Ieri il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida è intervenuto al Question Time presso la Camera dei Deputati affrontando temi cruciali per il futuro del settore agroalimentare italiano.
Tra i quesiti posti al Ministro troviamo: le iniziative in materia di divieto di produzione e commercializzazione della carne coltivata e di divieto di denominazione di carne per prodotti contenenti proteine vegetali, in relazione a recenti pronunciamenti della Commissione europea e della Corte di giustizia dell’Ue; le misure per lo scorrimento integrale della graduatoria del V bando dei contratti di filiera al fine di assicurare trasparenza e stabilità alle aziende coinvolte; le iniziative in sede nazionale ed europea, volte al rafforzamento del mercato unico e alla tutela del reddito degli agricoltori; lo stato di avanzamento della misura del Pnrr denominata «Parco Agrisolare».
Un confronto acceso su questioni che intrecciano politiche nazionali, decisioni europee e sostenibilità futura. Di seguito i punti salienti degli interventi.
Divieto di produzione e commercializzazione della carne e meat sounding
Il dibattito sul divieto di carne coltivata e sull’uso di denominazioni evocative per prodotti vegetali ha suscitato un confronto acceso tra il Ministro Francesco Lollobrigida e l’onorevole Benedetto Della Vedova. Quest’ultimo ha criticato duramente la normativa italiana, definendola “antiscientifica, antitaliana e antieuropea”, alla luce dei recenti pronunciamenti della Commissione europea e della Corte di giustizia dell’UE.
Della Vedova ha sottolineato come leggi analoghe adottate da Francia e Ungheria siano state giudicate non conformi al diritto europeo, accusando il Governo italiano di voler imporre divieti che danneggiano la ricerca scientifica e lo sviluppo economico, isolando l’Italia da un settore emergente promettente. Ha inoltre evidenziato il rischio di sanzioni europee e ha invitato il Governo a ritirare la legge per evitare ulteriori danni.
Il Ministro Lollobrigida ha difeso il provvedimento, affermando che non espone l’Italia a procedure di infrazione. Ha richiamato il principio di precauzione a tutela della salute dei cittadini europei, specificando che la carne coltivata, per il suo processo produttivo, è più assimilabile a un farmaco che a un alimento tradizionale. Ha inoltre evidenziato il supporto di diversi Stati membri, tra cui Francia e Austria, per una revisione delle linee guida dell’EFSA che richieda test preclinici e clinici sui novel food.
Sul divieto di “meat sounding“, il Ministro ha ammesso che la norma dovrà essere adattata per rispettare i principi europei, mantenendo comunque l’obiettivo di garantire trasparenza e corretta informazione ai consumatori. Lollobrigida ha annunciato che il Governo sta lavorando a modifiche normative per rendere la disciplina compatibile con la normativa comunitaria.
In conclusione, mentre Della Vedova ha ribadito la necessità di rimuovere un divieto che considera dannoso e miope, il Ministro ha ribattuto che l’Italia continuerà a tutelare il proprio patrimonio zootecnico e la salute dei cittadini, mantenendo una posizione prudente verso innovazioni ancora controverse.
scorrimento graduatoria V bando contratti di filiera
Durante il dibattito sull’interrogazione relativa allo scorrimento della graduatoria del V bando dei contratti di filiera, la deputata Maria Chiara Gadda ha espresso preoccupazioni riguardo alla gestione delle risorse e alla trasparenza del processo. Ha evidenziato come i 690 milioni di euro destinati alla misura siano bloccati a causa di numerosi ricorsi al TAR e ha chiesto al Ministro Lollobrigida rassicurazioni sulla corretta erogazione delle risorse, soprattutto in relazione agli ulteriori 2 miliardi ottenuti con la rimodulazione del PNRR.
In risposta, il Ministro ha spiegato che il Governo ha ereditato una situazione complessa, con un incremento significativo dei progetti presentati rispetto al passato. Ha sottolineato che sono stati messi a disposizione 2,5 miliardi complessivi per finanziare un maggior numero di progetti, mantenendo criteri di selezione trasparenti e coerenti con le normative europee. Ha inoltre rassicurato che le imprese che non soddisferanno le condizionalità del PNRR potranno comunque attendere lo scorrimento delle risorse originarie.
