Grazie a una nuova ricerca condotta da RMIT – Università di Melbourne, Australia, si potrà controllare tempestivamente la qualità del formaggio. In questo modo i produttori avranno tempo di correggere eventuali errori durante la stagionatura. 

Una nuova ricerca condotta dall’Università di Melbourne ha implementato un metodo per esporre e rilevare i biomarcatori del formaggio, ottenendo una combinazione di informazioni uniche. In questo modo si può comprendere la combinazione di sostanze chimiche e molecole derivate dal latte che possono creare una forma di formaggio perfetta. Interessante è il fatto che questo nuovo metodo sia basato su analisi biologiche tipicamente usate per rilevare malattie in medicina umana.

L’analisi effettuata ha rilevato le forti relazioni, alcune precedentemente sconosciute, che esistono tra il microbiota del formaggio e il metaboloma, scoprendo anche taxa e metaboliti specifici che hanno contribuito a queste relazioni. Questi risultati evidenziano il potenziale di questo approccio per identificare i microorganismi e i metaboliti specifici del prodotto che potrebbero essere utilizzate per monitorare e controllare la qualità del formaggio e l’autenticità del prodotto.

Una volta compresa la combinazione perfetta delle sostanze, questo profilo può essere preso come punto di riferimento per modificare altri lotti di produzione già a 30 giorni di stagionatura.

Questo tipo di analisi innovativa può essere affiancata da metodi di analisi tradizionali per poter rilevare eventuali problematiche tempestivamente e riconoscendone l’origine esatta. In questo modo potranno essere evitati i numerosi sprechi alimentari che avvengono a livello della produzione.

I ricercatori stanno ancora lavorando sulla costruzione di un archivio dati per poter permettere ai produttori di comprendere se il lotto di produzione sta effettuando il processo di stagionatura in modo corretto paragonando le caratteristiche del loro formaggio al profilo di sostanze ottimali consultabile sul database.

Importante è anche considerare che questo metodo di analisi qualitativa innovativo può essere applicabile a tutti i prodotti alimentari, incluse le bevande, per determinare la loro qualità e l’autenticità.

Questo metodo rappresenta uno strumento per poter interpretare la complessa chimica dei prodotti alimentari da punti di vista differenti, in modo da permettere una produzione sempre più sostenibile.

 

 

New insights into cheddar cheese microbiota-metabolome relationships revealed by integrative analysis of multi-omics data

Roya Afshari, Christopher J. Pillidge, Elizabeth Read, Simone Rochfort, Daniel A. Dias, A. Mark Osborn & Harsharn Gill

Scientific Reports volume 10, Article number: 3164 (2020)

DOI: https://doi.org/10.1038/s41598-020-59617-9