La quantità di fertilizzanti minerali – a base di azoto e fosforo – utilizzata nella produzione agricola nell’UE ha raggiunto 11,2 milioni di tonnellate nel 2020. Si tratta di un aumento del 2,9% su base annua (rispetto al 2019) e dell’8,3% rispetto al 2010.

Secondo le stime di Eurostat, nel 2020 il consumo di fertilizzanti azotati da parte dell’agricoltura è stato di 10,0 milioni di tonnellate nell’UE, simile alla quantità media consumata tra il 2010 e il 2019, anche se con un aumento del 6.9% rispetto al 2010.

Questa fluttuazione nell’uso di fertilizzanti azotati attorno al livello di consumo medio contrasta con i forti cali osservati negli anni ’90 e 2000, in seguito all’introduzione della direttiva sui nitrati (ND) nel 1991 e all’introduzione dei programmi d’azione nazionali per le Zone Vulnerabili da Nitrati (ZVN).

Il consumo di fertilizzanti a base di fosforo nel 2020 è stato superiore alla media a medio termine ed ha raggiunto 1,2 milioni di tonnellate, con un aumento del 6% in più rispetto al 2019.

La crescita più marcata nell’uso di fertilizzanti minerali si è verificata in Bulgaria e Ungheria

I paesi che sono i maggiori produttori agricoli e hanno le maggiori aree agricole tendono anche ad essere i maggiori utilizzatori di fertilizzanti minerali nella produzione agricola; nel 2020 i settori agricoli in Francia, Germania, Polonia e Spagna hanno consumato tra 1,0 e 2,1 milioni di tonnellate di fertilizzanti azotati e tra 0,1 e 0,2 milioni di tonnellate di fertilizzanti al fosforo.

Tra il 2010 e il 2020, l’uso di fertilizzanti azotati in agricoltura è aumentato nella maggior parte degli Stati membri. La crescita più marcata è stata registrata in Bulgaria (+83,0%), Ungheria (+57,5%) e Romania (+53,4%).

La maggior parte degli Stati membri ha segnalato un aumento dell’uso di fertilizzanti a base di fosforo in agricoltura nel 2020 rispetto al 2010. La crescita dell’uso in alcuni Stati membri è stata persino più marcata di quella dei fertilizzanti azotati in questo periodo: Ungheria (+142,2%), Bulgaria (+102,1%) e Lettonia (+99,4%). Questi particolari incrementi possono essere dovuto alla convergenza di questi paesi alla media UE dei fertilizzanti applicati per ettaro, essendo partiti da un livello relativamente basso. Tuttavia, vi sono stati alcuni Stati membri per i quali l’uso di fertilizzanti fosforosi in agricoltura è diminuito nel decennio considerato: ad esempio, si è dimezzato nei Paesi Bassi (-50,9%) e si è ridotto di un quarto in Lussemburgo (-24,5%).

Il consumo totale di fosforo nel 2020 è stato particolarmente elevato per i produttori agricoli con le maggiori superfici agricole utilizzate. Spagna, Francia, Polonia, Germania e Italia hanno utilizzato tra le 100.000 e le 215.000 tonnellate di fertilizzante a base di fosforo nella loro produzione agricola nel 2020.

Tuttavia, vi sono stati alcuni Stati membri in cui l’uso di fertilizzanti azotati e/o fertilizzanti al fosforo è diminuito nel decennio compreso tra il 2010 e il 2020, compresi alcuni dei principali produttori agricoli dell’UE. Infatti, l’uso di fertilizzanti azotati in agricoltura è diminuito del 12,6 % in Germania e l’uso di fertilizzanti al fosforo si è dimezzato (-50,9 %) nei Paesi Bassi.

I fertilizzanti azotati (ammoniaca, urea, nitrato di ammonio) sono prodotti con l’apporto energetico del gas naturale, il cui prezzo è fortemente legato al prezzo del petrolio. I fosfati vengono estratti al di fuori dell’UE, con conseguenti elevati costi di produzione e trasporto, legati anche ai prezzi del petrolio.

Va notato che l’industria dei fertilizzanti a base di azoto dell’UE è fortemente dipendente dal gas di origine russa e che la Russia e la Bielorussia sono attori chiave nella produzione mondiale di fertilizzanti a base di roccia (fosfati e in particolare potassio). La guerra in Ucraina e l’applicazione delle sanzioni alla Russia hanno portato a un forte aumento dei prezzi dei fertilizzanti nel 2022, che probabilmente avrà un impatto sul loro uso nell’agricoltura dell’UE (Commissione europea, 2022).

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