Tuttavia, la deputata Gadda si è detta insoddisfatta, evidenziando che i nuovi criteri legati al PNRR cambiano significativamente i requisiti per l’accesso ai fondi, creando difficoltà soprattutto per le piccole imprese. Ha criticato la mancanza di chiarezza nei criteri di valutazione e ha sottolineato che molti ricorsi al TAR non saranno ritirati, bloccando ulteriormente i fondi. Infine, ha lamentato ritardi cronici nei pagamenti relativi ai precedenti bandi, chiedendo al Ministro un intervento deciso per sbloccare la situazione e garantire che le risorse raggiungano le imprese in tempi utili.
Mercato unico e reddito agricolo
Durante il dibattito sull’interrogazione relativa alla tutela del reddito degli agricoltori e al rafforzamento del mercato unico, il deputato Calogero Pisano ha evidenziato il difficile contesto del settore agricolo europeo, caratterizzato da una diminuzione delle aziende attive, dei margini di guadagno e delle retribuzioni, sollecitando interventi concreti sia a livello nazionale che europeo.
In risposta il Ministro Francesco Lollobrigida ha ribadito l’impegno del Governo Meloni nel sostenere il ruolo centrale dell’agricoltura nel sistema economico e sociale italiano. Ha sottolineato l’importanza della riforma della PAC, semplificata anche grazie al contributo italiano, e ha accolto positivamente le recenti iniziative legislative annunciate dalla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, per tutelare il reddito degli agricoltori e contrastare le pratiche sleali. Ha inoltre ricordato che l’Italia è stata pioniere nell’introduzione di contratti scritti tra agricoltori e acquirenti e nel rafforzamento dei controlli sui mercati all’ingrosso.
Lollobrigida ha evidenziato gli sforzi per proteggere i produttori italiani da importazioni non conformi agli standard europei e per promuovere le produzioni di qualità, con particolare attenzione alla tutela delle indicazioni geografiche e al contrasto dell’Italian sounding. Ha anche sottolineato l’importanza della gestione del rischio per affrontare eventi climatici estremi, ricordando l’attivazione della riserva di crisi della PAC per l’emergenza siccità.
Nella replica, l’onorevole Pino Bicchielli, a nome del gruppo Noi Moderati, si è dichiarato pienamente soddisfatto della risposta del Ministro, apprezzando l’attenzione del Governo al reddito degli agricoltori, alla produttività e all’innovazione. Ha lodato l’Italia come esempio in Europa per le politiche agricole e ha sottolineato l’importanza di continuare a garantire una giusta retribuzione per i lavoratori del settore agricolo, spesso considerati l’anello debole della filiera.
Stato di avanzamento della misura PNRR “Parco Agrisolare”
Durante il dibattito sull’interrogazione riguardante il “Parco Agrisolare“, si è discusso dello stato di avanzamento di questa misura del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), volta a sostenere l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti di strutture agricole. La deputata Monica Ciaburro (FDI), cofirmataria dell’interrogazione, ha evidenziato come il Governo Meloni abbia rimodulato il PNRR rendendolo più efficace, aumentando il budget destinato al settore agricolo da 3,68 a 6,53 miliardi di euro, con uno specifico incremento per la misura Parco Agrisolare da 1,5 a 2,35 miliardi di euro.
Il Ministro Francesco Lollobrigida ha sottolineato i risultati ottenuti: oltre 21.000 aziende agricole finanziate e 2,2 miliardi di euro assegnati attraverso tre bandi. Ha evidenziato che la capacità produttiva di energia da fonti rinnovabili prevista al 2026 supererà i 1.600 MW, ben oltre il target iniziale di 360 MW. Il Ministro ha attribuito il successo alla riforma della misura, che ha aumentato i contributi a fondo perduto fino all’80% e introdotto la possibilità di autoconsumo condiviso, rendendola più attrattiva per le imprese agricole.
La deputata Maria Cristina Caretta (FDI) ha replicato con soddisfazione, lodando il Governo per aver trasformato il PNRR in una reale opportunità per il settore agricolo e per aver garantito che il suolo agricolo rimanga destinato alla produzione alimentare, vietando l’installazione di pannelli fotovoltaici a terra. Ha inoltre sottolineato come questa misura dimostri la possibilità di conciliare produzione energetica e agricoltura, valorizzando tecnologie innovative come l’agrivoltaico e l’agrisolare.
Il dibattito si è concluso con un riconoscimento del ruolo strategico di questa iniziativa nel rafforzare la competitività delle aziende agricole italiane e nel promuovere un futuro sostenibile per il settore.