Fu Luigi Veronelli, grande giornalista e innovatore nella cultura enogastronomica italiana, ad inventare la De.Co, Denominazione comunale, come strumento di marketing territoriale per valorizzare produzioni agricole e artigianali tipiche di un territorio. Cercò anche di supportare fortemente Sindaci e amministratori locali nell’uso di tale registrazione, per uno sviluppo del territorio non solo interno ma anche verso l’esterno. Adottate oggi da oltre 400 comuni italiani, le De.Co sono state istituite con una legge del 1990, anche se è dal 2002 che sono regolamentate da un provvedimento dell’Anci che ha reso il processo più snello.
Non solo prodotti, la De.Co può tutelare ricette, feste locali, tradizioni o terreni caratteristici, come ad esempio sancito dal Comune di Torino dal 2021. La denominazione comunale, nata prima dei marchi IGP e DOP, riconosce non soltanto la qualità del prodotto, ma soprattutto la tipicità, e consente di avere una tracciabilità immediata di materie prime e lavorati.
L’iter attuativo per la certificazione De.Co. parte da un singolo Comune attraverso una Delibera del Consiglio comunale, viene poi adottato il Regolamento per la ‘Valorizzazione delle attività agroalimentari tradizionali e l’istituzione della De.Co.’. Nell’albo comunale vengono iscritte le segnalazioni relative alle iniziative e manifestazioni riguardanti le attività e le produzioni agroalimentari “che, a motivo delle loro caratteristiche e dell’interesse culturale dalle stesse destato, sono meritevoli di particolare attenzione e rilevanza pubblica”.
Per iscrivere una manifestazione nell’albo è necessario che sia stata svolta nel territorio comunale per almeno due anni consecutivi (in alcuni regolamenti, tre anni). Nel Registro dei prodotti De.Co. vengono iscritti i prodotti tipici agroalimentari che abbiano ottenuto la denominazione, ed è a questo punto che possono fregiarsi del logo De.Co. completato dal relativo numero d’iscrizione. Il disciplinare di produzione deve contenere tutte le indicazioni che hanno permesso al prodotto di accedere alla denominazione.
Il marchio va poi registrato presso l’Ufficio italiano Brevetti e Marchi della direzione generale per la tutela della proprietà industriale del Ministero dello sviluppo economico, sul cui sito è consultabile l’elenco completo.
Salvaguardare l’identità di un territorio legato al patrimonio agroalimentare italiano è lo scopo con cui è nata la De.co, concetto ribadito da un gruppo di esperti nel settore agroalimentare che hanno stilato e sottoscritto un manifesto in dieci punti per favorire la corretta applicazione di questo strumento di valorizzazione.
In ordine di tempo, l’ultimo riconoscimento di una De.Co è stato assegnato nel mese di febbraio 2023 dal Comune di Vottignasco (CN), a due prodotti: l’Amaro, a base di erbe e piante della zona, e la Toma di Vutignasc, da sempre associati al comune cuneese che in questo modo si fa conoscere fuori dai suoi confini, non solo comunali ma anche regionali.
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