrebbe portato a pasti più piccoli ma più frequenti e ad un aumento del tempo totale di alimentazione, rispetto a quanto succederebbe con la somministrazione di una dieta povera di fibre.

Capre da latte (N = 32) a fine lattazione e ad inizio gestazione sono state suddivise in otto gruppi formati da quattro capre e ciascun gruppo comprendeva tutte le combinazioni di razza (Camosciata delle Alpi e Saanen) e il numero di lattazioni (1 e 2).

Ogni capra aveva accesso alla propria mangiatoia individuale, posta su una bilancia con registrazione automatica dei dati. Tutte le capre sono state alimentate con la stessa razione mista totale (TMR; 30% di concentrato e 44.6% di NDF sulla DM) ad libitum per un periodo di controllo della durata di 22 giorni. Utilizzando gli stessi ingredienti alimentari, a metà dei gruppi è stata successivamente offerta una dieta ad elevato contenuto di fibra (20% di concentrato; 47.3% di NDF) e all’altra metà una dieta a basso contenuto di fibra (40% di concentrato; 41.5% di NDF) per un periodo di trattamento della durata di 16 giorni. I modelli alimentari giornalieri (frequenza, durata e dimensione dei pasti, velocità di alimentazione, assunzione giornaliera di alimento e tempo di alimentazione giornaliero) sono stati calcolati per ciascun animale utilizzando come parametro un pasto di 8 minuti. Gli ultimi 10 giorni di ciascun periodo di studio (controllo e trattamento) sono stati utilizzati per calcolare le medie dei singoli periodi e le differenze individuali tra i due periodi. Durante il periodo di controllo, le capre hanno effettuato in media 12.1 ± 0.49 pasti al giorno, ingerendo 4.2 ± 0.10 kg di TMR fresca al giorno. Quando la razione è stata cambiata, tutti i parametri del comportamento alimentare, tranne la dimensione dei pasti, sono cambiati in modo asimmetrico per le capre che seguivano le due diete. Le capre alimentate con la dieta ad alto contenuto di fibra hanno diminuito la frequenza dei pasti del 10% e il primo pasto dopo la distribuzione del cibo è durato l’11% in più, con una riduzione del 9% della velocità di alimentazione e nessuna variazione significativa dell’ingestione giornaliera di alimento e del tempo di alimentazione giornaliero. Le capre alimentate con la dieta a basso contenuto di fibre non hanno modificato in modo significativo la frequenza dei pasti o la loro dimensione, ma i cambiamenti complessivi hanno comunque portato a un aumento del 9% dell’ingestione giornaliera di alimento. Con la dieta a basso contenuto di fibre, le capre sono state in grado di aumentare la loro velocità di alimentazione di un terzo, con conseguente riduzione della durata dei pasti, diminuendo così il tempo di alimentazione giornaliero del 13%. Le capre adattano il loro comportamento alimentare alla percentuale di fibra nella dieta offerta, con maggiori cambiamenti quando il contenuto di fibra è diminuito, cosa che deve essere tenuta in considerazione quando si confrontano i fenotipi e l’adattabilità dei piccoli ruminanti a diete diverse.

Il presente articolo è una sinossi della ricerca Nielsen, B. L., Cellier, M., Duvaux-Ponter, C., & Giger-Reverdin, S. (2021). Dairy goats adjust their meal patterns to the fibre content of the diet. Animal15(7), 100265.